“Dedicato a chi fa il futuro”, nel segno dei bambini la 389° edizione del Festino

IN PRIMO PIANO

  • “Dedicato a chi fa il futuro”, nel segno dei bambini la 389° edizione del Festino
  • Messaggio del cardinale Paolo Romeo

NOVITÀ DIOCESIPA

  • A palazzo Alliata di Villafranca incontro sulla Ricerca teologica

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI

  • Da tutto il Mediterraneo a Palermo per parlare di futuro e di pace
  • Festeggiamenti in onore della Madonna del Carmelo
  • A palazzo Alliata si presenta il volume “Anton van Dyck e il restauro della Crocifissione Villafranca di Palermo

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

  • Nel Tgweb si parla della imminente vista dal San Padre a Lampedusa
  • Festino di Santa Rosalia il Programma Religioso
  • Settimana biblica a Caccamo “Estate alla scoperta della Parola di Dio”
  • Orari del Museo Diocesano di Palermo durante i festeggiamenti per S. Rosalia

NOTIZIE DALLA CHIESA

  • La prima enciclica del Papa: La fede: una luce per l'uomo del nostro tempo

IN PRIMO PIANO
1. “Dedicato a chi fa il futuro”, nel segno dei bambini la 389° edizione del Festino

“Palermo vive numerose pesti, dai senza tetto, ai senza lavoro, dalla disoccupazione giovanile, ai servizi ai cittadini. In questo modo si crea terreno fertile per l'illegalità, un'acqua torbida dove pesca la delinquenza. Proprio per questo dobbiamo vedere il futuro con gli occhi dei bambini e occorre dare loro speranza”.
Lo ha affermato il cardinale Paolo Romeo, nel corso della presentazione del Festino 2013: “Dedicato a chi fa il futuro”, nel salone Filangeri a Palazzo arcivescovile. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Leoluca Orlando il quale ha affermato che “La vera peste è il furto di futuro, non il disagio in sé, ma quello collegato alla mancanza di prospettive”.
Il programma del Festino 2013, con la direzione artistica di Sandro Tranchina, prevede una serie di appuntamenti, dibattiti, mostre e concerti. La serata più attesa dai palermitani sarà quella del 14 luglio in cui la “santuzza” attraverserà il centro storico della città sul carro trionfale. Su di esso l'Orchestra di fiati del Conservatorio, la cui musica diventerà la colonna sonora del corteo. A trainare il carro ci saranno i volontari di varie associazioni che fanno capo a “Libera”, simbolo della lotta a tutte le mafie, accompagnati da 300 bambini futuro di Palermo e di quelli di tutto il mondo.
I festeggiamenti religiosi culmineranno il 15 luglio con il solenne Pontificale alle 11 in Cattedrale e la processione dell’urna argentea contenente le sacre reliquie di Santa Rosalia che partirà alle 19.
Intanto proseguono i lavori per l’allestimento del carro trionfale nel Piano della Cattedrale, sotto la torre dell'orologio, dove è stato allestito il “Cantiere della Festa”: il carro infatti sarà creato giorno dopo giorno e i cittadini potranno assistere alla sua metamorfosi.

