Una preghiera per “Ghendy” Ilarda, la catechista travolta e uccisa a Palermo

Sull’asfalto di via Duca della Verdura, a Palermo è rimasto il rosario che Gandolfa Ilarda, 45 anni, catechista nella parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù in via Filippo Parlatore, portava sempre con sé. Il suo servizio parrocchiale, come catechista, animatrice nei campi scuola e componente dell’Azione Cattolica era importante soprattutto per i bambini e per i più giovani. In questo periodo era impegnata, come ogni anni, nel cammino verso le prime comunioni e le cresime: «Era emozionatissima per i ragazzi, come tutte le altre volte. Per lei era un momento di gioia – racconta una delle volontarie della parrocchia a Giada Lo Porto di Repubblica – Ghendy era generosa e dotata di una ironia e di un’autoironia irresistibili, di una leggerezza nel trasmettere la bellezza della vita e dell’essenza della fede». L’uomo che con la sua auto ha investito Gandolfa Ilarda, un settantunenne, è sotto choc e la sua posizione è adesso al vaglio degli agenti della Polizia municipale. La catechista, che viveva con gli anziani genitori, è stata ricordata in queste ore da decine di messaggi che evidenziano la bontà d’animo e la disponibilità al servizio che testimoniava quotidianamente. Tra i sui ultimi messaggi, quello che reca una frase di Papa Francesco: “È possibile ricominciare sempre, perché sempre c’è una vita nuova che Dio è capace di far ripartire in noi al di là di tutti i nostri fallimenti. Anche dalle macerie del nostro cuore Dio può costruire un’opera d’arte, anche dai frammenti rovinosi della nostra umanità Dio prepara una storia nuova”.