«Sosteniamoci gli uni gli altri attraverso la preghiera e fortificati dal Vangelo»

L’intervento dell’Arcivescovo in occasione della “Giornata nazionale dei camici bianchi”

In occasione della Giornata nazionale dei camici bianchi che si celebrerà ogni anno il 20 febbraio per ricordare tutte le vittime del Covid, l’Ordine dei Medici di Palermo ha dedicato la Cappella di Villa Magnisi (sede dell’Omceo) ai medici siciliani che hanno perso la vita proprio a causa della pandemia da Coronavirus. «Abbiamo il dovere di non dimenticare i colleghi e gli operatori sanitari che non sono più tra noi per avere sacrificato la loro vita con abnegazione, così come abbiamo il dovere di non dimenticare i medici che ogni giorno offrono le proprie competenze al servizio della salute di tutti», ha ricordato il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato. L’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice, ha apprezzato la scelta di dedicare la cappella ai “camici bianchi” insieme ai rappresentanti delle altre religioni presenti a Palermo: «La preghiera che abbiamo qui condiviso parla tante lingue proprio per ricordarci che “siamo tutti sulla stessa barca” e tutti impegnati a sostenerci gli uni gli altri proprio con la forza della preghiera: una forza non visibile, spesso silenziosa, ma in grado di realizzare prossimità e solidarietà e condivisione».

Sempre a Villa Magnisi è stato inaugurato un sacrario in ricordo di tutti i camici bianchi che in Sicilia hanno sacrificato la loro vita per la professione: da Sebastiano Bosio e Paolo Giaccone, uccisi dalla mafia rispettivamente nel 1981 e nel 1982, al giovane pediatra Giuseppe Liotta, travolto dall’alluvione che colpì Corleone nel 2018.