2. Messaggio del cardinale Paolo Romeo
Ancora una volta ci ritroviamo per il Festino di Santa Rosalia, giunto alla sua 389° edizione, che quest'anno vogliamo vivere e guardare attraverso gli occhi innocenti dei nostri bambini, protagonisti di oggi, ma soprattutto del futuro che tutti insieme abbiamo il dovere di costruire.
Il Festino consente alle famiglie€di celebrare gli appuntamenti religiosi e stare insieme per la festa più popolare della nostra città, sotto lo sguardo della sua Patrona e sentirsi così più unite pur in mezzo alle tante difficoltà che da varie parti e sotto diversi aspetti si avvertono sempre più pressanti. Ciò permette di prendere consapevolezza di quei bubboni di pestilenza che minano il loro sviluppo, che ostacolano la pacifica convivenza dei suoi abitanti, che offendono l’onore e la dignità della persona umana.
Certo i problemi che la nostra società sta attraversando sono per certi versi epici: il disgregarsi delle famiglie, la mancanza di lavoro, il degrado morale e civile; ma non per questo dobbiamo demoralizzarci, anzi dobbiamo sentirci motivati ad alimentare quella speranza che ogni uomo di buona volontà è tenuto a coltivare nel cuore dei nostri piccoli, che da noi si attendono una chiara testimonianza di vita ed un fattivo contributo nella costruzione di un futuro sereno.
In questo contesto mi è caro ricordare l'azione pastorale del Beato Pino Puglisi che è stato in ogni momento zelante operaio nella vigna del Signore e sapiente pedagogo sia a Godrano, sia a Brancaccio, impegnandosi per la formazione delle coscienze e, in questo campo, la sua attenzione fu rivolta in particolare verso i giovani e i bambini. La sua esistenza fu spesa a servizio dell’evangelizzazione e della promozione umana. Anche il suo fulgido esempio, che si innesta nella gloriosa storia di santità del popolo palermitano, sprona tutte le componenti della nostra Città, della nostra terra di Sicilia e della Chiesa intera ad un rinnovato slancio di coerenza di vita cristiana, di servizio nella promozione del bene comune e nell'annunzio del Vangelo.
Rosalia, dal canto suo, ci invita tutti ed in maniera particolare i bambini, ad ispirarci ad un modello di vita che sappia percorrere senza esitazione i sentieri della santità, lungi dal male, dai compromessi, dalle connivenze, da ogni tipo di pestilenza che proietta ombre tenebrose sulla dignità della persona umana e sulla convivenza civile. Rosalia, col suo volto radioso e pieno di Paradiso, con la concretezza della sua santità, torna a riproporsi come luminoso esempio da seguire. La sua storia, che sa di liberazione e di futuro, apre ad un vero e proprio miracolo affidato a ciascuno di noi che, per sua intercessione, ci sentiamo incoraggiati a lottare per debellare quei focolai pestilenziali di male che, prima che fuori, germinano e crescono nel profondo del nostro cuore.
Come nel passato, anche questa volta uomini e donne di ogni età mostreranno la loro devozione a Santa Rosalia soprattutto nei momenti religiosi celebrati in Cattedrale, in occasione dei Primi Vespri del 14 luglio, nella Santa Messa solenne il 15 mattina e, nello stesso pomeriggio, portando in Processione lungo il Cassaro la preziosa urna argentea contenente le Reliquie.
L'incontro con la Santuzza ci faccia cambiare dentro, nel profondo e nelle motivazioni del nostro vivere, ed allora cambierà anche il volto della Chiesa e della Città di Palermo, che sapranno proiettare raggi di promettente speranza e di vita nuova.

NOVITÀ DIOCESIPA
1. A palazzo Alliata di Villafranca incontro sulla Ricerca teologica
 
