Al Centro Agape della Caritas Diocesana i nuovi locali per i giovani che vivono l’esperienza dei “corridoi universitari”

Nella struttura di piazza Santa Chiara all’Albergheria i locali ristrutturati accoglieranno gli universitari stranieri che rientrano nel Progetto UNICORE per il diritto allo studio e all’istruzione superiore

Un’ala dell’immobile che ospita il Centro Agape della Caritas Diocesana, in piazza Santa Chiara, da oggi accoglie i giovani stranieri che vivono l’esperienza dei “corridoi universitari” attraverso il Progetto UNICORE per il diritto allo studio e all’istruzione superiore. Diverse stanze con servizi annessi, un’area comune con cucina, soggiorno e sala Tv sono adesso a disposizione degli studenti e delle studentesse che frequentano i corsi di laure dell’Università degli Studi del capoluogo. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice che ha sottolineato l’importanza e il valore dell’accoglienza, dell’essere “casa”.

Fonte:

https://www.ilmediterraneo24.it/storie/yodit-i-corridoi-universiari-per-studenti-rifugiati-e-la-sua-laurea-con-lode-a-palermo/

 

Dal settembre del 2021 la Caritas Diocesana di Palermo accoglie presso le proprie strutture diversi studenti universitari provenienti da Paesi in via di sviluppo, promuovendo così il prezioso diritto allo studio e all’istruzione superiore di tanti giovani. Si tratta del progetto UNICORE, cioè Corridoi Universitari, che consiste nel rilascio di visti di ingresso per motivi di studio per studenti che siano titolari di protezione internazionale nei diversi Paesi in via di sviluppo, individuati ogni anno secondo accordi internazionali. Il progetto prende avvio a livello nazionale nel 2019 dalla collaborazione tra UNHCR, Caritas Italiana, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione e la Diaconia Valdese.

Per don Sergio Ciresi, Vicedirettore della Caritas Diocesana di Palermo, “Il ruolo della nostra realtà all’interno del progetto UNICORE è stato quello di sapere accompagnare Yodit, un ruolo estremamente delicato. Abbiamo vissuto la bellezza dell’incontro e dell’accoglienza; stare accanto a Yodit, ascoltare e cogliere quelli che sono stati i suoi bisogni, trovare insieme a lei le risposte più adeguate, cercando soprattutto di metterla nelle condizioni di scegliere in modo consapevole, è la più grande soddisfazione, per essere sempre più strumenti per i nostri fratelli rifugiati dove studiare è un diritto per tutti. La grande sfida di oggi è quella che l’accoglienza possa avvenire tramite la cultura: scommettendo su quest’ultima scommettiamo
sul loro futuro personale, su quello del loro paese e allo stesso tempo sul nostro futuro. La Caritas Diocesana di Palermo – prosegue don Sergio Ciresi – crede fortemente nell’internazionalizzazione, intesa come processo di sviluppo e consolidamento delle relazioni internazionali, ed è suo intendimento procedere al rafforzamento delle occasioni di scambio culturale ed al sostegno a studenti internazionali. Per tale ragione nel 2021 si è fatta promotrice presso l’Università degli Studi di Palermo dell’opportunità di portare anche nel nostro territorio questa esperienza, che è per noi espressione di accoglienza, di condivisione e di speranza. È nato così un tavolo locale fatto da diversi attori, Centro Diaconale Istituto Valdese, Centro Astalli, Confindustria Sicilia, con competenze e ruoli diversi dentro un unico obiettivo, la promozione umana. I Corridoi Universitari sono una via di accesso legale e sicura che il nostro Paese dovrebbe sempre di più sostenere, garantire ed esportare anche negli altri Paesi europei. È un reale strumento che può evitare il traffico di esseri umani, la speculazione sulla vita delle persone, le morti nel Mediterraneo”.

Per Anna Cullotta, Referente Area Promozione Umana della Caritas Diocesana di Palermo, “Lo studio, la formazione, la cultura sono armi preziose di libertà. L’esperienza di Yodit è l’esperienza di tanti giovani che hanno scelto di migrare per trovare l’opportunità di studiare e, attraverso lo studio, ottenere riscatto e raggiungere una sana realizzazione. In questo quattrocentesimo anniversario di celebrazione della nostra Santa Patrona, Yodit rappresenta per noi una “Rosalia del Mediterraneo”, una giovane, tenace e caparbia, che grazie alla sua volontà e al suo amore per lo studio e per la vita, porta avanti un sogno realizzabile”.

Il primo studente a laurearsi grazie al progetto Unicore è stato Michael Kebedom Henok, proclamato dottore magistrale in “Management Engineering” a luglio del 2023. Yodit è la seconda studentessa ad ottenere il titolo accademico ad Unipa.
Gli studenti che, come Yodit, sono stati selezionati in base al merito accademico e alla motivazione hanno potuto usufruire di una borsa di studio che è cresciuta nel tempo e oggi ammonta a 4.200 euro e hanno potuto scegliere tra tredici differenti corsi di laurea magistrale in lingua inglese.

Oltre alle borse di studio, il progetto fornisce – attraverso un’ampia rete di partner locali – il supporto necessario per affrontare con successo il programma di laurea magistrale della durata di due anni e per favorire l’integrazione nella vita universitaria.