Sono stati consegnati oggi i lavori per il recupero e il restauro dello storico oratorio di Santa Maria delle Grazie, detta «del Sabato», nel vicolo «Meschita» di via Calderai che sarà destinato ad ospitare la nuova sinagoga a Palermo. L’area è stata concessa in comodato d’uso gratuito alla comunità ebraica di Sicilia dall’Arcidiocesi già dal 2017. I lavori, coperti per intero dall’amministrazione comunale, trasformeranno l’edificio in uno spazio destinato ad accogliere il culto ebraico, come prevede un accordo sottoscritto lo scorso dicembre assieme a Ucei e Comunità di Napoli. L’avvio dei lavori rende concreto il desiderio di Evelyne Aouate, punto di riferimento della comunità ebraica in Sicilia, scomparsa nel 2022: quello di avere un luogo di culto che segni, dopo oltre cinque secoli dall’espulsione degli ebrei dalla città, il ritorno di una Sinagoga in quella parte di Palermo dove era stata fino alla fine del Quattrocento.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, l’arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, gli assessori al Centro Storico e al Turismo, Maurizio Carta e Alessandro Anello, Noemi di Segni per l’UCEI, il il rabbino capo di Napoli Cesare Moscati, Luciana Pepi, referente della Sezione palermitana della Comunità partenopea; erano inoltre presenti alcuni esponenti della Chiesa Valdese, della comunità islamica e di altre confessioni religiose. “Palermo si riappropria di una propria caratteristica storica e millenaria che è quella della convivenza civile, della tolleranza e dell’integrazione”, ha dichiarato il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha aggiunto: “Non saremmo qui adesso senza il grande atto di generosità dell’Arcidiocesi di Palermo e dell’Arcivescovo Lorefice che, con immediata prontezza, ha dato disponibilità a sottoscrivere la convenzione con il Comune, consentendo all’amministrazione di poter mettere mano al finanziamento per la ristrutturazione con vincolo di destinazione alla comunità ebraica. Ed è un vincolo – chiude il primo cittadino – che ci consente di dire che presto Palermo avrà una sede di culto per tutte e tre le grandi religioni monoteiste e questo è un risultato importante sul piano della costruzione ideale di una città migliore”. Per l’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice “la Sinagoga richiama la vocazione primaria di Palermo: una città che accoglie nella diversità di religioni e culture in una pacifica convivenza. La Sinagoga aiuterà questa città a essere degna della sua vocazione. Palermo può essere porto dove si attracca e dove i diversi possono vivere la gioia della convivialità della diversità”.
L’opera di ristrutturazione di quella che diventerà la nuova Sinagoga ammonta a circa 250 mila euro di fondi comunali e rientra nell’accordo quadro per la manutenzione dei beni monumentali.
La sinagoga sorgerà in un’ex oratorio cattolico, ma l’area è comunque quella dell’antico quartiere ebraico. “Lo sappiamo da fonti certe. Come diari e testimonianze di viaggio, a partire da quella redatta dal rabbino Ovadià Bertinoro (1455 – 1516)”, spiega Luciana Pepi. A detta dell’illustre ospite, che trascorse vari mesi a Palermo in attesa di proseguire verso la Terra d’Israele, «non aveva pari in tutto il mondo; i pilastri di pietra nel cortile esterno sono circondati da vigneti, il vestibolo dispone di tre ingressi e un portico in cui ci sono grandi sedie per il riposo, e una splendida fontana». E se i vigneti forse non torneranno, qualcosa di quel retaggio tornerà a popolare l’orizzonte dei palermitani. Già un saggio del 2021 su “Il risveglio dell’ebraismo Palermo”, pubblicato dalla Rassegna Mensile di Israel, Pepi scriveva che «la sopita e antica anima ebraica della Sicilia sta pian piano riprendendo forma». In un futuro prossimo avrà di nuovo una sinagoga per esprimersi con un potenziale ancora più grande.
A conclusione della cerimonia di avvio dei lavori di restauro dell’Oratorio del Sabato, futura Sinagoga di Palermo dopo ben 533 anni, il rabbino capo di Napoli Cesare Moscati ha intonato il canto ebraico “Shalom aleikhem” (in ebraico שלום עליכם?) che, tradotto in italiano significa “la pace sia su di voi”.
Photogallery di Sandro Riotta: