Una laurea grazie ai corridoi universitari: dall’Eritrea a Palermo, corona d’alloro per Henok Michael in Ingegneria gestionale

Il giovane rifugiato eritreo è stato il primo laureato del progetto corridoi umanitari per universitari UNICORE 3.0, supportato da vari partner istituzionali tra cui l'Università degli studi di Palermo, Caritas Diocesana, Diaconia Valdese, Centro Astalli / VIDEO

(Stefano Edward Puvanendrarajah / ilMEDITERRANEO24) Grande festa nel capoluogo siciliano. Si è laureato il primo studente ad aver fruito del progetto UNICORE 3.0, Henok Michael. Lo abbiamo intervistato per ascoltare le sue emozioni, ambizioni e il legame che ha costruito con la città di Palermo grazie al lavoro di rete sinergico dei partner progettuali (Università degli studi di Palermo, Caritas Diocesana di Palermo, il Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, Centro Astalli Palermo). Tutto ciò è stato reso possibile grazie ad un lavoro a medio-lungo termine, avviato in primis dall’Università degli Studi di Palermo nel 2019, che con un protocollo d’intesa che ha coinvolto gli stessi partner di UNICORE 3.0 ha agevolato l’accesso allo studio per gli studenti rifugiati provenienti dall’Etiopia.

Henok, ci puoi parlare della tua famiglia e dei tuoi studi?

Sono nato nel 1995 ad Asmara, in Eritrea. Ho due fratelli, uno vive in Svezia, l’altro, invece, è nel mio paese d’origine. Dopo aver concluso il liceo, mi sono iscritto al College di Mai-Nefhi, l’Eritrea Institute of technology, ho studiato ingegneria chimica e mi sono laureato nel 2017 con il massimo dei voti.  Giunsi nel 2019 in Etiopia e nel 2021 ho avuto la possibilità di fare il corso di laurea Magistrale a Palermo.

Cosa significa trasferirsi in un una nuova realtà da rifugiato?

Trasferirsi in un altro paese è veramente una sfida, perché ti devi integrare con una nuova cultura, incontrare nuova gente e ti stai presentando ad un nuovo ambiente dunque, in quanto rifugiato che proviene dall’Etiopia e qui con il fine di integrarmi come studente internazionale, ho dovuto affrontare molti ostacoli, ma con l’aiuto della Caritas, dei Valdesi, e del Centro Astalli, è stato più facile inserirsi a Palermo.

Cosa ti è rimasto impresso di Palermo?

Una delle cose che ho notato è questa: i palermitani sono gente molto socievole e calorosa. Ho constatato numerose somiglianze tra l’Eritrea e la Sicilia come ad esempio Il Clima e la cultura, e, considerando che questi fattori portano un po’ di nostalgia del mio passato, creano una combinazione di emozioni positive e negative che si alternano.

La tua esperienza con l’ateneo palermitano: quali sono le cose che ti sono rimaste impresse?

Inizialmente, considerando i diversi background, non è stato molto facile interagire con i docenti ma gli sono molto grato, perché si sono resi disponibili e molto accoglienti nella loro professionalità ed umanità facendo superare tali criticità.

La mia materia preferita è stata Business Process Management, insegnata dal coordinatore del corso, Prof. Manfredi Buccoleri. Una materia che mi ha lasciato dei ricordi indelebili.

Hai potuto riabbracciare tua mamma dopo ben 4 anni, in uno dei giorni più belli della tua vita. Quali sono state le tue emozioni?

Desidero ringraziare la Caritas di Palermo per aver avviato e portato a termine con successo questa procedura per far venire mia madre, perché so che non è stato facile. Ci hanno creduto, non si sono fermati alle difficoltà e per mia madre essere qui rappresenta la realizzazione di un sogno. Non ci vedevamo dal 2019, ben quattro anni ed essere qui presente per celebrare assieme la laurea è stato uno dei momenti più indelebili della mia vita.

Cosa hai in cantiere per il futuro?

Mi vivrò l’estate palermitana con mia mamma, poi farò delle valutazioni, ovvero se proseguire con un dottorato o cercarmi una occupazione. In alternativa, resterò in città.

https://www.youtube.com/watch?v=wrsMs8TVVl8

Nella foto: Henok Michael con sua madre (Ph. Centro Diaconale – Istituto Valdese e Caritas di Palermo)