“Non esistono quartieri periferici: dove ci sono uomini, donne, famiglie e case c’è in realtà il centro della città”

Piano di riqualificazione per il quartiere Borgo Nuovo, L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice: “Bene i fondi e il progetto ma la sfida resta quella di realizzare una città che accompagni la rigenerazione urbanistica con la promozione umana e sociale”

L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ha preso parte questa mattina nel salone della parrocchia San Paolo Apostolo all’incontro di presentazione degli obiettivi di rigenerazione e riqualificazione del quartiere Borgo Nuovo grazie al progetto finanziato dal Governo nazionale sul “modello Caivano”. Il piano straordinario di interventi prevede investimenti per 25 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno ulteriori 17 milioni di euro tramite i quali l’amministrazione comunale effettuerà una complessiva rigenerazione del quartiere. Tra le opere previste, un piano di nuovi alloggi, la riqualificazione dell’area parrocchiale e della Chiesa “San Paolo Apostolo”, lavori per il Centro sportivo multifunzionale di largo Gibilmanna, il completamento della manutenzione straordinaria della rete di illuminazione pubblica, di strade e marciapiedi, la realizzazione di un campo di calcio a 11 in piazza Santa Cristina, nonché la riqualificazione di strutture scolastiche esistenti e di palestre scolastiche.

“Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile ottenere la copertura economica per un progetto così significativo – ha dichiarato l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice – quante volte ci siamo ritrovati in questo luogo dovendo attraversare quello che è sotto i nostri occhi, il degrado dell’aula liturgica di una chiesta che è il segno evidente di come i cristiani si pensino “casa tra le case”. La valenza del progetto che oggi è stato presentato va letta proprio rispetto a questo significato, perché se noi in questo momento stiamo guardando a questa struttura che simboleggia il degrado di un quartiere, ci impegniamo a non voler più definire Borgo Nuovo – e nessun altro quartiere – una “periferia”. Il piano di riqualificazione di questa parte ci città deve essere sostenuto da una considerazione che è anche un impegno, quello che non possono esistere quartieri “periferici”: perché lì dove ci sono uomini, donne, famiglie e case c’è in realtà il centro della città”.

L’Arcivescovo ha quindi chiesto ai rappresentanti istituzionali presenti di andare oltre ai singoli progetti, seppur attesi e importanti:

“La città nasce dall’esigenza che ogni persona possa essere in grado di usufruire de diritti fondamentali. La sfida per Palermo non è quindi soltanto urbanistica ma sociale: non può esserci trasformazione culturale se quanti la abitano non hanno poi l’accesso a beni e servizi fondamentali. Il progetto di rigenerazione di Borgo Nuovo è un grande segno (come quello offerto da un altro luogo considerato periferico, Danisinni, diventato un laboratorio di iniziative di promozione sociale) ma la sfida resta quella di accompagnare la realizzazione di strutture con la promozione umana permanente. In sintesi, se la gente non ha una casa, se non ha il lavoro che consente di avere e di mantenere una casa, se non c’è il pane essenziale allora il rischio che ci si rivolga alla mafia per avere il necessario (e le cronache di queste ultime giornate accendono più di una riflessione) resta un rischio altissimo. La sfida che abbiamo davanti è una sfida impegnativa ma necessaria, una sfida che qualunque governo e qualunque amministrazione locale non può non avere come sfida ideale”.