Pagine di alta teologia sono state sfogliate sabato scorso nella splendida cornice di palazzo Alliata di Villafranca, l’edifico di proprietà del Seminario Arcivescovile per un incontro di riflessione sulla Ricerca teologica, moderato da don Salvatore Priola, direttore dell’Ufficio pastorale, condotta da due presbiteri della diocesi, don Vincenzo Talluto e don Giuseppe Tavolacci che recentemente hanno conseguito il dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
La tesi di don Tavolacci “Come Cristo, così la Chiesa: la “Non debole analogia” quale chiave ermeneutica dell’Ecclesiologia”, si pone idealmente in dialogo all’interno di quel dibattito teologico che cerca di rispondere a quelli che appaiono più di semplici slogan: “Gesù si, chiesa no, religione si, Dio personale no, o anche formule che esprimono forme di credenze senza appartenenza. La ricerca è stata svolta indagando il carattere analogico del rapporto tra il mistero della comunità ecclesiale e il mistero del Verbo incarnato, articolato in una duplice direzione: la funzione diaconale della natura umana di Cristo e dell’organismo sociale della chiesa nei confronti del Verbo incarnato e dello Spirito di Cristo e prima ancora, l’analogia nella costituzione, nell’essenza tra Cristo e la chiesa. Il fuoco della tesi giunge a sfavillare nel momento in cui viene ad essere lumeggiato l’insegnamento conciliare, esposto in “Lumen gentium”. Apparirà con nitidezza, man mano ci si addentra nella lettura della tesi, che la “non debole analogia” risulta essere una precisa traduzione concettuale della sacramentalità della chiesa, “sacramento radicale”, che ha il suo centro e la sua ragione d’essere in Cristo, “sacramento primordiale” che le garantisce il dono e la forma dello Spirito, perché essa possa operare efficacemente per la salvezza universale.    
La tesi di don Vincenzo Talluto verte sulla natura sacramentale del matrimonio dei non battezzati che si convertono al cristianesimo. Nell’elaborare il lavori dottorale, ha studiato l’azione con cui si costituisce il matrimonium in fieri, presentando, con precisione di termini e chiarezza concettuale, il principio teologico, d’inscindibilità, inseparabilità tra contatto e sacramento del matrimonio cristiano, mettendo in luce alcune importanti questioni teologico – pastorali: il rapporto tra momento naturale e soprannaturale del matrimonio; il rapporto tra matrimonio e Fede, il rapporto tra matrimonio e Battesimo. La tesi raggiunge il suo acme nel moneti on cui viene evidenziato il proprium della natura sacramentale del matrimonio dei coniugi non battezzati che i convertono il cristianesimo. Come don Talluto afferma: L’esistenza del sacramento del matrimoni è sostanzialmente legata all’esistenza di un matrimoni naturale in quanto esso ha una sacralità originaria e primordiale, radicata nell’ordine primordiale della creazione, che lo rende “ab origine” segno dell’amore di Cristo e della chiesa, anticipandolo quale segno dell’economia della salvezza.      
La serata, alla quale hanno partecipato tra gli altri il card. Paolo Romeo e il rettore del seminario arcivescovile don Silvio Sgrò, è stata allietata dal repertorio musicale offerto dal maestro Mario Arcidiacono che da qualche tempo tiene lezioni di pianoforte ai giovani seminaristi, uno dei quali Gaetano Catania, si è pure esibito in un paio di brani musicali dopo appena un anno di studio.

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
1. Da tutto il Mediterraneo a Palermo per parlare di futuro e di pace

Un nuovo modello di sviluppo del Mediterraneo che parta dai giovani universitari dei Paesi che si affacciano sul Mare nostrum. Gli studenti dei Paesi del Maghreb, del Mashreq e delle Università del Sud Italia, di cultura laica o confessionale, si sono ritrovati a Palermo per discutere del proprio futuro, per confrontarsi su welfare, politica di genere, occupazione, dialogo interreligioso. L’iniziativa è prevista nell’ambito dell’incontro sulla cooperazione internazionale della rete delle Università del Sud Italia, guidata dall’Ateneo palermitano.
L’incontro si è svolto nella sala delle Capriate dello Steri alla presenza del rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, dell’assessore del Comune di Palermo Giusto Catania, del direttore generale della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari esteri, Giampaolo Cantini, del vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero e del responsabile del coordinamento universitario italiano per il rapporti con la direzione generale della Cooperazione allo Sviluppo, Massimo Caneva. Hanno altresì, partecipato gli studenti palestinesi che frequentano il dottorato a Palermo e gli studenti etiopi che frequentano il master. A presentare il progetto Ennio Cardona, delegato del rettore alla Cooperazione internazionale il quale ha illustrato le proposte che serviranno ad integrare le linee guida della Cooperazione per il prossimo triennio accademico.
“Oggi più che mai il tema dell'accoglienza diventa prioritario perché riguarda tutti, cristiani e non e ci impone una riflessione profonda per porre la necessaria e giusta attenzione internazionale verso gente che è in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla povertà e che, su un barcone di fortuna, va in cerca di serenità e di pace e che, oramai troppo spesso, trova invece la morte”.

2. Festeggiamenti in onore della Madonna del Carmelo
Al via i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmelo, patrona della parrocchia omonima a Bagheria, diretta da don Giuseppe Sunseri. Le celebrazioni dureranno una settimana dal 7 al 14 luglio. Ogni giorno dalle 17.45 il Santo Rosario e il novenario e alle 18.30 la santa Messa. Mercoledì 9 luglio alle 21 i giochi a squadre, venerdì 12 alle 21.30 ballando sotto le stelle con musica dal vivo, sabato e domenica alle 18.30 l'angolo della solidarietà, lunedì 15 luglio alle 18.15 i primi vespri e la celebrazione eucaristica e martedì 16 luglio alle 18.30 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo emerito di Monreale Salvatore Di Cristina e alle 20 la processione per le vie del quartiere.

