La Reliquia pellegrina di José Gregorio Hernández arriva a Palermo

La Parrocchia di Nostra Signora della Consolazione si prepara ad accogliere la devozione della comunità venezuelana chi celebra con gioia la presenza del Beato sugli altari palermitani

Dopo la benedizione avvenuta a Roma nello scorso mese di febbraio, una delle poche reliquie presenti in Italia del Beato venezuelano Jose Gregorio Hernandez è adesso in viaggio per la Sicilia: si tratta di una reliquia “ex ossibus” data in custodia a Ledy Lombardo, una parrocchiana italo-venezuelana residente in Italia da 40 anni e da lei ceduta al reverendissimo Arciprete Don Francesco Giannola, parroco della Chiesa Madre di Balestrate. L’itinerario della reliquia pellegrina è iniziato nella Provincia di Trapani e proseguirà a Palermo, dove la comunità della nazione sudamericana attende con grande gioia l´opportunità di rendere omaggio al Dott. José Gregorio.

I venezuelani insieme ai fedeli della parrocchia avranno la possibilità di pregare e chiedere l’intercessione del Beato da sabato 25 giugno a sabato 2 luglio nella Parrocchia Nostra Signora della Consolazione in via dei Cantieri 66 a Palermo. L’evento principale sarà la celebrazione di una S. Messa in lingua spagnola il 29 giugno alle ore 10.30 presieduta dal RP. Martin Antonio Solano Quintero CGM, Superiore Provinciale dei Padri Eudisti. Nel pomeriggio sarà celebrata la S. Messa in italiano con il parroco P. José Antonio Sabino Reyes CGM.

 

NOTE BIOGRAFICHE

José Gregorio Hernández (1864-1919), in processo di canonizzazione, è oggetto di venerazione tra i cattolici venezuelani e cittadini dei paesi vicini. La sua santità è stata riconosciuta fin da quando una delle prime automobili in circolazione a Caracas pose presto fine alla sua vita esemplare, il 29 giugno 1919. JGH nacque ad Isnotú, una piccola cittadina situata nello stato di Trujillo, sulla cordigliera andina venezuelana. Laureato in Medicina a ventiquattro anni, continua i suoi studi a Parigi e a Berlino, specializzandosi in teoria e pratica microbiologica e batteriologica, istologia patologica e fisiologia sperimentale. Al suo ritorno comincia una prolifica attività come docente e ricercatore all’Universidad Central de Venezuela(UCV), un importante centro di studi e di ricerca universitaria nel capoluogo della nazione sudamericana. Profondamente cristiano, presto sentí la vocazione dalla vita religiosa e così parallelamente alla pratica professionale, intraprese studi teologici, servendo come Terziario Francescano associato alla fraternità della chiesa della Madonna della Mercede a Caracas, retta dai Frati Cappuccini. Per ben due volte tentò di fare una pausa, dalle sue occupazioni per intraprendere la vita monastica in Italia, ma in tutte e due le occasioni si è ammalato al punto da dover tornare a casa. JGH ha interpretato questi eventi come un richiamo da Dio alla vita secolare, che lui consacra però al servizio degli altri. Da San Francesco d’Assisi imparò a riconoscere Gesù sofferente nelle persone più povere, così dedicò gran parte del suo tempo e delle sue energie. Nonostante la fede del popolo e le numerose grazie singolari attribuite alla sua intercessione, il processo di canonizzazione è stato lungo. Dopo 67 anni da quel tragico pomeriggio, José Gregorio fu finalmente dichiarato Venerabile da papa Giovanni Paolo II il 16 gennaio 1986. Nel 2021 Papa Francesco ha autorizzato il secondo passo, ovvero la proclamazione come Beato e attualmente tutti aspettano la dichiarazione ufficiale della sua meritata santità. Nel frattempo la comunità venezuelana in Italia, numerosa come una volta quella italiana in Venezuela, si è organizzata per dare forma alla sua devozione in un clima di integrazione culturale e fraternità, che sicuramente sarebbe stato gradito dal santo. Il 2 luglio la reliquia continuerà il suo viaggio, rinnovando in ogni nuova città o villaggio l’invito ad imitare Jose Gregorio nel suo intenso amore a Dio e solidarietà verso gli altri.