L’Arcivescovo nomina il nuovo Consiglio Pastorale Diocesano

L'organismo consultivo collegiale resterà in carica per i prossimi cinque anni e avrà il compito di "studiare, valutare e proporre conclusioni operative sulle attività pastorali della Diocesi"

(di Roberto Immesi / Porta di Servizio) – Si è insediato nei giorni scorsi e, per i prossimi cinque anni, avrà il compito di consigliare e aiutare l’arcivescovo nella guida della Chiesa. Monsignor Corrado Lorefice ha nominato il nuovo consiglio pastorale diocesano di Palermo, individuando 52 tra presbiteri, religiosi e laici che, a norma del Codice di diritto canonico, dovranno, sotto la guida del presule, “studiare, valutare e proporre conclusioni operative su quanto riguarda le attività pastorali della diocesi”, come recita il canone 511.

Un organismo nato sulla spinta del Concilio Vaticano II e che il cammino sinodale ha reso più che mai attuale: le leggi della Chiesa prevedono a che a comporlo siano persone “in piena comunione con la Chiesa cattolica, sia chierici, sia membri di istituti di vita consacrata, sia soprattutto laici”.

Una funzione che in altre epoche era svolta dai capitoli e che oggi invece viene assegnata a un consiglio che ha comunque un ruolo esclusivamente consultivo. “I fedeli designati al consiglio pastorale – prescrive il canone 512 – siano scelti in modo che attraverso di loro sia veramente rappresentata tutta la porzione di popolo di Dio che costituisce la diocesi, tenendo presenti le diverse zone della diocesi stessa, le condizioni sociali, le professioni e inoltre il ruolo che essi hanno nell’apostolato, sia come singoli, sia in quanto associati”.

Giovedì si è tenuta la prima riunione che ha portato all’elezione del segretario e del direttivo che rimarranno in carica, insieme a tutti i componenti, fino al 2028. A presiederlo l’Arcivescovo, ma ne fanno parte il vicario generale monsignor Giuseppe Oliveri, i vicari espiscopali don Giuseppe Sunseri (primo vicariato), padre Adriano Titone omi (secondo), don Giuseppe Vagnarelli (terzo), don Silvio Sgrò (quarto), don Fabrizio Moscato (quinto), don Filippo Cusode (sesto) e fra Gaetano Morreale ofm (vita consacrata), oltre a una delegazione del consiglio presbiterale composta da don Antonio Mancuso, monsignor Raffaele Mangano, don Sergio Meli e don Gabriele Tornambé.

Tra i membri si annoverano anche il direttore dell’ufficio pastorale don Giuseppe Vagnarelli, il rappresentante del consiglio per gli affari economici Francesco Lombardo, don Angelo Nocilla come rappresentante dei diaconi e i rappresentanti della vita consacrata (don Arnaldo Riggi del Conferenza italiana dei superiori maggiori, suor Letizia Grasso dell’Unione superiore maggiori d’Italia, Mario Sedia della Conferenza italiana istituti secolari, Lidia Castellana dell’Ordine delle vedove e Salvina Aiello dell’Ordine delle vergini).

Passiamo ai laici. I rappresentanti della consulta delle aggregazioni laicali sono Vincenzo Ceruso, Giuseppe Bellanti, Davide Carella e Antonio Bonetti; quelli degli uffici pastorali Provvidenza Bisconti, Valeria Trapani, Mario Affronti, Giovanni Pillitteri e Antonella Lopapa; per i vicariati Gianfranco Abbriano e Andrea Amato (primo), Salvatore Iannolino e Carlo Messina (secondo), Giuseppe Pagano e Chiara Rocca (terzo), Rolando Caruso e Lia Parisi (quarto), Maria Catena e Giovanna Savarino (quinto), Giuseppe Costantino e Matteo Ferraro (sesto). Infine ci sono i membri scelti direttamente dall’arcivescovo: Luisa Amenta, Maria Butera, Luisa Capitummino, Ileana Chinnici, Salvatore Coppola, Simona Grassadonia, Milena Libutti, suor Antonella Mazzeo, Fabio Pace, Pietro Piro, Maurizio Puleo e Sem Urbano.

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