C’erano anche decine di ragazzi provenienti da Palermo e dalla provincia tra gli 80mila giovani provenienti da tutta Italia presenti lunedì 18 aprile ieri in piazza San Pietro per accogliere e ascoltare Papa Francesco. I giovani, guidati dal direttore del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile don Massimo Schiera. Più di un’ora di dialogo e preghiere con il Pontefice, canti, esperienze e testimonianze di vita vissuta alla luce del Vangelo di Giovanni 21, 1-19 (la pagina della pesca miracolosa). Come i discepoli intorno a Gesù in quella notte sul lago di Tiberiade, così gli adolescenti sono intorno al Papa oggi per rinnovare il loro “sì” a Dio. Questo è stato #Seguimi, la Veglia che ha chiuso il pellegrinaggio dei giovani dalle diocesi italiane. “Sono passati due anni con la piazza vuota – ha detto Papa Francesco – una piazza che ha sofferto il digiuno e ora è piena di gioia, anche se purtroppo dense nubi oscurano ancora il nostro tempo”. Il Papa ha parlato di “buio che fa paura a tutti”, di “guerra tremenda” di cui “pagano il prezzo più alto molti ragazzi, coetanei di coloro oggi radunati in Piazza San Pietro e la cui stessa esistenza è compromessa e i sogni sono calpestati”. In tanti, ha aggiunto, attendono ancora “la luce della Pasqua”.
Diversi i gruppi dell’associazione scout FSE (Palermo, Misilmeri, Casteldaccia), il Gruppo adolescenti e giovani della parrocchia Maria SS. Delle Grazie del quartiere palermitano di Roccella (presente il parroco don Ugo Di Marzo), il Gruppo “Orizzonte” delle Figlie della Croce e due gruppi di Comunione e Liberazione.