Le pagine di un libro, “Il Vangelo e la strada”, che non vengono sfogliate perché parlano attraverso la dimensione dell’incontro, pagine che richiamano altre pagine scritte in presa diretta attraverso le voci, gli sguardi, i luoghi e i gesti: ancora una volta la strada diventa il luogo evangelico della conoscenza, della prossimità e dell’amicizia; ma è anche il luogo dell’ascolto e della memoria. C’è stato tutto questo nel pomeriggio a piedi lungo le strade e le piazze del quartiere palermitano Kalsa insieme all’Arcivescovo Corrado che ha incontrato gli abitanti, i commercianti e le associazioni del territorio.
Il percorso si è snodato dalla parrocchia di Santa Maria alla Pietà sino a piazza Kalsa attraverso via Torremuzza; poi la sosta al Teatro dei Ragazzi presso l’Istituto Artigianelle e la conclusione guardando il mare al Foro Italico. L’Arcivescovo, accompagnato da don Giuseppe Di Giovanni, parroco di Santa Maria della Pietà, ha visitato case, negozi, luoghi di incontro (come la Farmacia Borsellino), spazi sottratti all’incuria e restituiti ai più giovani; ha potuto parlare, ascoltare, confrontarsi con chi vive in questo quartiere, ha benedetto chi si è affacciato dal balcone o da una finestra.
La Kalsa si affaccia sul mare ed è il mare che ha accolto, con l’aiuto dei pescatori del quartiere, una corona di rose, simbolo di Santa Rosalia patrona di Palermo come gesto di accoglienza e di solidarietà della città nei confronti di tutti coloro che arrivano dal mare e come occasione per ricordare tutte le vittime del Mediterraneo. Toccante la testimonianza offerta da Luca Casarini dell’equipaggio della nave “Mare Ionio” della Ong Mediterranea.