Solidarietà, le Diocesi italiane accolgono i profughi e gli immigrati

IN PRIMO PIANO

  • Le Diocesi italiane accolgono i profughi e gli immigrati

NOVITÀ DIOCESIPA

  • Sessione primaverile della Conferenza Episcopale Siciliana
  • Trigesimo della morte di mons. Carlo Di Vita

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI

  • Laboratorio Pedagogico diocesano: “Il coraggio di educare”
  • Adorazione Eucaristica nella parrocchia del Santo Sepolcro a Bagheria
  • Al Centro educativo Ignaziano due tavole rotonde su “Ritorno alla politica, idee e personalità”

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

  • Scampagnata della cappellania universitaria a Piana degli Albanesi
  • Inaugurazione del Museo Diocesano di Monreale

NOTIZIE DALLA CHIESA

  • Il parroco della San Filippo Neri padre Miguel Pertini: “L’urbanizzazione disumana del quartiere Zen ha prodotto schiavi ed amebe”

IN PRIMO PIANO
1. Solidarietà, le Diocesi italiane accolgono i profughi e gli immigrati

Duemilacinquecento posti distribuiti in 93 Diocesi sono a disposizione per l’accoglienza dei profughi che i conflitti in Nord Africa stanno spingendo sulle coste italiane.
Lo ha annunciato il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), mons. Mariano Crociata, illustrando oggi a Roma in conferenza stampa il comunicato finale del Consiglio permanente dell’organismo dei Vescovi italiani, svoltosi dal 28 al 30 marzo scorsi.
Le strutture disponibili per l’accoglienza nelle Diocesi italiane afferiscono direttamente o indirettamente alle Caritas; duecento posti sono stati trovati nella “Casa della fraternità” dell’Arcidiocesi di Agrigento, “la più esposta – ha spiegato Crociata – all’emergenza profughi per la presenza nel suo territorio dell’isola di Lampedusa e, per questo, anche la più sostenuta da Caritas italiana”. 
Si tratta di un segno concreto, ha affermato mons. Crociata, che si accompagna “all’incoraggiamento all’accoglienza verso persone che rischiano la vita, non solo per venire in Italia ma già nei Paesi d’origine, che la Chiesa italiana rivolge a tutti”. Anche all’Europa. 
Infatti, “un coinvolgimento degli altri Paesi dell’Unione, sia per quanto riguarda l’emergenza immediata che per le esigenze di più lunga durata, rappresenta un test del livello di tenuta dello stesso processo di unificazione europea che non può essere limitato all’aspetto economico, ma deve investire soprattutto quello sociale”. Un “metodo” quindi, quello del coinvolgimento dei Paesi europei, per creare “una cultura condivisa”. 
Significativo il richiamo del Card. Bagnasco alla “necessità che l’Europa che è, non da oggi, in debito verso l’Africa sappia evitare l’illusione di poter vivere sicura chiudendo le porte al grido dei popoli in difficoltà: soltanto autentiche politiche di cooperazione potranno assicurare a tutti sviluppo e pace duratura”.
A questo riguardo “la Chiesa in Europa non è insensibile”, ha affermato mons. Crociata, preannunciando un intervento del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee sull’emergenza umanitaria determinata dalle tensioni politiche in Nord Africa. 
Sull’intervento militare in Libia “la preoccupazione costante dei Vescovi – ha sottolineato Crociata – è stata la tutela dei civili inermi e dei più deboli, che muta a seconda delle circostanze”, nella convinzione che “vada perseguita la strada della diplomazia come premessa per individuare una ‘via africana’ per il superamento dei conflitti”.
Nel corso dei lavori del Consiglio permanente, “alla lettura credente del momento presente” si è accompagnata la “valutazione del momento culturale in Occidente”, che “riguarda anche il modo di reagire a queste situazioni di crisi”. 
La tentazione di chiudersi nel particolare e nel privato, frutto di un “paradigma antropologico che sostituisce la persona con l’individuo”, interpella, secondo mons. Crociata, “il nostro sforzo educativo”, richiamando alla necessità di “aprire a una visione più ricca dell’essere umano non solo come individuo ma come essere sociale”. 
In questa temperie culturale si inserisce il problema demografico, al quale sarà dedicato il prossimo 
Rapporto del Progetto culturale della CEI. Da questo emerge “non solo il dato statistico presente ormai da anni del calo delle nascite, ma soprattutto una cultura di timore verso il futuro e di chiusura verso la vita”. 
“Non è improprio – ha proseguito il segretario della CEI rispondendo a una domanda dei giornalisti – l’accostamento tra la chiusura nei confronti della vita nascente e la chiusura di fronte alla vita nella sua fase finale”. Quello delle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), di cui si è parlato durante il Consiglio permanente, è “un aspetto della difesa della vita e del problema della chiusura nei confronti della vita”. Si tratta di “una cultura che deve cambiare”, quella di un individualismo “che fa vivere nell'illusione di poter bastare a se stessi, di poter vivere da soli”.
Un problema, quello dell’individualismo “alle cui lusinghe non sono immuni nemmeno i sacerdoti”, come afferma il comunicato stampa finale del Consiglio permanente. “Non si tratta di un giudizio generalizzato – ha spiegato Crociata chiarendo questa espressione per i giornalisti –, ma dell’invito a lavorare insieme per superare la difficoltà offerta da un contesto culturale nel quale tutti siamo immersi”.
Il segretario dei Vescovi ha fatto anche riferimento al sostentamento del clero e alla campagna che verrà presentata tra breve in una apposita conferenza stampa, sottolineando che fa parte di “un impegno educativo per far sentire ai fedeli l’esigenza della partecipazione” e “per sensibilizzare sull'importanza di un intervento per sostenere i preti che generosamente si spendono in favore delle loro comunità”.
“Il calo degli studenti che in Italia chiedono l'insegnamento della religione a scuola – ha detto infine mons. Crociata rispondendo ad una domanda sulla scuola – non è significativo”. La CEI sottolinea, al contrario, la “conferma da parte delle famiglie e degli studenti nei confronti di un servizio culturale e formativo che nasce dalla necessità di capire e conoscere la tradizione culturale in cui ci troviamo”.
A riprova di questo, “sempre più ragazzi immigrati, testimoniano i Vescovi, chiedono l’ora di religione perché questo insegnamento è riconosciuto e percepito come uno strumento per inserirsi compiutamente nel nostro contesto culturale”.

