Una veglia e i canti per la Santuzza: a Monte Pallegrino la “Notte dei Santuari”

Giovedì 1 giugno alle ore 20.30 il Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino di Palermo si unirà in comunione con tutti i santuari d'Italia per "La notte dei Santuari" / SUSSIDIO LITURGICO (pdf)

L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è promossa dall’Ufficio Nazionale Tempo libero Turismo e Sport della CEI – Conferenza Episcopale Italiana – in collaborazione con la rete del Collegamento Nazionale Santuari per mettere in risalto il grande valore simbolico che hanno i santuari, luoghi dello Spirito, nel tessuto sociale, culturale e spirituale del popolo di Dio.

Anche quest’anno, a promuovere La Notte dei Santuari a Palermo dal Santuario di Santa Rosalia è Kòrai – Territorio, Sviluppo e Cultura | Officina Territoriale “Itinerarium Rosaliae” in collaborazione con gli Uffici diocesani Pastorale Tempo libero, Turismo e Sport; Pastorale Sociale e del Lavoro; Pastorale della Famiglia; Pastorale dell’Ecumenismo e dialogo interreligioso; Servizio di Pastorale Giovanile; Servizio di Pastorale per le persone con disabilità; Caritas Diocesana; Ufficio Beni Culturali; Ufficio Liturgico; Ufficio per le Comunicazioni sociali-Ufficio Stampa, Progetto Policoro – Diocesi di Palermo; il Santuario di Santa Rosalia e l’Associazione Itinerarium Rosaliae, che raccoglie 13 Comuni i cui territori sono attraversati dal Cammino di Santa Rosalia.

L’iniziativa, che anche quest’anno la CEI ci invita a celebrare in comunione con i santuari di tutta Italia, coinvolge quest’anno i santuari di ben tre diocesi dell’Itinerarium Rosaliae: il Santuario di S. Rosalia a Palermo, il Santuario di San Giacinto Giordano Ansalone presso la Chiesa Madre di Santo Stefano Quisquina (che conserva nella preziosa urna argentea una reliquia della Santuzza) e il Santuario Maria Santissima Addolorata al Calvario delle Croci di Monreale.

Il tema proposto quest’anno “Un meraviglioso poliedro”, citazione dell’esortazione apostolica post-sinodale CHRISTUS VIVIT, 207: “In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie”. Il momento celebrativo, aperto a tutti, vuole essere segno di luce e di speranza.

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