Lo scorso 24 febbraio è stato tristemente celebrato il primo anniversario della guerra in Ucraina. La Caritas Italiana e le diverse Caritas diocesane hanno offerto un immediato contributo all’accoglienza delle persone fuggite dal loro Paese e al sostegno di tutte le iniziative a favore della popolazione ucraina (vedi le seguenti schede informative: https://www.caritas.it/emergenza-ucraina-limpegno-della-caritas. Di fronte alla guerra – a tutte le guerre sparse nel mondo – è necessaria soprattutto una conversione dei cuori. Per questo si moltiplicano le occasioni di preghiera comune.
La CEI, aderendo alla proposta del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), ha promosso la celebrazione dell’Eucaristia su tutto il territorio nazionale in questi giorni del cammino quaresimale. In allegato, il testo per la preghiera dei fedeli prodotto dell’Ufficio Liturgico nazionale.
Ed è proprio aderendo all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa che domenica 12 marzo alle ore 18.00 l’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice ha convocato la Chiesa di Palermo nella Chiesa Cattedrale per la Celebrazione Eucaristica per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace.
Dall’omelia dell’Arcivescovo:
“Care sorelle e cari fratelli, vi saluto così, in nome di una comune umanità che ci raccoglie qui stasera in quanto donne e uomini desiderosi di comunione e futuro: comunione e futuro perché senza l’esperienza del nostro essere raccolti in una comunione, in una koinonìa, in una vita e in un destino che riguardano tutti, non siamo uomini. Senza l’attesa del futuro, senza il nostro desiderio di vivere, l’umanità non esiste. Siamo qui stasera interpellati da quanto c’è nella nostra esistenza di più lontano da questo orizzonte costituivo, cioè la guerra, quanto di più lontano dalla koinonoìa, dalla comunione: guardiamo stasera all’Europa dove si è aperta la ferita di un conflitto in Ucraina; guardiamo al mondo scosso da guerre lunghe, drammatiche, spesso silenziose e incancrenite; guardiamo alle vittime, ai corpi, e alle coscienze dilaniate, alle città distrutte, agli ospedali, alle scuole colpite da ordigni sempre più incuranti degli innocenti e dei civili. La nostra casa comune, sempre più piccola, è interconnessa, rischia oggi di tradire la propria intrinseca vocazione di giardino armonioso di vita e di relazioni fraterne e pacifiche, di spazio di comunione e di futuro. Papa Francesco ha detto “la preghiera è la forza della pace”, siamo qui stasera pe runa preghiera corale con le Chiese d’Europa che ci dicono che pregare stasera significa rientrare profondamente in noi stessi per raggiungere nella preghiera la nostra forza, quella della profezia della pace e direi dell’irrazionalità della pace, mentre ancora tutti ci vogliono convincere della razionalità della guerra. […] Non possiamo cominciare questa sera se non cominciamo dall’ascoltare il grido che sale dalle vittime e dalle macerie di questa nefasta e assurda guerra”
Ascolta l’omelia:
Celebrazione eucaristica per le vittime del conflitto e per il dono della pace