NOVITÀ DIOCESIPA
1. Sessione primaverile della Conferenza Episcopale Siciliana

L’avvio di un confronto sulla formazione dei futuri presbiteri, l’accordo operativo propedeutico alla definizione di un accordo programmatico per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, il rendiconto economico della C.E.Si., sono tra gli argomenti in discussione nella due giorni in programma nella Sessione primaverile della Conferenza Episcopale Siciliana in programma lunedì 4 e martedì 5 aprile 2011. I vescovi delle 18 Diocesi della Sicilia si riuniranno a partire dalle 10, nella sede della C.E.Si., in corso Calatafimi, 1043, a Palermo.
I lavori si apriranno con le comunicazioni del Presidente, il card. Paolo Romeo relative al Consiglio Permanete della Conferenza Episcopale Italiana. Previste anche le comunicazioni sulla situazione attuale della scuola privata Cattolica e delle scuole professionali e sull’emergenza migrazioni. I presuli siciliani tratteranno anche della Federazione italiana esercizi spirituali e del Corso formativo per operatori di Pastorale giovanile.

2. Trigesimo della morte di mons. Carlo Di Vita 
Lunedì 4 aprile 2011, nel trigesimo della morte di mons. Carlo Di Vita, saranno celebrate due sante Messe di suffragio a Palermo. La prima nella parrocchia di Santa Oliva alle ore 18, la seconda nella parrocchia di Sant’Ernesto alle ore 19. 
“In occasione delle esequie in Cattedrale, officiate dal cardinale Paolo Romeo – spiega la sorella di mons. Di Vita, Giovanna – abbiamo lanciato l’idea di realizzare un progetto “Ri-animazione Di Vita” e un convegno allo scopo di avviare un’ampia riflessione sul tema della Ri-animazione affrontando i seguenti interrogativi:
Quale antropologia alla base della difesa della vita? Quale idea dell’uomo? In che misura è lecito decidere per la vita di un altro? Quali responsabilità comporta? Quale tutela dei diritti della persona in rianimazione? Quale paradigma alla base dell’attuale sistema di cura? Con quali strumenti indagare stati di coscienza diversi da quello ordinario? E’ possibile sviluppare scienze specifiche ai vari stati di coscienza? E’ possibile elaborare un progetto di cura integrato della persona che si prenda cura della persona nella sua unità di corpo – mente – spirito?”
Si vuole inoltre, delineare un progetto di cura integrato, delineare un progetto di formazione integrata per i ri-animatori, favorire una lettura dei segni del nostro tempo. Un’umanità in coma chiede di essere ri-animata: ascoltare il grido dell’anima morente, trasformare il problema in risorsa di rianimazione, il ruolo della comunità cristiana, individuare forme concrete di prossimità, supporto – sostegno alle persone in coma e alle loro famiglie e formare persone  con un ministero specifico di accompagnamento dei morenti.
Info: Giovanna Di Vita – Email: giovannadivita@libero.it – cell. 338/9737143.

