“Il diritto d’asilo. Popoli in cammino… senza diritto d’asilo”: la Fondazione Migrantes presenta il Report 2024

Giovedì 22 maggio 2025, ore 9.00 presso l'Aula Magna Facoltà di Giurisprudenza (via Maqueda 172). Interverrà l'Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice

Il prossimo 22 maggio dalle ore 09.00 alle ore 13.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza (via Maqueda, 172), si svolgerà la presentazione dell’ottava edizione del Report annuale della Fondazione Migrantes, Organismo Pastorale della CEI: “Il diritto d’asilo: popoli in cammino… senza diritto d’asilo”. La presentazione è realizzata in collaborazione con: Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali-Ufficio Stampa, l’Ufficio Diocesano per l’Università e la Cultura, Ufficio Diocesano per la Pastorale della Scuola, l’Ufficio Diocesano per la pastorale dell’Ecumenismo e Dialogo interreligioso, l’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del lavoro, la Caritas Diocesana.

Interverranno Cristina Molfetta co-curatrice del Rapporto, Aldo Schiavello direttore del Centro di Ateneo Migrare-Unipa, Diallo Moussa del Mali e ospite del SAI, Angela Errore della Casa dei Diritti del Comune di Palermo e Luca Casarini di Mediterranean saving humans. Le conclusioni saranno affidate all’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Introdurranno i lavori Luca Polello e Mario Affronti dell’Ufficio Migrantes di Palermo.

 

 

 

Dalla presentazione dell’ottava edizione del Report annuale della Fondazione Migrantes

Nel mondo, le persone colpite da “sradicamento forzato globale” (rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni) hanno superato la cifra di 120 milioni. Al 1° gennaio 2024 vivevano invece, in Italia, poco meno di 414 mila cittadini non comunitari con permesso di soggiorno per motivi di protezione e asilo, lo 0,7% di tutta la popolazione. Sono solo alcuni dei dati presenti nell’ottava edizione del Report sul Diritto d’Asilo della Fondazione Migrantes, curato da Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti, che quest’anno porta il titolo “Popoli in cammino… senza diritto d’asilo”.

Il Report come ogni anno legge e interpreta dati, norme, politiche e raccoglie anche storie, che raccontano come nell’Unione europea e nel nostro Paese a essere sempre più a rischio sia il diritto d’asilo stesso. Mentre guerre e conflitti si allargano e anche situazioni estreme legate al cambiamento climatico contribuiscono a far crescere il numero delle persone costrette ad abbandonare la propria terra, non sono invece altrettanto celeri le risposte alle cause profonde di queste migrazioni forzate.

Proprio alla fine dell’anno scorso, ad esempio, è purtroppo tornata di attualità la situazione siriana. Il Report ci ricorda che già da anni la Siria (circa 183 mila richiedenti nel ’23) è il principale Paese d’origine delle persone che cercano rifugio nell’Unione europea. In Italia, sono la seconda nazionalità di provenienza di chi arriva, in particolare, dalla rotta Mediterranea. Nel mentre è stato approvato il “nuovo” Patto europeo sulla migrazione e l’asilo: un compromesso al ribasso che prelude a un ulteriore impoverimento dei diritti di richiedenti asilo e rifugiati. Per quanto riguarda l’Italia, il Report – che ha analizzato i decreti approvati nel 2023 – definisce come “frammentato, grossolano e iniquo” l’attuale sistema di accoglienza.

Di fronte alle criticità, alle difficoltà ed alla complessità del fenomeno, saranno riportate esperienze in vari ambiti – da quello legale a quello più sociale ed etico – mettendo l’accento su questioni significative, ma meno note: dalla questione dei tutori volontari dei minori non accompagnati, passando per le vittime di tratta e i migranti che vengono rinchiusi nei CPR, fino a un approfondimento teologico che, partendo dal Mediterraneo, propone di costruire una “teologia dell’asilo”, a partire dai salvataggi in mare ad opera delle ONG. Sono esperienze concrete di accoglienza, che tradizionalmente hanno fatto e fanno la differenza di fronte ad un fenomeno problematico, si, ma ricco anche di opportunità umane di condivisione e di crescita civile, mostrando l’inutile e dannosa disumanità dei respingimenti e dei muri che l’Occidente cosiddetto cristiano mette in campo con norme e leggi che hanno reso l’accesso all’Unione sempre più difficile (pratiche di esternalizzazione) mentre nel nostro paese (i due decreti sicurezza ed immigrazione) hanno ristretto sempre di più l’esigibilità dei diritti e ridotto i servizi.

Non a caso l’Introduzione al Report è aperta da una frase di papa Francesco, pronunciata durante l’Udienza generale del 28 agosto 2024, che ha “animato” tutto il lavoro: «Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». In quella stessa occasione il Pontefice ha anche detto: «Le rotte migratorie sono spesso segnate da attraversamenti di mare e deserti, che per molte, troppe persone – troppe! – risultano mortali […]. Il Signore è con i nostri migranti nel mare nostrum, Il signore è con loro, non con quelli che li respingono. […] Su una cosa potremmo essere tutti d’accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci – e ce ne sono, purtroppo. Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato. Lo otterremo invece ampliando le vie di accesso regolare per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà».