VIA CRUCIS / “La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”: la Croce nelle mani dell’Arcivescovo Corrado lungo la via del Cassaro

Il memoriale del percorso che Gesù Cristo effettuò avviandosi alla crocifissione sul Golgota, dalla chiesa di San Giuseppe dei Teatini alla chiesa Cattedrale. L'Arcivescovo: "Solo l'amore di Cristo cambierà questa terra che sceglie ancora di essere deserto, dove si fronteggiano gli uomini nell’odio. Che la Pasqua di Gesù sia la nostra Pasqua, sia il passaggio dall’odio all’amore, dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio"

VIA CRUCIS CITTADINA, martedì 12 aprile 2022, “La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”

Pietre di carne, pietre scartate, scarti umani: sono proprio queste pietre angolari della città liberata dalla Pasqua, di una risorta e riscattata Palermo, a curare le ferite e a costruire la pace tra i popoli. Ogni stazione ha rappresentato una pietra scartata ma anche una possibilità per generare bene comune, fratellanza, umanità, pace. La conclusione davanti all’altare della Cattedrale chiedendo pace, amore, fratellanza, fiducia nel Cristo risorto.

L’Arcivescovo Corrado: «Gesù in tutta la sua vita e, particolarmente negli ultimi giorni della sua vita terrena, ci ha spiegato il volto il Dio, un Dio che ama gli uomini e che vuole che gli uomini si amino, che stiano bene insieme, che si sostengano, che vivano come fratelli. In questo nostro andare dietro alla Croce di Gesù, chiediamo al Signore che ci faccia fare una revisione di vita; forse abbiamo dimenticato che il cuore della nostra fede cristiana è nelle parole di Gesù che sono state rafforzate dalla sua testimonianza di vita: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi” […] Dinanzi alla Croce di Gesù, in questo momento così particolare della convivenza umana in cui rischiamo di crollare tutti sotto l’antievangelo (rappresentato anche dalle parole “odio”, “guerra”, “competizione”, “dramma”, “sospetto”), vogliamo chiedere al Signore che ci dia di entrare nella grazia che è contenuta proprio nella Croce di Cristo, che è la misura di un amore smisurato: Cristo ha scelto di morire pur di dare vita a tutti e solo l’amore cambierà la nostra vita, le nostre relazioni, le nostre convivenze civili; solo lui cambierà questa terra che sceglie ancora di essere deserto, dove si fronteggiano gli uomini nell’odio, perché possa ritornare ad essere giardino fecondo dove addirittura Dio cammina insieme agli uomini nell’armonia, nella pace, nella bellezza, nel bene compiuto. Fratelli, sorelli, vi invito a partecipare nelle vostre comunità soprattutto al Triduo, a partecipare alla messa nella Cena del Signore, a partecipare alla liturgia della Passione, all’adorazione della Croce, alla Veglia di Pasqua, perché il signore ritorni a cambiare i nostri cuori. […] L’unica cosa di cui l’umanità ha bisogno in questo momento è quella di riscoprire la potenza e la forza dell’amore. Che la Pasqua di Gesù sia la nostra Pasqua, sia il passaggio dall’odio all’amore, dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio. Dobbiamo custodire la presenza di Dio, quella presenza che ci ricorda Santa Rosalia, San Mamiliano, il Beato Giuseppe Puglisi, che ci ricorda le nostre mamme e i nostri papà, le nostre nonne; abbiamo bisogno di coltivare quella fede che ci fa diventare tutti dei costruttori di pace e di bene, che ci aiuterà a dare un volto nuovo alle nostre case, alle nostre famiglie, alle nostre strade, alle nostre città, ai nostri quartieri, ai nostri posti di lavoro. Se vogliamo essere cristiani, se vogliamo “essere di Cristo”, dobbiamo praticare con la vita le parole egli esempi di Gesù».

Signore tu che costruisci sui nostri errori, liberaci dalla guerra che è sempre ingiusta da qualsiasi parte arrivi. La violenza genera violenza e la corsa a nuovi armamenti è il preludio di nuove guerre. Liberaci dalla pazzia della guerra. Donaci l’intelligenza del cuore che ci aiuti ad ascoltare il grido di dolore dei crocifissi di ogni tempo e la capacità di discernere nel qui ed ora della storia i segni dei tempi per trasformare le spade in vomeri e impegnarci concretamente ad essere artigiani di pace. Ti preghiamo, Signore della pace: dona un’anima alla nostra città, ispira negli uomini e nelle donne della vita pubblica la passione per il bene comune. Resistano con determinazione e coraggio alla tentazione di occupare spazi di potere e attivino processi generativi di giustizia e di fraterna solidarietà. Tu che penetri nel cuore di ogni uomo, sveglia la coscienza dei capi politici internazionali e nazionali perché individuino nuovi corridoi umanitari e trovino strade di mediazione per un conflitto che sta uccidendo tante vite umane, semina distruzione e desolazione. Metti nel cuore del popolo ucraino e del popolo russo il desiderio di trovare vie di pace. Demolisci la logica dei blocchi che si spartiscono il potere sul mondo. Abbatti ogni muro di divisione perché la casa comune ritorni ad essere giardino fecondo di fraternità e di pace. Amen.

                                           

 

  • TESTO DELLE MEDITAZIONI (in allegato, word e pdf)
  • TESTO DELLE MEDITAZIONI (attiva il QR Code)