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
1. Laboratorio Pedagogico diocesano: “Il coraggio di educare”

Nell’ambito del Laboratorio Pedagogico della Diocesi di Palermo “Il coraggio di educare” giunto al V anno,  giovedì 7 aprile 2011, alle ore 17.30, nella sala teatro del Centro Educativo Ignaziano in via Piersanti Mattarella 38, si svolgerà il terzo incontro di quest’anno sul tema: “Educare alla speranza”. Introducono il tema suor Fernanda Di Monte e Giuseppe Savagnone.
L’iniziativa è stata organizzata dagli Uffici di Pastorale della Cultura, della Scuola, della Università, della Famiglia, della Salute, dei disabili, dei Giovani, di  Pastorale Sociale e del Lavoro,  l’Ufficio I.R.C., l’AGe, l’AGeSci, il Centro Pedagogico P. Poveda, il Movimento dei Focolari, l’A.I.M.C, l’AGESCI, la LUMSA, l’UPEDI, il centro Erripa, il CEI, l’ACI. Sono invitati docenti, genitori, alunni e tutti coloro che sono impegnati in una relazione educativa.

2. Adorazione Eucaristica nella parrocchia del Santo Sepolcro a Bagheria
Nell’ambito del programma del Giubileo sacerdotale di padre Mario Di Lorenzo, parroco della parrocchia del Santo Sepolcro a Bagheria, giovedì del 7 aprile 2011, alle ore 21 si svolgerà l’adorazione Eucaristica. A presiedere l’azione liturgica don Fabrizio Moscato, segretario particolare del cardinale Paolo Romeo che proporrà ai fedeli una riflessione a sfondo vocazionale.

3. Al Centro educativo Ignaziano due tavole rotonde su “Ritorno alla politica, idee e personalità”
Gli Uffici di pastorale della Cultura e di pastorale Sociale del Lavoro dell’Arcidiocesi di Palermo, organizzano due tavole rotonde che avranno luogo nell’aula Magna del Centro Educativo Ignaziano di via Piersanti Mattarella, 38 a Palermo. La prima si svolgerà venerdì 8 aprile alle ore 16.30 su: “Prospettive politiche del Novecento”. Interverranno Mauro Barberis, docente di Filosofia del diritto preso l’Università di Trieste, Pietro Barcellona, docente di Filosofia del diritto presso l’Università di Catania e Roberto Gatti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Perugia. Coordina Giuseppe Savagnone, direttore dell’Ufficio pastorale della Cultura.
Il secondo incontro avrà luogo sabato 9 aprile 2011, alle ore 9.30 sul tema “Personalità politiche del Novecento”. Interverranno Luigi Cavallaro, magistrato, Eugenio Guccione, docente di Storia delle dottrine politiche sociali presso l’Università di Palermo e Giorgio Scichilone, docente di Storie delle dottrine politiche presso l’Università di Palermo. Coordina Giuseppe Notarstefano, direttore dell’Ufficio pastorale sociale e del Lavoro.