3. A palazzo Alliata si presenta il volume “Anton van Dyck e il restauro della Crocifissione Villafranca di Palermo
Mercoledì 12 luglio alle ore 17.30 presso Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo sarà presentato il volume Anton van Dyck e il restauro della Crocifissione Villafranca di Palermo, scritto da Pierfrancesco Palazzotto e Mauro Sebastianelli, settimo numero della collana “Museo Diocesano di Palermo. Studi e restauri”.
Alla presenza di mons. Giuseppe Randazzo, direttore del Museo Diocesano di Palermo, e di don Silvio Sgrò, rettore del Seminario Arcivescovile, introdurranno il dott. Sergio Gelardi, dirigente generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente degli Amici dei Musei Siciliani, la prof. Maria Concetta Di Natale, direttore del Dipartimento Beni Culturali – Studi Culturali dell’Università di Palermo.
Interverranno il dott. Vincenzo Abbate, Fondazione Mandralisca, Cefalù, e il prof. Giuseppe Basile, presidente AISAR (Archivio Internazionale per la storia e l’attualità del restauro).
La pubblicazione raccoglie i risultati delle ricerche, svolte contestualmente al restauro della Crocifissione della collezione Alliata di Villafranca, operato da Mauro Sebastianelli, consulente per la conservazione e il restauro delle opere d’arte dell’Arcidiocesi di Palermo, con l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo. Restauro e volume sono stati promossi dagli Amici dei Musei Siciliani con il Mudipa, tramite un contributo dell’Assessorato Regionale ai BB.CC. e all’identità siciliana. L’operazione si inserisce sulla scia delle iniziative attuate dal Mudipa a Palazzo Villafranca, di proprietà del Seminario Arcivescovile di Palermo, anche con gli Amici dei Musei Siciliani e con l’Assessorato regionale ai BB.CC. fin dal 2006, quando vennero restaurati e per la prima volta aperti al pubblico la Sala Verde e la Sala dello Stemma, per poi proseguire negli anni seguenti con mostre, convegni, il restauro e la mostra sulle due magnifiche tele di Matthias Stom (dicembre 2010 – maggio 2011) e, in ultimo, l’esposizione del Van Dyck restaurato (dicembre 2012 – gennaio 2013)
Il volume trae le conclusioni cui si è giunti intersecando i risultati diagnostici e le osservazioni, effettuati durante il restauro, con la ricerca storico-artistica.
Si è constatato come la tecnica utilizzata per il dipinto (tela, imprimitura, assenza di disegno preparatorio, ecc.) sia del tutto compatibile con quella tipica dei fiamminghi ed in particolare con la produzione giovanile di Van Dyck (1599-1641), presente a Palermo dalla primavera del 1624 al settembre del 1625.
Inoltre l’iconografia del dipinto, perfettamente aderente al modello vandyckiano, ma con alcune varianti, è stata confrontata con la lunghissima serie di crocifissioni autografe, attribuite o copie dal pittore fiammingo che si trovano in ogni parte del mondo, tramite una ricerca appositamente condotta al Dipartimento di pittura del Louvre da Pierfrancesco Palazzotto, vicedirettore del Mudipa, di cui si dà conto nel volume con le oltre diciotto crocifissioni pubblicate.
Proprio le varianti, oltre all’alta qualità dell’opera, alla prestigiosissima committenza dei principi Alliata di Villafranca e ad altre considerazioni esposte nel testo, inducono a confermare la tradizionale attribuzione al pittore, resa nota per la prima volta nel 1878 dallo studioso Giuseppe Meli ma finora mai approfondita scientificamente.
A confermare la mano di Van Dyck e la stesura a Palermo, su precisa committenza negli anni della peste, sarebbe il teschio in basso, mai presente nelle crocifissioni citate se non in quella sicuramente autografa di Palazzo Reale a Genova (1627). Come scrive Pierfrancesco Palazzotto, i dettagli di quello che tradizionalmente sarebbe il teschio di Adamo si allineano con quelli del teschio dipinto nel 1624 da Vincenzo La Barbera nel primo quadro ufficiale di S. Rosalia (oggi al Mudipa), che venne ripreso da Van Dyck nella raffigurazione della Santuzza oggi al Museo di Ponce a Porto Rico (1624-25).
Si tratterebbe allora di una Crocifissione dipinta forse come ex voto per lo scampato pericolo dal contagio di cui il cranio, come nella Madonna del Rosario di Van Dyck all’oratorio di S. Domenico di Palermo (1625-27), rimanderebbe al morbo fatale estinto per intercessione di Santa Rosalia.
L’unica opera di Van Dyck in collezione privata rimasta a Palermo, tra le oltre venti dipinte dall’artista durante il suo soggiorno e ormai disperse nei più importanti musei del mondo (Dulwich Gallery di Londra, Metropolitan Museum di Ney York, Museo del Prado di Madrid, etc.), ci ricorderebbe ancora una volta l’importante ruolo religioso e storico svolto dalla Patrona di Palermo.

