L’incontro si è svolto presso il complesso parrocchiale di San Pietro Apostolo a Bagheria alla presenza dell’arcivescovo, mons. Corrado Lorefice. “I doni vengono dallo Spirito che continua a dare alla Chiesa – afferma – che dobbiamo sapere discernere e promuovere. Non sono doni personali, ma al servizio della comunione della Chiesa, della corresponsabilità, ma in vista di una Chiesa che abbia la gioia di annunciare e di condividere con tutti il Vangelo”.
Don Torcivia ha esordito con una citazione di Papa Francesco, il quale nell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” afferma che i laici sono la stragrande maggioranza del popolo di Dio ed è necessario che venga riconosciuto a tutti i livelli la loro specifica vocazione evitando però ogni modo di clericalizzarli. “Se si vuole una Chiesa realmente sinodale – ha proseguito don Torcivia – occorre prestare attenzione al fondamento, allo strumento principale e all’esito finale di tutto il processo sinodale. Il fondamento della sinodalità è la stessa Chiesa che si comprende strutturalmente come fraternità in analogia con la più grande fraternità umana. Risulta evidente che questa concezione ecclesiologica mina alla base ogni altra visione monarchica e clericale, che pure hanno segnato il lungo corso della storia della Chiesa. Lo strumento principale è dato dalla corretta articolazione ministeriale della Chiesa. Essa in riconoscimento dell’azione dello Spirito Santo coniuga l’uguale dignità dei suoi membri con l’interna e vitale articolazione di una diversità che è data dai diversi esiti di carismi e ministeri”.
Inoltre, si è pure affrontato il tema delle donne nella Chiesa che svolgono già una funzione significativa nello svolgimento dei ministeri di fatto.
In allegato: «Ut iam non simus parvuli fluctuantes» (Ef 4,14): l’esercizio dei ministeri per la maturazione di comunità cristiane adulte che esprimano il vero volto della Chiesa sinodale