Tre lettori, sei accoliti e cinquantatré ministri straordinari della Comunione: nella solennità della Dedicazione della Cattedrale di Palermo, mercoledì 4 giugno 2025, l’Arcivescovo monsignor Corrado Lorefice istituirà i nuovi accoliti e lettori dell’Arcidiocesi formati da don Alessandro Spera e dal diacono don Vincenzo Sansone, oltre ai ministri straordinari.
Cosa sono i “ministeri”
(di Roberto Immesi) Con i lettori e gli accoliti di quest’anno, l’Arcidiocesi di Palermo arriva a poco più di 200 ministri istituiti mentre i ministri straordinari superano le 2 mila unità. Si tratta di “ministeri”, cioè di servizi, anche se con alcune differenze.
L’accolitato e il lettorato sono infatti ministeri “istituiti”, di antica tradizione che Paolo VI ha aperto ai laici dopo il Concilio Vaticano II e Papa Francesco anche alle donne. Il pontefice argentino ha perfino creato un terzo ministero istituito, quello del catechista, che è meno “liturgico” dei primi due e con un ruolo più pastorale, sebbene a Palermo non sia ancora divenuto realtà.
I ministri istituiti sono conferiti dal vescovo e sono caratterizzati da una certa stabilità e continuità: il lettore è chiamato non solo a proclamare la Parola durante la liturgia ma a occuparsi della formazione degli altri lettori di fatto e dell’annuncio; l’accolito, oltre a servire all’altare e a distribuire la comunione, si occupa in senso più ampio della carità, intesa come servizio alla Chiesa che è corpo mistico di Cristo.
Il ministero straordinario della santa comunione è “suppletivo e integrativo degli altri ministeri istituiti” e viene svolto sia in ambito liturgico, in caso di assemblee molto numerose, sia nell’ambito della carità, “destinato soprattutto ai malati”. I ministri straordinari assicurano ogni settimana la santa comunione a migliaia di persone che, per acciacchi fisichi o per l’età avanzata, non possono recarsi fisicamente in chiesa e sono il più diretto punto di contatto fra le comunità e le famiglie di chi sta meno bene.