Papa Francesco a “Che Tempo Che Fa”: “Il male più grande della Chiesa è la mondanità spirituale che accresce la perversione del clericalismo”

"Con il male non si dialoga". La Chiesa, i migranti, la fede, la preghiera, il dolore inaccettabile dei bambini, il futuro della comunità dei credenti e la necessità di avere senso dell'umorismo. L'intervista di Papa Francesco a Fabio Fazio a Che tempo che fa. "Guardare dall'alto verso il basso solo per aiutare gli altri a rialzarsi"

“La guerra è un controsenso”. #PapaFrancesco si collega da Casa Santa Marta con la trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai Tre e dialoga con il conduttore che lo interroga su molti temi: le guerre, i migranti, la salvaguardia del creato, il rapporto genitori e figli, il male e la sofferenza, la preghiera, il futuro della Chiesa, il bisogno degli amici. E afferma che il perdono è un “diritto umano. la capacità di essere perdonato è un diritto umano. Tutti noi abbiamo il diritto di essere perdonati se chiediamo perdono”. “Di fronte alle ingiustizie c’è la tentazione di guardare da un’altra parte – ha proseguito il Papa – ma invece occorre toccare le miserie umane. Quando si fa l’elemosina si deve guardare il povero. Il migrante, va accolto, accompagnato, promosso e integrato. L’unica volta in cui dobbiamo guardare il prossimo dall’alto in basso è quando lo aiutiamo a rialzarsi a costo di cadere anche noi”.

Sul perdono: “La capacità di essere perdonato è un diritto umano”. Il messaggio di salvezza del Vangelo deve essere annunciato, anche attraverso gli attuali canali della comunicazione che amplificano anche i messaggi rivolti a ogni uomo di buona volontà: Papa Francesco, ad esempio, ha chiamato “lager” i centri in cui l’Europa rispedisce in Libia i richiedenti aiuto, il Papa ha chiamato le cose con il loro nome, ha usato parole forti perché sono quelle che devono chiamare le cose con il loro nome. Lo ha fatto anche a proposito della Chiesa: “Il male più grande della Chiesa è la mondanità spirituale che accresce la perversione del clericalismo che genera la rigidità che prende il posto del Vangelo “.

Durante l’intervista a #chetempochefa, #PapaFrancesco ha fatto riferimento alla preghiera di San Thomas More. Una preghiera che, ha proseguito Francesco, “prego da più di quaranta anni” perché “l’umorismo ti fa relativizzare le cose e anche ti da una gioia grande, ti fa gioioso. Questo fa tanto bene, fa tanto bene”.

Ecco il testo della Preghiera del buonumore di san Tommaso Moro:
“Dammi o Signore, una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.
Dammi o Signore, un’anima santa,
che faccia tesoro di quello che è buono e puro,
affinché non si spaventi del peccato,
ma trovi alla Tua presenza
la via per rimettere di nuovo le cose a posto.
Dammi un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”.
Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo,
concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri.
Così sia”.