A diciotto anni dalla sua morte, i segni e le tracce della testimonianza e dell’impegno del Cardinale Salvatore Pappalardo (Villafranca Sicula, 23 settembre 1918 – Palermo, 10 dicembre 2006) sono più evidenti che mai. Per iniziativa dell’Arcidiocesi di Palermo, delle Librerie Paoline e della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, lunedì 9 dicembre 2024 presso il Salone Lavitrano del Palazzo Arcivescovile un incontro un incontro ha approfondito “La testimonianza e l’impegno del cardinale per il Mediterraneo”.
Saluti:
S.E.R.ma Mons. Corrado LOREFICE, Arcivescovo di Palermo
Interventi:
Sebastiano DI BENEDETTO, Direttore Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Diocesi di Caltagirone: L’ecumenismo vissuto nel Mediterraneo
Maria SACCONE, Curatrice Archivio Pappalardo: L’accoglienza dei migranti
Ignazio MARINO, Emeritus Professor of Surgery, Thomas Jefferson University, USA – Membro del Parlamento Europeo: All’origine dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti (ISMETT)
Leoluca ORLANDO, Responsabile Cultura del Parlamento Europeo presso Assemblea interparlamentare per il Mediterraneo
Ugo PALAZZO, Consulente Direzione Generale ISMETT
coordinamento: Fernanda DI MONTE, FSP Giornalista e Responsabile Eventi e Comunicazione Librerie Paoline di Palermo
(da Il Sicilia, 10.12.24 – Pietro Minardi) Dalla firma sulla convenzione per l’Ismett al suo impegno nella difesa dei valori della solidarietà e della salvaguardia della vita umana. Palermo celebra la memoria del cardinale Salvatore Pappalardo, scomparso il 10 dicembre 2006. Diciotto anni nei quali la città non ha dimenticato la figura del prelato che, durante la sua ultra-ventennale esperienza ecclesiastica, non si è mai esentato dall’impegno civile contro i mali della società. Anche quando quest’ultimi si chiamavano mafia.
L’evento al Palazzo Arcivescovile
Una vita ricordata durante un evento tenuto ieri sera (9 dicembre) presso il Palazzo Arcivescovile di Palermo. A moderare l’evento è stato il padrone di casa, ovvero monsignor Corrado Lorefice. Un dibattito nel quale non sono mancate alcune figure di spicco di quegli anni, come ad esempio l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ma anche chi come Maria Saccone, curatrice dell’archivio Pappalardo, e suor Fernanda Di Monte hanno provato a ricostruire la vita del cardinale Salvatore Pappalardo attraverso i suoi pensieri, i suoi scritti ma anche le sue azioni.
Il contributo per il diritto alla vita e la solidarietà ai migranti
Una figura, quella del cardianale Pappalardo, rievocata così dall’arcivescovo Corrado Lorefice. “Lo ricordiamo per come è stato capace di leggere la collocazione della nostra isola nel Mediterraneo. Un ponte di incontro tra culture orientali ed occidentali“, ha evidenziato il capo della Curia palermitana. Un contributo che si è manifestato anche nella costruzione di importanti infrastrutture, vitali per i palermitani ma non solo. “Pensiamo al suo impegno per la realizzazione dell’Ismett nella nostra Palermo. Un istituto messo a disposizione non solo dei siciliani ma anche per chi arriva dalle altre sponde del Mediterraneo“. Una battaglia portata avanti anche attraverso la sensibilizzazione alla donazione degli organi. Una scelta etica sul proprio corpo che ha consentito di salvare tante vite nel corso del tempo.
L’impegno nella lotta alla mafia
Fra i temi più importanti citati dall’arcivescovo di Palermo c’è anche l’impegno del cardinale Pappalardo nella lotta alla mafia. Una presenza istituzionale condotta negli anni in cui il fenomeno della criminalità organizzata ha causato più danni. “Ha dovuto sostenere l’impatto degli anni di mafia. I più tremendi, quelli fra il 70 e il 90. Tuttavia, la sua autorevolezza e la sua presa di posizione è stata lapalissiana. Ricordiamo l’omelia in onore del generale Dalla Chiesa. Lo ricordiao con grande affetto. Credo che anche oggi rimanga un punto di riferimento per tutta Palermo“, ha concluso Lorefice.