SANTA ROSALIA / Il culto e la devozione della Santuzza anche in Slovacchia

Nella Cattedrale di Košice la celebrazione alla presenza di Mons. Filippo Sarullo e Don Salvatore Petralia. Il Messaggio dell’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice

Santa Rosalia, Patrona principale di Palermo, è celebrata anche a Košice: la Cattedrale della città slovacca dal 2020 custodisce una reliquia della Santa che, insieme a Maria Santissima Assunta e a San Giovanni Elemosinario, ne è la contitolare. Lo scorso primo settembre Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Juraj Stransky, Arcivescovo Ortodosso di Michalovce e Košice, ha presieduto una solenne celebrazione alla presenza di Mons. Filippo Sarullo, parroco della Chiesa Cattedrale di Palermo e di Don Salvatore Petralia, presbitero della chiesa palermitana. Mons. Juraj Stransky il 14 luglio aveva presieduto una Divina Liturgia Ortodossa nella Cattedrale di Palermo con la partecipazione delle comunità ortodosse e la presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Palermo Mons. Corrado Lorefice: forte è il legame fra le due chiese.

Mons. Filippo Sarullo ha partecipato anche ai solenni Vespri e ha poi celebrato nella chiesa latina intitolata a Santa Rosalia all’interno del cimitero intitolato alla “Santuzza”.

Questo il Messaggio inviato a Mons. Juraj Stransky dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice:

“Amato fratello in Cristo Juraj, porto ancora nel cuore il grato ricordo della Tua visita a Palermo durante la festa di Santa Rosalia, nostra fulgida Patrona. Con affetto fraterno ti ho accolto nella nostra Cattedrale dove hai avuto la gioia di celebrare la Divina Liturgia in onore della Santuzza. E’ stato per me un dono della Divina Grazia aver partecipato alla celebrazione con i pellegrini arrivati con te a Palermo, e averti avuto accanto nella processione dietro le reliquie della Santa Patrona. Ora il Parroco della Cattedrale, Mo ns. Filippo Sarullo, accompagnato da Don Salvatore Petralia, ti raggiunge per partecipare alla festa in onore di Santa Rosalia contitolare della Cattedrale di Košice. Questi incontri e lo stare insieme come fratelli, figli dello stesso Padre e discepoli di Cristo Signore, l’Unto di Dio, sono un segno della nostra chiamata a preparare come “servi inutili” quella comunione nello Spirito che, fosse anche l’ultimo giorno, verrà e che già ora – con la sua attesa – muove il travaglio della storia umana”.