“L’abbraccio ci rende fratelli…”: l’Arcivescovo riceve l’Imam e il responsabile della Moschea di Palermo

In un periodo contrassegnato dalle tensioni e dalla minaccia di un conflitto nell'Europa orientale, l'incontro nel Palazzo Arcivescovile per ribadire fratellanza, ascolto e collaborazione

L’Arcivescovo dì Palermo ha ricevuto nei giorni scorsi l’Imam e il responsabile della Moschea della nostra Città بدري المداني con un gesto semplice e naturale ma che è mancato ultimamente a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia: un abbraccio; come a voler sottolineare che chi si abbraccia è un fratello con il quale incontrarsi e poter parlare. L’Arcivescovo e l’Imam hanno instaurato un immediato rapporto fraterno e di collaborazione, grazia anche all’impegno e al servizio dell’Ufficio diocesano per la Pace e il Dialogo interreligioso diretto da don Pietro Magro. Il dialogo interreligioso è stato al centro dell’incontro ma si è parlato anche di Mediterraneo e accoglienza, di attenzione all’altro e di ascolto; il Mediterraneo che, a detta di entrambi, non è soltanto un mare o, come si diceva un tempo, un’espressione geografica ma un insieme di legami, sociali, economici, culturali e religiosi.

Idee e identità sopravvissute anche alle guerre e alla politica, e che ci impegna tutti a rafforzare ponti fatti di condivisione e braccia tese verso l’altro. Dopo l’abbraccio, una stretta di mano per suggellare un impegno comune per la libertà religiosa, per professare l’amore verso il prossimo in tutte le sue forme e per lavorare in sinergia in nome di un Unico Dio che oggi ci ha benedetto con due anime da cui prendere esempio.

 

Tanto è stato fatto in questi anni in sinergia tra Chiesa, Consulta delle Culture, associazioni e società civile e tanti sono gli impegni comuni che saranno affrontati anche grazie alla collaborazione del Cisom e alla disponibilità costante del Consolato Tunisino di Palermo.

L’Arcivescovo Corrado Lorefice ha accolto la proposta di una visita ufficiale in Tunisia e alla Cattedrale di Tunisi. All’incontro erano presenti anche il Vice Console tunisino Aymen Lamti, don Pietro Magro, Antonino Tripodo, coordinatore Rapporti con le Comunità Migranti, Nicola Vitellaro dell’Upedi, Nicola Armonium del Cisom e Nadine Abdia della Consulta delle Culture.