“AVER CURA E PRENDERSI CURA DEI FRATELLI”: IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO PER 397° FESTINO DI SANTA ROSALIA

Presentato il programma religioso e quello degli eventi culturali per le giornate dal 10 al 15 luglio

«Un’edizione del Festino priva di alcuni elementi tradizionali ma ricca di elementi essenziali – ha sottolineato l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice – che ci aiuteranno a vivere le prossime giornate facendo memoria di Santa Rosalia, pregando per chi è vicino e per l’intera città, ricordando ancora una volta che il tempo della pandemia può e deve essere vissuto come un’opportunità per migliorarci e per farci carico degli altri: aver cura gli uni degli altri, proprio perché la fine della pandemia non è ancora vicina».  «Le scelte operate dall’amministrazione comunale – ha aggiunto il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando – vanno proprio in questa direzione: una festa da vivere nei suoi elementi essenziali avendo cura di non sciupare i sacrifici fatti fino a questo momento. L’assenza del tradizionale spettacolo durante la notte del 14 luglio farà sì che tutti i palermitani, e non solo il Sindaco della città, possano gridare “viva Palermo e Santa Rosalia!”».

Ecco il Messaggio dell’Arcivescovo per questo 397° Festino di Santa Rosalia:

Questi giorni di Festa che noi palermitani dedichiamo a Santa Rosalia nel corso dei secoli ci ricordano che la sua storia non può non essersi legata a tante diverse e molteplici storie, a tanti diversi e molteplici destini che sono andati intrecciandosi, incarnandosi nel corpo della nostra Città ‘Tutto-porto’, inscrivendosi insieme nel suo patrimonio genetico e nella memoria che oggi è di tutti.

Quello di Rosalia è l’esempio umanissimo di una donna che, da sola, ha avuto il coraggio di compiere la scelta di sentirsi una creatura, una piccola parte del Creato, grata e vigile, accogliente e premurosa verso le altre creature. Unita nella lode del suo Creatore. Ognuno di noi custodisce nella propria carne questa stessa chiamata. Facciamola oggi, facciamola assieme in questo Festino che deve essere vissuto in pienezza nonostante la sfida che continua a mettere alla prova la nostra Città e l’umanità intera, la sfida della pandemia, a cui siamo chiamati a reagire tenendo conto delle risorse e anche dei rischi attuali, assumendo gli interrogativi che questo tempo suscita nei cuori di tutti gli uomini e di tutte le donne.

Perché le domande – come sempre – ci uniscono, ci riconducono alla nostra condizione di fratelli e sorelle che non hanno risposte precostituite, ma che si sentono accomunati dalla fatica del cercare e del condividere. Con il cuore e con gli occhi siamo aperti a comprendere il senso e il compito che questo tempo già difficile rappresenta, con le conseguenze che porterà e che rimangono non ancora prevedibili.

Ma siamo fratelli e sorelle anche nella fiducia, nell’istinto di solidarietà, nella tensione alla generosità, nell’altruismo, nell’abnegazione, nella cura. Oggi più che mai tocchiamo con mano cosa vuol dire ritrovarci dentro un destino comune.

Rosalia quest’anno sarà ancor più con noi, ci farà alzare lo sguardo verso l’alto da dove ci visiterà assumendo ancora il nostro dramma pandemico e sociale ma riconsegnandoci un forte e inderogabile messaggio di solidarietà e di speranza. Giorno 15 luglio pomeriggio, prima della Solenne Celebrazione Eucaristica, un elicottero messo lodevolmente a disposizione dall’EI, sorvolerà la nostra Città con un artistico Reliquiario della nostra Santuzza accompagnato dall’Arcivescovo.