In processione dietro alle reliquie di Santa Rosalia insieme al Cardinale Salvatore Pappalardo

(lp) Nel pomeriggio del 15 luglio 1982 Carlo Alberto Dalla Chiesa sfilò da Prefetto di Palermo insieme alle altre autorità civili e militari e accanto all’allora Arcivescovo di Palermo, il Cardinale Salvatore Pappalardo, dietro all’urna argentea contenente le reliquie di Santa Rosalia lungo il Cassaro. Erano i giorni del Festino, poco prima della processione c’era stato un veloce incontro tra l’Arcivescovo e il Prefetto. Nel pomeriggio del 4 settembre, nella basilica di San Domenico, sarà proprio il Cardinale Salvatore Pappalardo, durante la celebrazione dei funerali di Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, a ricordare la figura e l’impegno del Prefetto ucciso dalla mafia e a stigmatizzare i ritardi e le lentezze della politica di fronte alla richiesta di poteri speciali avanzata a Governo e Parlamento da Dalla Chiesa.

“A trentanove anni dal tragico agguato del 3 settembre 1982 a Palermo, rendo commosso omaggio al ricordo del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della signora Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime della ferocia mafiosa. La loro barbara uccisione rappresentò uno dei momenti più gravi dell’attacco della criminalità organizzata alle Istituzioni e agli uomini che le impersonavano, ma, allo stesso tempo, finì per accentuare ancor di più un solco incolmabile fra la città ferita e quella mafia che continuava a volerne determinare i destini con l’intimidazione e la morte”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’eccidio di 39 anni fa. “A quell’odiosa sfida – ha proseguito il capo dello Stato – la comunità nazionale nel suo complesso, pur se colpita e scossa, seppe reagire facendosi forte della stessa determinata e lucida energia di cui Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva già dato esempio, durante il suo brillante percorso nell’Arma dei Carabinieri, nell’impegno contro organizzazioni criminali e terroristiche. Pur nella brevità dell’incarico svolto a Palermo, il sacrificio del Prefetto Dalla Chiesa e il suo lascito ideale contribuirono ad orientare molte delle scelte che, negli anni successivi, hanno consentito un salto di qualità nell’azione di contrasto ai fenomeni di infiltrazione mafiosa nell’economia e nella Pubblica Amministrazione”.

Nella foto di Epoca/Mondadori, il Cardinale Salvatore Pappalardo tra il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e il sindaco di Palermo Nello Martellucci