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI 
1. Nel Tgweb si parla della imminente vista dal Santo Padre a Lampedusa 

La prossima visita del Santo Padre a Lampedusa, profondamente toccato dal recente naufragio di un’imbarcazione che trasportava migranti provenienti dall’Africa, il bilancio di fine anno della scuola teologica di base e la presentazione delle tesi dottorali di don Vincenzo Talluto e di don Giuseppe Tavolacci a palazzo Villafranca Alliata. Si parla di questi argomenti nella puntata settimanale del Tgweb della diocesi, ideato e realizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali con la collaborazione dei Servizi informatici dell’Arcidiocesi.
Il Tgweb si può seguire direttamente sul sito dell’Arcidiocesi di Palermo, da iPad e iPhone e da qualsiasi luogo dove ci sia un collegamento in rete.
Info: http://youtu.be/4OHcQbQfTnI

2. Festino di Santa Rosalia il Programma Religioso
Ricco e articolato il programma religioso del Festino in onore di Santa Rosalia, patrona di Palermo che si svilupperà dal 10 al 15 luglio 2013 e coinvolgerà i fedeli dell’Arcidiocesi.
Programma:
MERCOLEDÌ 10 LUGLIO

Ore 17.30: S. Rosario e Litanie di S. Rosalia.
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Mons. Filippo SARULLO, Parroco della Cattedrale, con la partecipazione della Confraternita di S. Rosalia ai Quattro Coronati. A seguire, solenne rito di uscita dell’Urna argentea della Santa con processione all’interno della Cattedrale e collocazione della stessa nei pressi dell’altare.
GIOVEDÌ 11 LUGLIO
Ore 17.30: S. Rosario e Litanie di S. Rosalia.

Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Giovanni BONDÌ con pellegrinaggio della Parrocchia Maria SS. Immacolata allo Sperone – Palermo.
Dopo la Celebrazione inaugurazione della Mostra su S. Rosalia: “La Santuzza patrona di Palermo” – La vita, il miracolo, la festa. “Florete Flores” – riflessioni e preghiere con immagini.
Ore 21.00: Concerto di musica sacra. Coro della Cattedrale, Coro “Sancte Joseph”, Coro “S. Ignazio di Loyola”. Maestro Mauro Visconti, organo/direttore.
VENERDÌ 12 LUGLIO
Ore 17.30: S. Rosario e Litanie di S. Rosalia.
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Giuseppe BRUNO con pellegrinaggio della Parrocchia S. Rosalia a S. Lorenzo – Palermo.
Ore 21.00: Concerto di musica sacra a cura della emittente diocesana Radio Spazio Noi.
SABATO 13 LUGLIO
Ore 11.00: S. Messa al Palazzo Municipale (Palazzo delle Aquile) presieduta da Sua Em.za Rev.ma il Sig. Card. Paolo ROMEO, Arcivescovo Metropolita di Palermo, alla presenza del Sig. Sindaco, On. Leoluca ORLANDO, del Consiglio Comunale, delle Autorità civili e militari. Anima la celebrazione il Coro “S. Sebastiano” della Polizia Municipale di Palermo.
Ore 12.00: Tradizionale omaggio floreale dei Vigili del Fuoco alla statua di S. Rosalia, posta in cima al Palazzo delle Aquile, e suono festoso dei tamburi.
Ore 18.00: S. Messa presieduta dal Rev.mo Mons. Salvatore LO MONTE, Delegato Arcivescovile per le Confraternite Laicali, con la partecipazione delle Confraternite sotto il titolo di S. Rosalia e del Consiglio Diocesano delle Confraternite.
Ore 19.00: Svelamento della statua sul carro di S. Rosalia. 
Ore 19.30: Concerto sulle terrazze della Cattedrale.
Ore 21.00: S. Messa presieduta da Mons. Filippo SARULLO, Parroco della Cattedrale, presso la prima edicola votiva di Piazza Monte di Pietà, dedicata alla Santuzza dopo il miracolo della liberazione dalla peste. 
DOMENICA 14 LUGLIO 
Ore 8.45 – 9.45 – 11.00 – 18.00: S. Messe.
Ore 17.00: Concerto delle campane della Cattedrale.
Ore 18.30: Intrattenimento musicale sul sagrato della Cattedrale del Complesso Bandistico “Cav. Michele Cascino” e giro della Banda per le vie del quartiere.
Ore 19.00: Solenni Vespri Pontificali presieduti da Sua Em.za Rev.ma il Sig. Card. Paolo ROMEO, Arcivescovo Metropolita di Palermo, con la partecipazione del Sindaco On. Leoluca ORLANDO, delle Autorità civili e militari, del Capitolo Metropolitano, del Clero e del Seminario Arcivescovile. Anima la Celebrazione il Coro della Cattedrale, diretto dal Maestro Mauro Visconti.
LUNEDÌ 15 LUGLIO
SOLENNITÀ DEL RITROVAMENTO DELLE RELIQUIE DI S. ROSALIA

