Si apre l’Anno Giubilare concesso dalla Santa Sede in occasione dei 400 anni dalla fondazione della parrocchia del Santuario Madonna della Milicia. Ieri, 1° gennaio, l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ha aperto la Porta Santa attraverso la quale, nell’arco dei prossimi mesi, i fedeli potranno passare per raccogliersi in preghiera.
L’Arcivescovo ha poi presieduto la Celebrazione eucaristica, ecco l’omelia pronunciata:
Santuario Mariano Diocesano Madonna della Milicia – Altavilla Milicia ‒ 1 gennaio 2023
Apertura della porta Santa
Omelia
La maternità di Maria è l’evento che ha reso possibile la manifestazione nella carne della presenza benedicente di Dio agli uomini. Per l’intera umanità.
Gesù è la realizzazione della benedizione promessa da Dio al suo popolo, come si legge nel Libro dei Numeri: “Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Il Volto di Dio salvatore rifulge nel volto del bambino adagiato da Maria sulla mangiatoia, visitato e riconosciuto dai pastori. Nel nome che porta ha rivelato la gloria del Nome di Dio stesso tra gli uomini: “Gli fu messo nome Gesù ‒ “Dio salva”! ‒, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo”. Mai un nome coincide così in pieno con la persona che lo porta: è Lui in persona la salvezza di Dio. Egli salva sottoponendosi, mai sovrapponendosi, si assoggetta alla Legge “per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”.
Dio viene per salvare non per schiavizzare; non per punire e castigare, ma per liberare. Per usare misericordia. Dio benedice. È benedizione per noi esseri umani. È fonte di libertà e di piena umanizzazione. Gesù è l’oggi del compimento dell’oracolo di Isaia: “Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc 4,14-21; cfr Is 61,1-2).
Oggi il Vangelo ci presenta Maria, la Madre, in atteggiamento meditativo: “Maria custodiva tutte queste parole che accadevano meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Oggi desideriamo attardarci su questo suo meditare, per comprendere anche noi le parole della fede ed accogliere la Parola fattasi carne ‒ Gesù suo Figlio ‒ nella nostra vita, come fonte di ogni nostra parola, gesto, atteggiamento, scelta.
Un anno giubilare è un tempo che richiede capacità di contemplazione, perché tempo opportuno dell’azione salvifica di Dio nella nostra vita, tempo di sovrabbondante elargizione della grazia di Dio, che fa nuove tutte le cose, che presiede alla “nuova creazione”, all’avvento dei cieli nuovi e della terra nuova. Della Grazia che silenziosamente è all’opera nel travaglio del mondo e che vuole conquistare spazio nelle nostre vite, non per costrizione ma per attrazione, per seduzione beatifica.
Maria ha appena partorito e ora comincia la vera gestazione, quella del cuore. Ogni vita nasce dal cuore, compresa quella del Figlio di Dio. Oggi, quindi, ancor più la onoriamo con il titolo di Madre di Dio, qui in questo Santuario a lei dedicato, Madre che medita e abbraccia con il cuore le cose di Dio e le trasferisce nel cuore della vita.
Abbiamo bisogno di riscoprire la fede che ci è stata donata. Di essere rigenerati dalla fede che ci chiede di essere custodita e alimentata al centro della nostra vita, dei nostri desideri, dei nostri interessi vitali.
Un anno giubilare per noi cristiani è una opportunità di conversione per rivolgere il nostro sguardo a Dio, perché ritorni luminosa sul nostro volto l’immagine di Dio. Perché la nostra umanità sia un’immagine, un’icona di Dio, della sua bellezza, della sua grandezza d’animo, del suo amore e della sua misericordia. Perché la sua pace regni nella nostra vita, cioè la pienezza di vita e la sovrabbondanza di bene che apporta la sua presenza tra gli uomini. Non solo l’assenza di conflitti e di violenze. Ma la ricchezza impareggiabile del nuovo inizio che solo Dio ci può dare. Maria è la porta dei cieli nuovi, Janua Coeli, del nuovo inizio.
Oggi tutto dice inizio. Inizio del nuovo anno e dell’anno giubilare in questo nostro Santuario diocesano. Per un nuovo inizio della nostra vita di fede. Per essere uomini e donne nuovi. Generativi di novità redentiva. Di relazioni giubilari. Riconciliate. Belle. Beatificanti. Sante.
Fratelli e Sorelle, accediamo con gioia a questo tempo di grazia del nuovo inizio attraverso la Porta Santa che è Cristo Gesù.
Vogliamo iniziare bene con una benedizione restituita al Figlio di Dio fattosi figlio di Maria e nostro fratello, con questa eucarestia giubilare. Ci vengono in aiuto le parole di Efrem il Siro: “Benedetto Lui che ha segnato la nostra anima, l’ha adornata e sposata a sé. Benedetto il pastore divenuto agnello per la nostra propiziazione. Benedetto il tralcio divenuto coppa della nostra salvezza. Benedetto il grappolo, fonte del farmaco della vita. Benedetto anche l’agricoltore che divenne il chicco seminato, il covone mietuto. Siano rese grazie a quel Nome di cui è cantata la gloria sulla cetra di questa eucarestia” (Inni sulla Natività, III).
Per ogni informazione: https://www.madonnamilicia.it/santuario/