Per Santa Rosalia festa delle religioni. L’Arcivescovo apre le porte

Per Santa Rosalia festa delle religioni
In occasione della 392a edizione del Festino di Santa Rosalia, Patrona di Palermo, mons. Corrado Lorefice aprirà le porte dell’Arcivescovado per un incontro di fraternità con i rappresentanti delle religioni. L’iniziativa è organizzata dall’Ufficio pastorale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Palermo, diretto da don Pietro Magro.
Giovedì 14 luglio 2016, alle ore 11.30, le porte dell’arcivescovado si apriranno per accogliere i rappresentanti di tutte le confessioni religiose, le autorità civili e consolari per un incontro di fraterna amicizia a testimonianza della necessità del rispetto, della pace e della solidarietà contro ogni idea e progetto di violenza tra gli uomini.
Il programma si aprirà con l’Inno alla gioia eseguito dal coro dei bambini dell’Istituto comprensivo Rita Atria e una danza etnica della comunità indù mauriziana. Seguirà l’accoglienza dei rappresentanti delle comunità religiose e delle autorità da parte del direttore dell’Upedi don Pietro Magro, il saluto dell’arcivescovo don Corrado Lorefice, il saluto del sindaco Leoluca Orlando, alcuni brevi interventi dei rappresentanti religiosi e consolari e l’intervento sulla situazione dell’immigrazione Palermo del presidente della consulta delle culture Adham Darawsha. Seguirà un momento di silenzio per le vittime della violenza e del terrore, quindi don Corrado Lorefice leggerà il messaggio di speranza e a seguire la condivisione fraterna del cibo attorno alla stessa tavola.
 
2. Messaggio di speranza di don Corrado Lorefice
Carissima sorella, carissimo fratello, benvenuto in questa casa della Comunità Cristiana.
La pace e la gioia della condivisione riempia il tuo cuore e ci faccia crescere per camminare insieme, sui sentieri della vita e dell’armonia tra i popoli, in questa meravigliosa città:  Panormos, la “tutta porto”.
Il 23 giugno il nostro cuore ha esultato di gioia per l’incontro fraterno vissuto presso la Moschea di Palermo, in occasione dell’inizio del mese di Ramadan. Ora il Festino, che porta il nome di S. Rosalia, è ormai alle porte.
La “Santuzza”, che “nella sua vita ha invocato la protezione di Dio sulla nostra città, richiama e raccoglie tutti gli abitanti di Palermo in una concorde ed unanime esperienza di gioia nel ritrovarsi uniti per lottare contro ogni forma di male, di odio, di violenza e di mafia.
Nel nome di questa libertà, di mente e di cuore, apro le porte della mia casa a tutti i responsabili delle varie Religioni: Imam, Rabbini, Pastori, Presbiteri, Guide spirituali, per testimoniare la bellezza dello stare insieme in pace e in cordiale fraternità ed anche alle autorità consolari, civili e militari per esprimere la volontà armonica nella partecipazione alla costruzione della città “nuova” per l’impegno di tutti alla stima e al rispetto dell’identità etnica e religiosa di ogni uomo”.
Questa volontà di fratellanza e di convivenza pacifica la ritengo ancora più importante dopo gli ultimi avvenimenti di Dacca, di Baghdad, di Aleppo, di Dallas,  di Fermo….
Il canto semplice dei bambini e l’accoglienza di giovani nati in questa città, ma le cui famiglie hanno radici in altri Paesi e Continenti, è il segno eloquente del cammino civile e del dialogo fra gli uomini che esperimentiamo in questa città.
Il mare è fatto da tante gocce d’acqua.
Il rispetto e la cordialità nella comunità degli uomini si costruisce con piccoli avvenimenti che fanno maturare la speranza della possibilità di una convivenza pacifica, di donne e uomini diversi, nel medesimo territorio e tessuto sociale.
E se ciascuno fa qualcosa, come affermava il nostro caro don Pino Puglisi, questo mondo cambierà.