Ore 7.30: Alborata.
Ore 8.00: S. Messa.
Ore 9.30: S. Messa presieduta da Don Fabrizio MOSCATO, Segretario del Cardinale e Cerimoniere Arcivescovile.
Ore 10.30: Intrattenimento musicale sul sagrato della Cattedrale del Complesso Bandistico “Cav. Michele Cascino” e giro della Banda per le vie del quartiere.
Ore 11.00: Solenne S. Messa Pontificale, con Benedizione Papale e annessa Indulgenza plenaria, presieduta da Sua Em.za Rev.ma il Sig. Card. Paolo ROMEO, Arcivescovo Metropolita di Palermo, con la partecipazione del Sindaco, On. Leoluca ORLANDO, delle Autorità civili e militari, del Capitolo Metropolitano, del Clero e del Seminario Arcivescovile. Anima la Celebrazione il Coro della Cattedrale, diretto dal Maestro Mauro Visconti.
Ore 17.00: Concerto delle campane della Cattedrale.
Ore 17.00: S. Rosario e Litanie di S. Rosalia.
Ore 17.30: S. Messa presieduta da S.E.R. Mons. Carmelo CUTTITTA, Vescovo Ausiliare e Vicario Generale di Palermo. Anima la celebrazione il Coro della Cattedrale.
Ore 19.00: Solenne Processione cittadina dell’Urna contenente le sacre reliquie di S. Rosalia con la partecipazione del Cardinale Arcivescovo, del Vescovo Ausiliare, del Sig. Sindaco e delle Autorità civili e militari, del Capitolo Metropolitano, del Capitolo Palatino, del Clero, del Seminario Arcivescovile, delle Parrocchie e delle Confraternite della Città.
Itinerario: corso Vittorio Emanuele, piazza Marina e Messaggio del Cardinale Arcivescovo alla Città. Ritorno della processione per corso Vittorio Emanuele, Quattro Canti, via Maqueda, discesa dei Giovenchi, piazza S. Onofrio, via Panneria, piazza Monte di Pietà (sosta dinanzi alla prima edicola votiva dedicata alla Santuzza), via Judica, via Gioiamia, via Matteo Bonello e rientro in Cattedrale dal sagrato. Accompagna la processione dall’uscita sino a piazza Marina la Banda Musicale “Antonio Marinuzzi” – Città di Palermo dei Maestri Giovanni e Salvatore Bottino, e al ritorno il Corpo Bandistico Palermitano del M° Massimo Vella.
Ore 22.30: Giochi pirotecnici nel sagrato della Cattedrale a cura della Ditta LA ROSA s.r.l.

