Centro Diocesano Confraternite, due rappresentanti nella Consulta Diocesana per la Pastorale giovanile

Si tratta di Federica Silvestri della Confraternita Maria SS. Addolorata al Molo e di Giuseppe Puleo della Compagnia di Sant’Orsola. Per Mons. Giovanni Cassata si tratta di “un bellissimo segno all’interno del cammino sinodale della nostra Chiesa”

Mons. Giovanni Cassata, Delegato Arcivescovile Confraternite Arcidiocesi di Palermo, ha indicato come componenti della Consulta Diocesana per la Pastorale Giovanile, come rappresentanti delle Confraternite dell’Arcidiocesi di Palermo, diretta da Don Massimo Schiera, la consorella Federica Silvestri della Confraternita Maria SS. Addolorata al Molo e il confrate Giuseppe Puleo della Compagnia di Sant’Orsola. Per la prima volta le Confraternite palermitane sono rappresentate in questa Consulta Diocesana. L’insediamento è avvenuto nella Rettoria di San Francesco Saverio di Palermo giovedì 10 febbraio 2022. Presenti S.E.R. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, Don Massimo Schiera, Direttore e Don Massimiliano Lo Chirco, Rettore della Chiesa.

 

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La Chiesa di Palermo apprezza e valorizza la realtà delle Confraternite e riconosce in esse una grande opportunità per alimentare la fede del popolo di Dio che si esprime nella pietà popolare, “frutto del Vangelo inculturato”, e pregna di una “sottesa forza attivamente evangelizzatrice” (così come ribadito ultimamente da Papa Francesco nella sua recente Visita Pastorale a Palermo e già  prima da San Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica post-sinodale Christefideles laici). Riportiamo un brano di Eccellenza, Arcivescovo Corrado Lorefice, dedicato alle Confraternite a Palermo:

Le Confraternite laicali della nostra Arcidiocesi, sono sempre state oggetto di particolari cure pastorali da parte degli Eminentissimi Arcivescovi della Chiesa palermitana. L’istituzione del “Centro Diocesano per le Confraternite laicali”, voluto dal mio venerato predecessore, il Card. Salvatore Pappalardo, costituisce un evidente segno di quanto questa variegata espressione di vita ecclesiale, capillarmente diffusa in tutto il territorio diocesano, stia a cuore ai Pastori della nostra Chiesa Locale. La stima più volte mostrata anche da me è conferma di quanto, sulla scia di coloro che in questa sede episcopale mi hanno preceduto, anch’io intenda proseguire nell’opera di valorizzazione del mondo confraternale. Riconosco, infatti, in questo ricco patrimonio di fede ereditato dal passato, una realtà ecclesiale capace di costituire ancora oggi un valido contributo per la vita di fede di tanti uomini e donne delle nostre comunità e come espressione di una pietà popolare, ancora in grado di parlare al cuore dell’uomo contemporaneo.

Come sostiene Papa Francesco: «Nella pietà popolare, poiché è frutto del Vangelo inculturato, è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla per approfondire il processo di inculturazione che è una realtà mai terminata. Le espressioni della pietà popolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione» (EG 126).