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI
1. Scampagnata degli studenti dell’Università a  Piana degli Albanesi

La cappellania universitaria diretta da padre Alberto Avi, vista la riuscita della scampagnata del 13 marzo a Gibilmanna, ripropone l'evento a Piana degli Albanesi per domenica 3 aprile 2011. “Semplicemente per stare un po’ insieme come fratelli in Cristo e Maria in mezzo alla natura – spiega padre Avi – se volete essere dei nostri, se volete confermare la vostra presenza, se avete bisogno di un posto in macchina, se potete offrire posti in macchina, siete pregati di farlo sapere quanto prima a Claudia Di Martino – Email:claudia.dimartino@gmail.com
Programma della giornata:
ore 9.00: Raduno al cancello della facoltà di Economia in viale delle Scienze (2° semaforo via E. Basile) e partenza alle 9.30;
ore 10.00 – Arrivo a Piana degli Albanesi e visita della Cattedrale;
ore 10.30 – Santa Messa;
ore 11.30 – Salita a piedi in montagna e visita della grotta del Garrone;
ore 13.00 – Pranzo al sacco con modalità “fraterna condivisione”, ovvero porta, se puoi, qualcosa da condividere con il gruppo (si consiglia di preparare solo panini perché si pranza quasi in cima alla montagna).
Dopo pranzo, allegra convivenza, momenti di gioco e Rosario conclusivo e a grande richiesta dei palermitani visita guidata ai bar per rifornimento cannoli XD. Il rientro a Palermo è previsto verso la fine del pomeriggio, Dio e tempo permettendo.
Info e distribuzione nelle macchine: 338/6307690 (Claudia)

2. Inaugurazione del Museo Diocesano di Monreale
Mercoledì 13 aprile 2011, alle ore 18 alla presenza dell’Arcivescovo di Monreale, mons. Salvatore Di Cristina e del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, si inaugura il Museo Diocesano di Monreale. Interverranno Sebastiano Missineo, Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Gesualdo Campo, dirigente del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Maria Concetta Di Natale, direttore del Museo Diocesano di Monreale, Gaetano Gullo, soprintendente Beni Culturali di Palermo.

NOTIZIE DALLA CHIESA
1. Il parroco della San Filippo Neri padre Miguel Pertini: “L’urbanizzazione disumana del quartiere Zen ha prodotto schiavi ed amebe”

Un intervento intenso, appassionato e vibrante, che scuote le coscienze quello di padre Miguel Angel Pertini parroco nella chiesa di frontiera San Filippo Neri dell’ex quartiere Zen che è intervenuto a “From Palermo to…” l’iniziativa organizzata dall’azienda guidata da Cetti Lipari che è anche presidente dell’associazione “Rosalia – impresa sociale”. “SocialMente” il titolo dell’intervento del parroco che da oltre tre anni è impegnato a recuperare un quartiere in cui pensare al sociale, all’altro, alla comunità non è facile. 
Intervenuto alla prima giornata di “From Palermo to…” con il suo focus sul pensiero sociale, don Miguel Pertini ha ringraziato gli organizzatori dell’iniziativa i cui fondi andranno alla parrocchia guidata dal parroco di Buenos Aires, alla Ian Somerhalder foundation, a all’associazione Rosalia per progetti di recupero del quartiere San Filippo Neri e per la salvaguardia dell’ambiente.
“Non avere mente sociale è alla base del sopruso, della strumentalizzazione dell’essere umano, del pensiero totalitario – ricorda il sacerdote – Una imprenditoria giovane e vincente non può essere condizionata dal pensiero totalitario, l’uomo è, per sua natura, social mind si aggrega naturalmente e non si può non tenerne conto. Gli essere umani tendono a diventare soci, alleati, senza l’altro l’uomo non può vivere. La società dunque, coadiuvata dalle imprese deve offrire condizioni per aiutare le persone a crescere bene, deve educarle ad aver sete di conoscenza”.
“Stiamo attenti a che non si creano schiavi del panem et circenses – aggiunge don Miguel – è quanto è accaduto allo Zen dove l’urbanizzazione disumana ha prodotto schiavi ed amebe”.
Don Miguel racconta poi di un episodio risalente a circa tre mesi fa, “avevo chiesto alle scuole di restare aperte anche di pomeriggio, per offrire servizi al quartiere – racconta il prete – mi hanno risposto che non era possibile, eppure altrove  i fondi li trovano” riferendosi a città del nord come Milano. “Dobbiamo chiederci se a qualcuno fa comodo che le cose restino così – si domanda il parroco che aggiunge: “Ancora una volta si vuole dare alla gente solo in determinate circostanze, quando fa comodo”.
Don Miguel conclude la sua accorata riflessione citando quello che considera il più grande pensatore sociale della storia, Gesù Cristo: “Quello che avete fatto ad uno dei miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me”.