3. Settimana biblica a Caccamo “Estate alla scoperta della Parola di Dio”
Lo spirito dello stare insieme per condividere è ciò che anima giornate di lettura e studio della Scrittura, confronto, lavori di gruppo, momenti di preghiera, autogestione della casa, “contemplazione” della natura e riposo. E’ questo lo stile che si propone la Settimana biblica che si svolgerà dal 19 al 26 luglio 2013 presso il centro Case vacanze “Santa Lucia” a Caccamo.
“Con la bocca di bambini e di lattanti. I salmi. Il libro dei canti del popolo di Dio” è il tema che sarà sviluppato dai relatori, i professori Francesco Bonanno e Mariuccia Lo Presti.
Info e prenotazioni: cell. 327/0009489 – E-mail sannasardoandrea@alice.it

4. Orari del Museo Diocesano di Palermo durante i festeggiamenti per S. Rosalia 
Lunedì 15 luglio 2013, come per ogni lunedì, il MuDiPa rimarrà chiuso. I giorni precedenti osserverà i consueti orari. Il museo sarà dunque aperto dalle 9.30 alle 13.30 fino a venerdì 12 e domenica 14. Sabato 14 osserverà l'orario continuato dalle 10 alle 18. 
Ricordiamo che i biglietti variano da 4,50 a 2 euro, con molte agevolazioni possibili e fino al 21 luglio, solo con prenotazione, sarà possibile partecipare alle attività didattiche “Rosalia scopri e ricrea la tua Santuzza”, per bambini ma anche per adulti con il biglietto di 3,00 euro.

NOTIZIE DALLA CHIESA
1. La prima enciclica del Papa: La fede: una luce per l'uomo del nostro tempo

