Forte della sua missione, da 29 anni la Fondazione Migrantes e la Caritas Italiana dedicano un volume di studi al tema dell’immigrazione straniera in Italia, dando ampio risalto agli aspetti qualitativi, statistici e pastorali. L’edizione di quest’anno vede rafforzarsi la sua componente di riflessione pastorale, vero tratto identificativo di questa pubblicazione ed ha per titolo, con riferimento al messaggio di papa Francesco per la GMMR 2020, “Conoscere per comprendere”. «Le migrazioni non sono solo un fenomeno sociale che ha molteplici radici (politiche, economiche, demografiche), ma chiamano in causa l’etica, cioè le nostre scelte e la nostra libertà, e, per chi è credente, sono un luogo teologico, cioè una realtà dove Dio è presente e ci interpella. E i nostri rapporti hanno l’ambizione, anno dopo anno, non solo di fornire un quadro fedele e dettagliato di come cambia la mobilità umana, ma anche di provare a indicare come essa ci interpella e quale senso possa avere nel cammino dell’umanità». (Don Gianni De Robertis).
Ecco perché nella presentazione del Rapporto 2020 abbiamo deciso di porre al centro della nostra riflessione e del nostro incontro la questione della comunicazione: le migrazioni vanno raccontate bene, secondo verità e secondo responsabilità, poiché il divario tra la rappresentazione e la realtà sta diventando pericolosamente importante. Panico morale e crisi migratoria sono le parole chiave che rappresentano il fenomeno. Strutturalità e necessarietà sono invece le parole che ci consegnano i dati del Rapporto.
“I migranti sono molti, portano povertà, malattie e delinquenza, in maggioranza maschi africani di religione musulmana attentano alla nostra identità, arrivano soprattutto con gli sbarchi…”. L’evidenza statistica invece ci racconta un’altra storia, che non c’è l’invasione, che gli arrivi tramite gli sbarchi sono minoritari, mentre i più arrivano per visti e ricongiungimenti, in maggioranza europei, donne e di religione cristiana e che infine ci danno una mano in campo economico e sociale. Abbiamo bisogno di una comunicazione vera sul fenomeno che tenga anche conto delle criticità presenti che ci sono ma che ci faccia capire il fenomeno per poterlo gestire in modo corretto ed efficace.
Le informazioni che verranno comunicate attraverso il webinar di giovedì 18 marzo ci aiuteranno a capire che è arrivato il tempo in cui occorre promuovere un coinvolgimento attivo delle persone migranti e dei cittadini stranieri residenti in Italia nella narrazione mediatica della mobilità umana evitando il rischio del rifiuto e della discriminazione, quando non di vero e proprio hate speech, o ancora di rappresentazioni stereotipate, che contribuiscono ad alimentare un’immagine negativa delle loro comunità di appartenenza e atteggiamenti di chiusura rispetto alla differenza etnica e religiosa. Al webinar, on line sui canali social dell’Arcidiocesi di Palermo, interverranno:
- Mario Affronti, Direttore Ufficio Migrantes Arcidiocesi di Palermo
- Don Sergio Ciresi, Vice Direttore Caritas Diocesana di Palermo
- Simone Varisco, Storico della Chiesa
- Paola Barretta, Ricercatrice e Coordinatrice Ass. Carta di Roma
- Giuseppe Savagnone, Direttore Ufficio Pastorale della Cultura Arcidiocesi di Palermo
- Conclusioni di Sergio Natoli omi