I Vescovi di Sicilia continueranno a venire incontro alle povertà

Una serie di decisioni sono state assunte dai vescovi di Sicilia che si sono riuniti nei giorni scorsi nella sede della C.E.Si. in corso Calatafimi a Palermo. I lavori sono stati presieduti dall’Arcivescovo di Catania mons. Salvatore Gristina. I presuli attenti ascoltatori del grido dei poveri, manifestano anche convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso. Per parte loro le Chiese di Sicilia assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse povertà, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carità, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell’otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa Cattolica.
I Vescovi nel loro messaggio finale incoraggiano ogni possibilità esistente, attirare l’attenzione sulle tante difficoltà e sulle emergenze, e impegnarsi tutti maggiormente nei riguardi delle nuove generazioni. “I ragazzi, i giovani sono la ricchezza di un Paese, di una comunità. Non possiamo accettare – proseguono – che siano costretti ad andare altrove. È questa una priorità che dal punto di vista educativo e formativo, dal punto di vista sociale e da quello ecclesiale deve stare a cuore a tutti, ciascuno per le proprie competenze, ma tutti uniti in un impegno corale, che speriamo fecondo di bene”.
Inoltre i vescovi invitano alla partecipazione politica a seguito delle recenti elezioni regionali e in vista di quelle nazionali del 4 marzo. “Tutti dobbiamo avere a cuore il presente e l’avvenire della nostra comunità, di ogni comunità di cui facciamo parte. Avere a cuore significa innanzitutto informarsi, cercare di capire, chiedersi cosa ciascuno di noi possa concretamente fare. Ovviamente c’è chi ha responsabilità più grandi, c’è chi ha possibilità di intervento maggiore, ma tutti possiamo fare qualcosa”.
Tra gli altri argomenti in occasione del XXV anniversario dell’Appello di San Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi ad Agrigento del 9 maggio 1993 è stata esaminata una traccia di messaggio da redigere in occasione di tale occasione. I Vescovi di Sicilia intendono proseguire e rilanciare l’eco di quel grido accorato del Santo Padre contro ogni forma di prevaricazione e violenza mafiosa per ribadire il messaggio evangelico di Gesù che è conversione, amore e perdono. Inoltre hanno manifestato solidarietà a Biagio Conte e alle persone in difficoltà e auspicano l’agire solerte di uomini e donne di buona volontà impegnati in politica unicamente per il bene comune. Come segno concreto i Vescovi di Sicilia sostengono la raccolta di firme organizzata sul sito change.org per unirsi all’appello di Biagio e impegnare tutte le istituzioni a dare corso ad azioni concrete in favore di famiglie e persone senza alloggio.
I Vescovi hanno espresso vivo compiacimento per la conclusione dell’iter processuale diocesano della causa di beatificazione di don Luigi Sturzo. Il suo esempio e il suo pensiero spronino tutti, cittadini, amministratori e politici, ad una visione alta della politica quale atto di carità verso il prossimo.
La presenza di don Bruno Bignami, vice direttore dell’Ufficio Nazionale della Cei per i Problemi sociali e il Lavoro e responsabile del Progetto Policoro della Conferenza Episcopale Italiana, ha dato lo spunto per una verifica del Progetto in terra di Sicilia. Ciascun Vescovo ha presentato una relazione sintetica riguardante la propria diocesi con riferimento ai progetti e realizzazioni circa il lavoro giovanile.
Inoltre in occasione del centenario della nascita del Cardinale Salvatore Pappalardo che ricorre il prossimo 23 settembre i Vescovi di Sicilia intendono ricordare l’impegno e l’opera instancabile del porporato in favore della inculturazione del Vangelo nella nostra terra. La ricorrenza sarà celebrata dalla Conferenza Episcopale Siciliana in collaborazione con la Facoltà Teologica di Sicilia, sorta per la sua tenacia e lungimiranza.