Un’enciclica che è un autentico passaggio di consegne tra il Papa emerito e il Pontefice in carica. Lumen fidei (La luce della fede) avrebbe completato la trilogia di Benedetto XVI sulle virtù teologali, iniziata con la carità (Deus caritas est, 2006) e proseguita la speranza (Spes salvi, 2007).
L’opera, quasi pronta al momento della rinuncia al pontificato da parte di papa Ratzinger, è stata completata da ulteriori contributi del suo successore, diventando così, di fatto, la prima enciclica scritta a quattro mani da due papi.
La prima enciclica firmata da papa Francesco si compone di quattro capitoli e sessanta paragrafi, che includono un’introduzione e una conclusione.
Nell’Introduzione (n. 1-7) sono illustrate le motivazioni dell’Enciclica, a partire dalla capacità della fede di illuminare l’esistenza dell’uomo, aiutandolo a distinguere il bene dal male e a distoglierlo dalla visione ideologica che considera la fede un ‘salto nel vuoto’, che impedisce la libertà dell’uomo.
L’Enciclica si sofferma poi brevemente sull’Anno della Fede, la cui apertura è coincisa, lo scorso 11 ottobre, con il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, il quale fu proprio “un Concilio sulla fede”, in quanto “ci ha invitato a rimettere al centro del­la nostra vita ecclesiale e personale il primato di Dio in Cristo”.
La fede non è quindi un presupposto scontato ma è in grado di illuminare ogni ambito dell’esistenza dell’uomo. È nella fede che rifulge l’amore di Dio che “ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia”.
Nel primo capitolo (n°. 8-22), intitolato Abbiamo creduto all’amore (1Gv 4, 16), la fede è spiegata come “ascolto” della Parola di Dio, come “chiamata” ad una vita nuova e come “promessa” per il futuro. La fede è anche connotata dalla “paternità” di Dio, sorgente di bontà ed origine e sostegno di tutto.
Nella storia di Israele, in antitesi alla fede, c’è l’idolatria che disperde l’uomo in una miriade di desideri e lo “disintegra nei mille istanti della sua storia”, negandogli l’attesa della promessa. La fede è tutt’altro: essa è in primo luogo affidamento alla misericordia di Dio, che ama, accoglie, perdona e raddrizza “le storture della storia”.
Nella contemplazione della morte di Gesù, scrive il Santo Padre, “la fede si rafforza”: in quanto risorto, Egli è “testimone affidabile” e, credendo in Lui, partecipiamo “al suo modo di vedere”. Così come nella vita quotidiana ci affidiamo a specialisti quali l’architetto, il farmacista o l’avvocato, nelle “cose di Dio”, abbiamo in Gesù, colui che ce Lo spiega.
L’incarnazione di Dio permette che la fede non separi l’uomo dalla realtà ma, al contrario, lo aiuti a coglierne l’aspetto più profondo. Inoltre la fede non può essere “un fatto privato” ma si realizza all’interno del corpo della Chiesa come “comunione concreta dei credenti”, i quali non perdono la loro individualità ma, ponendosi al servizio degli altri, realizzano il loro vero essere.
Il secondo capitolo (n. 23-36), intitolato Se non crederete, non comprenderete (Is 7,9) spiega il legame tra fede e verità: se questo legame non esistesse, la fede si ridurrebbe a una “bella fiaba”, a una “proiezione dei nostri desideri di felicità”. Tanto più in un’era di crisi della verità, è dunque opportuno ribadire questo legame.
La mentalità moderna tende, riduzionisticamente, a credere solo in una “verità della tecnologia” di stampo positivista, in ciò che è “vero perché funziona”, oppure nella “verità del singolo”, mentre al contrario, guarda con molta diffidenza la “verità grande”, che spiega “l’insieme della vita personale e sociale” ed invece viene erroneamente associata ai tragici totalitarismi del XX secolo.
Non meno importante è il legame tra fede e amore (inteso non come umorale sentimento umano ma come amore di Dio) e quindi tra amore e verità, perché solo l’amore vero “supera la prova del tempo e diventa fonte di conoscenza”.
Parlando del “dialogo tra fede e ragione” e della verità nel mondo d’oggi, il Papa sottolinea che se la verità è quella dell’amore di Dio, allora non si impone con la violenza, non schiaccia il singolo. Per questo, la fede non è intransigente e il credente non è arrogante, perché la verità rende umili. Questo assioma ribadisce l’importanza del confronto interreligioso e del dialogo con i non credenti.
Il terzo capitolo (n. 37-49), intitolato Vi trasmetto quello che ho ricevuto (1 Cor 15,3), ha come tema l’evangelizzazione. “Chi si è aperto all’amore di Dio – scrive il Papa – chi ha ascoltato la sua voce e ha ricevuto la sua luce, non può tenere questo dono per sé”.
La trasmissione della fede si compie, innanzitutto, di generazione in generazione, e ciò comporta un legame tra fede e memoria. Inoltre è “impossibile credere da soli”, perché la fede non è “un’opzione individuale”, ma apre l’io al “noi” ed avviene sempre “all’interno della comunione della Chiesa”.
Un “mezzo speciale” per la trasmissione della fede sono i sacramenti, di cui l’Enciclica cita in particolare il Battesimo e l’Eucaristia. Altri strumenti privilegiati sono la confessione della fede, attraverso il Credo, il Padre Nostro e il Decalogo, inteso non come “un insieme di precetti negativi”, ma come “insieme di indicazioni concrete” per entrare in dialogo con Dio, “lasciandosi abbracciare dalla sua misericordia”.
Dato che la fede è una sola, allora deve essere confessata in tutta la sua purezza e integrità: “l’unità della fede è l’unità della Chiesa”; togliere qualcosa alla fede è togliere qualcosa alla verità della comunione.
Il quarto e ultimo capitolo (n. 50-60), intitolato Dio prepara per loro una città (Eb 11,16), illustra il legame tra la fede e il bene comune, ribadendo che la fede non serve solo per l’aldilà, non allontana dal mondo e non è estranea all’impegno concreto dell’uomo contemporaneo.
L’Enciclica si sofferma poi su tutte le realtà sociali illuminate dalla fede: la famiglia fondata sul matrimonio, inteso come unione stabile tra uomo e donna; i giovani, di cui il Papa cita in particolare “la gioia della fede” mostrata alle Giornate Mondiali della Gioventù; la natura, dono di Dio da rispettare e da porre al servizio del bene comune; la sofferenza e la morte, che non possono essere eliminate ma possono ricevere un senso e diventare affidamento alle mani di Dio che mai ci abbandona e così essere una “tappa di crescita della fede”.
Papa Francesco chiude il capitolo menzionando una delle sue esortazioni ricorrenti: “Non facciamoci rubare la speranza, non permettiamo che sia vanificata con soluzioni e proposte immediate che ci bloccano nel cammino”. A conclusione dell’Enciclica, il Santo Padre invita a guardare a Maria, “icona perfetta” della fede, perché, in quanto Madre di Gesù, ha concepito “fede e gioia”.