“Spalancate le porte a Cristo”: ecco il sussidio dell’Arcidiocesi di Palermo per la nuova iniziazione cristiana

A conclusione del Convegno Diocesano (20 e 21 giugno 2025) presso la Parrocchia S. Caterina da Siena e organizzato dall’Ufficio Diocesano per la Catechesi. L'Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice: "Un cammino che vede protagonista l'intera comunità cristiana"

(Luigi Perollo – Roberto Immesi / Porta di Servizio) È stato presentato, nella parrocchia di Santa Caterina da Siena a Palermo, il sussidio diocesano per il nuovo percorso di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi che partirà nei prossimi mesi. Il sussidio è stato presentato nel corso del Convegno Diocesano “Un annuncio che incontra la vita” promosso dall’Ufficio per la Catechesi e rivolto al Clero, alle Religiose, ai Religiosi, ai Catechisti e a tutti gli Operatori Pastorali.

Si tratta di un sussidio che guiderà parrocchie e associazioni nel nuovo progetto, fortemente voluto dall’Arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice, che prevede un unico percorso che formi non tanto ai sacramenti, quanto alla vita cristiana mediante i sacramenti della prima comunione e della confermazione.

Un percorso che durerà alcuni anni e sarà fortemente catecumenale, con una progressione per tappe che coinvolgerà in primo luogo le famiglie e le comunità parrocchiali.

Il sussidio (IN ALLEGATO)

Se nel primo giorno del convegno diocesano si è dato spazio agli interventi dell’Arcivescovo, del presidente nazionale dell’Azione cattolica Giuseppe Notarstefano e di Milena Libutti(referente diocesana per il cammino sinodale), nel secondo si è passati alla parte più pratica.

Il sussidio (intitolato “Spalancate le porte a Cristo”, con l’immagine del Beato Giuseppe Puglisi in copertina) non è stato ancora pubblicato nella sua interezza, ma è stata resa nota la prima parte che riguarda la prima evangelizzazione (per i bambini di 7 anni), ed èscaricabile dal sito dell’ufficio Catechistico diocesano guidato da don Angelo Tomasello.

A preparare la guida è stata una commissione di cui ha fatto parte anche don Emilio Cannata. “È il frutto di un lavoro sinergico – ha detto – tra catechisti, parroci, operatori pastorali, pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti, per un totale di una trentina di persone. Vogliamo basarci sulle esperienze fondamentali della fede, impostando il percorso sull’anno liturgico piuttosto che su quello civile o scolastico, con un protagonismo delle famiglie”.

La prima tappa

Il percorso prevede il coinvolgimento dei gruppi giovanili (dagli scout ai ministranti) e un cambiamento della terminologia che significa anche modifiche sostanziali.

Il catechista non lavorerà più singolarmente ma in équipe, anche per sfruttare al meglio le nuove forme di comunicazione; i luoghi dovranno essere accoglienti e curati, gli incontri inclusivi e adatti anche per chi ha difficoltà di comunicazione.

Nel primo anno gli incontri saranno a cadenza quindicinale a partire dall’Avvento, quindi con l’inizio fissato il 30 novembre 2025. Diverse le tematiche previste per la prima tappa (tempo della prima evangelizzazione) che comprenderà il Natale, per un totale di sei settimane: tre tematiche per i piccoli (accoglienza, conoscersi per nome, un bimbo ci è dato) e due per i genitori (accoglienza e chiamati a essere genitori, a cui si può aggiungere un’attività Caritas). Al termine un rito di accoglienza delle famiglie da celebrare con la comunità.

Ogni incontro, della durata di un’ora e mezza, prevede un momento di accoglienza (con merenda e giochi), la ricerca, l’approfondimento, l’interiorizzazione e la conclusione, mettendo a disposizione anche video, canzoni o attività pratiche. Don Cannata ha anche precisato che viene lasciata libertà alle parrocchie di scegliere ulteriori modalità o rimodulare gli incontri sulla base delle proprie esigenze pastorali, in base al discernimento del parroco e dei catechisti. Sul sito dell’ufficio catechistico sarà presente anche una “cassetta degli attrezzi” con ulteriore materiale.

“Chi è l’evangelizzatore”

“L’evangelizzatore missionario deve avere mordente, la capacità di prendere iniziative, di affrontare situazioni diverse confrontandosi con un mondo che la pensa diversamente da noi”, ha detto don Angelo Mannina, direttore dell’ufficio missionario diocesano. “Ma quali sono gli strumenti che abbiamo all’interno delle nostre comunità? – ha proseguito -. A Palermo abbiamo esperienze che hanno funzionato e che hanno bisogno di essere riprese con una metodologia ben precisa. L’evangelizzatore missionario non è colui che aspetta i fedeli in chiesa ma che va, esce per cercarli”.

L’anno di transizione

Un percorso iniziato nel 2019, che ha subito un rallentamento per la pandemia e che nel 2024 ha visto un anno di transizione dedicato sia alla formazione dei futuri catechisti (più di mille) che all’accoglienza delle famiglie.

Famiglie che, stando alle risposte fornite al questionario proposto dalla diocesi, hanno per buona parte partecipato agli incontri preparatori nelle parrocchie. Alcune, almeno all’inizio, hanno manifestato perplessità e difficoltà ad adeguarsi al cambiamento, criticando soprattutto la durata del percorso, mentre altre hanno man mano compreso il progetto e aderito convintamente e spontaneamente.

https://www.portadiservizio.it/2025/06/21/oltre-800-presenze-al-convegno-diocesano-sulla-catechesi-a-palermo/