Alcuni interessanti spunti di riflessione sono stati offerti stamani, nella casa diocesana di Baida da don Vito Impellizzeri, direttore dell’Istituto di Scienze Religiose della facoltà teologica di Sicilia ai diaconi delle diocesi di Palermo, Monreale, Cefalù, Piana degli Albanesi, Mazara del Vallo e Trapani, nell’ambito dei laboratori sinodali – pastorali organizzati dal Centro regionale per la formazione permanente del Clero “Madre del Buon pastore”, diretto da don Calogero Cerami.
Tre le piste di riflessione: “Eredi e interpreti del cambiamento del Concilio Vaticano II”, “Artigiani del cambiamento” e “Verso le diaconie sinodali”.
“Il Sinodo è un camminare insieme – ha affermato don Vito Impellizzeri – perché la fatica possa essere alleviata. Il Diacono deve essere paziente e umile nel credere nella Parola ed essere testimone concreto tra missione e lavoro. In questo contesto deve essere tessitore di nuovi riti relazionali tra liturgia e vita per affermare il legame profondo tra Cristo è l’uomo. I diaconi per questo debbono ripartire dal ripensare la costruzione di una sociologia sacramentale a partire dall’umiltà senza la quale perde la sua identità di servo. Il Diacono è pertanto l’uomo della vicinanza e della forma Cristica dell’altro impastato della carità”.