Lettera di Biagio Conte all’Arcivescovo, mons. Lorefice

Carissimo e Amatissimo nostro Vescovo Corrado Lorefice: siamo fortemente provati e immersi in un periodo di forti (PROVE), il (VIRUS) non ci permette di incontrarci e di vederci. Ma sento che nessuna cosa neanche il (VIRUS) potrà separarci dall’Amore di «Cristo Gesù», neanche dalla nostra «PREZIOSA AMICIZIA» di cui tengo tanto a cuore. Sappi che la Missione di Speranza e Carità ti vuole tanto bene e ti ringraziamo per le tue preghiere per il tuo operato per la città di Palermo e soprattutto per i più bisognosi. Sento nel cuore che questa (EPIDEMIA) non è per il male ma per il bene di tutti e la Rinascita di questa società già malata da molto tempo anche già prima del (VIRUS) stesso.

Prima del (VIRUS) l’umanità si era allontanata dal Buon Dio dal rispetto della Vita, dei Valori, dall’Ambiente, e del nostro Prossimo.

Adesso il «Buon Dio», con una Provvidenziale (PROVA) e (TESTIMONIANZA) sta ripristinando, risanando e rafforzando i cuori duri degli uomini e delle donne, riunendo le famiglie, i popoli, le nazioni. Abbattendo così i (POTERI FORTI) e le (SUPREMAZIE DEI POTENTI), facendo riflettere i (RICCHI) che il potere dei soldi e delle ricchezze materiali non possono salvarci dal (VIRUS) ma bisogna ritornare al più presto a Dio, donandoci alla Preghiera e alle Opere della Carità.

Carissimo Vescovo Corrado, è chiaro, il mondo soffre ma non vince il male ma il Bene, Gesù ha sofferto ed è morto ed è risorto e anche questa nostra Società morirà al peccato ma al più presto «RISUSCITERÀ E RINASCERÀ A VITA NUOVA».

Spero al più presto rivederti e abbracciarti, Don Pino, i Confratelli le Consorelle e tutti i fratelli, le sorelle le mamme, i bambini, i giovani e gli anziani pregano per Te nostro Vescovo, per tutta la Curia di Palermo e per il mondo intero. Nostro Vescovo Corrado: Tu prega per noi e accogliamo la tua «PREZIOSA BENEDIZIONE» Buona Resurrezione buon avvio della Pentecoste affinché lo «SPIRITO SANTO» scenda su tutta l’umanità.

Pace e Speranza
Fratel Biagio
piccolo servo inutile