“Il digiuno che ha accompagnato il Ramadan è un digiuno che deve corrispondere alla rinascita del cuore”

L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ha salutato la comunità musulmana riunita per l’Iftar collettivo organizzato dalla comunità tunisina, dall'associazione nazionale "Elissa.Net - Didone", insieme alla Consulta delle Culture del Comune di Palermo e alla moschea di Piazza Gran Cancellieri

«Vi saluto con tanto affetto e con amicizia, condividendo con voi quello che è il segno che ponete con il Ramadan»: così l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ha salutato la comunità musulmana riunita in piazza Magione per l’Iftar collettivo (rottura del digiuno) durante il Ramadan. «Un segno che condividiamo perfettamente perché il digiuno che accompagna questi vostri giorni è un digiuno che deve corrispondere alla rinascita del cuore; è un digiuno che ci rimanda alle cose essenziali, alle cose spirituali, ma soprattutto è un digiuno che ci aiuta a fare memoria di cosa significa incontrare i nostri fratelli a partire anche dal loro volto. Il digiuno poi ci aiuta a rinnovare la condivisione di solidarietà perché ci apre il cuore all’altro, ci fa comprendere meglio chi è l’altro. Alcuni giorni fa, durante un incontro a Santa Chiara, mi è stata detta una cosa che mi ha colpito particolarmente: “Con il digiuno vogliamo anche renderci solidali con chi, a causa della durezza della vita, è costretto alla povertà e a digiunare sempre”. Ecco, credo che il “valore” del digiuno (un valore anche educativo, soprattutto per i più giovani), ci insegna a capire gli altri partendo proprio dalla condivisione della loro sofferenza; il digiuno esteriore corrisponde quindi a un cuore che si rinnova».