Nominati i Direttori della Segreteria Pastorale della C.E.Si. e del Centro “Madre del Buon Pastore”

L’OPINIONE DI … PINO GRASSO*

  • “Famiglia, lavoro, festa: trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo”

IN PRIMO PIANO

  • Nominati i Direttori della Segreteria Pastorale della C.E.Si. e del Centro “Madre del Buon Pastore”

NOVITÀ DIOCESIPA

  • Trentesimo anniversario della prima ordinazione diaconale
  • Formazione permanente per il Clero
  • Festa del Battesimo dei neofiti
  • Rimandata a venerdì l’appuntamento con LA DIECI

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI

  • Il Movimento “Presenza del Vangelo” in visita alla missione in Albania
  • A Palermo la mostra itinerante sull’Eucaristia  “Oggi devo fermarmi a casa tua” 
  • Work Fest 2012 al Piazzale Anita Garibaldi
  • Contributi per realizzare delle attività sociali nelle parrocchie

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

  • “Mi metto la mano sulla bocca. Echi sapienziali nella letteratura italiana contemporanea”
  • A Monreale la mostra Sicilia ritrovata

NOVITA’ IN LIBRERIA

  • “Prima di andare via…” La mediazione familiare come risorsa

L’OPINIONE DI … PINO GRASSO*
1. “Famiglia, lavoro, festa: trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo”

“Mettersi in cammino in due vuol dire condividere il viaggio, il tempo della partenza e la scelta della strada, essere guida per chi si unisce al cammino, fare spazio a chi ci prende per mano. La famiglia è patrimonio di umanità, è accoglienza alla vita che viene”. Per il Santo Padre Benedetto XVI “Famiglia, lavoro e giorno festivo” sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana, infatti il tema dell’incontro Mondiale delle Famiglie che si tiene a Milano verte su questi temi che formano un trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo. Il tema su cui si dibatterà in questa VII edizione, mette in rapporto la coppia uomo – donna con i suoi stili di vita, il modo di vivere le relazioni (la famiglia), di abitare il mondo (lavoro) e di umanizzare il tempo (festa).
“L’incontro mondiale delle famiglie è un’occasione di ringiovanimento per la nostra Chiesa – afferma l’Arcivescovo di Milano, il card. Angelo Scola – tutti dobbiamo lasciarci coinvolgere e soprattutto le famiglie. L’evento rappresenta una grande occasione di risveglio per tutti i nostri fratelli battezzati che hanno un po’ perso la strada”.
Il grande appuntamento prevede che piazza Duomo e dintorni diventino teatro di numerosi eventi e celebrazioni che culmineranno con la visita di Papa Benedetto XVI che domenica 3 giugno 2012 celebrerà l’Eucaristia.
Queste le piste di riflessione in preparazione al grande happening che ha visto confluire nel capoluogo meneghino oltre un milione di persone appartenenti a famiglie provenienti da ogni parte del mondo.
1. Stile evangelico della vita in famiglia
Animata e sostenuta dal comandamento nuovo dell’amore, la famiglia cristiana vive l’accoglienza, il rispetto, il servizio verso ogni uomo, considerato sempre nella sua dignità di persona e di figlio di Dio. Ciò deve avvenire, anzitutto, all’interno e a favore della coppia e della famiglia, mediante il quotidiano impegno a promuovere un’autentica comunità di persone, fondata e alimentata dall’interiore comunione di amore. Ciò deve poi svilupparsi entro la più vasta cerchia della comunità ecclesiale, entro cui la famiglia cristiana è inserita: grazie alla carità della famiglia, la Chiesa può e deve assumere una dimensione più domestica, cioè più familiare, adottando uno stile più umano e fraterno di rapporti.
La carità va oltre i propri fratelli di fede, perché “ogni uomo è mio fratello”; in ciascuno, soprattutto se povero, debole, sofferente e ingiustamente trattato, la carità sa scoprire il volto di Cristo e un fratello da amare e da servire.
Perché il servizio dell’uomo sia vissuto dalla famiglia secondo lo stile evangelico, occorrerà attuare con premura quanto scrive il Concilio Vaticano II: “Affinché tale esercizio di carità possa essere al di sopra di ogni sospetto e manifestarsi tale, si consideri nel prossimo l’immagine di Dio secondo cui è stato creato, e Cristo Signore al quale veramente è donato quanto si dà al bisognoso” (AA 8). [Familiaris Consortio, 64]
2. L’amore, sorgente e anima della vita familiare
La comunione coniugale costituisce il fondamento sul quale si viene edificando la più ampia comunione della famiglia, dei genitori e dei figli, dei fratelli e delle sorelle tra loro, dei parenti e di altri familiari.
Tale comunione si radica nei legami naturali della carne e del sangue, e si sviluppa trovando il suo perfezionamento propriamente umano nell’instaurarsi e nel maturare dei legami ancora più profondi e ricchi dello spirito: l’amore, che anima i rapporti interpersonali dei diversi membri della famiglia, costituisce la forza interiore che plasma e vivifica la comunione e la comunità familiare.
La famiglia cristiana è poi chiamata a fare l’esperienza di una nuova e originale comunione, che conferma e perfeziona quella naturale e umana. In realtà, la grazia di Gesù Cristo, “il Primogenito tra molti fratelli” (Rm 8,29), è per sua natura e interiore dinamismo una “grazia di fraternità”, come la chiama san Tommaso d’Aquino (S. Th. II• II•, 14, 2, ad 4). Lo Spirito Santo, effuso nella celebrazione dei sacramenti, è la radice viva e l’alimento inesauribile della soprannaturale comunione che raccoglie e vincola i credenti con Cristo e tra loro nell’unità della Chiesa di Dio. Una rivelazione e attuazione specifica della comunione ecclesiale è costituita dalla famiglia cristiana, che anche per questo può e deve dirsi “Chiesa domestica” (LG, 11; cfr. AA, 11).
Tutti i membri della famiglia, ognuno secondo il proprio dono, hanno la grazia e la responsabilità di costruire, giorno per giorno, la comunione delle persone, facendo della famiglia una “scuola di umanità più completa e più ricca” (GS, 52) è quanto avviene con la cura e l’amore verso i piccoli, gli ammalati e gli anziani; col servizio reciproco di tutti i giorni; con la condivisione dei beni, delle gioie e delle sofferenze. [Familiaris Consortio, 21]
3. Il compito sociale della famiglia
La famiglia possiede vincoli vitali e organici con la società, perché ne costituisce il fondamento e l’alimento continuo mediante il suo compito di servizio alla vita: dalla famiglia infatti nascono i cittadini e nella famiglia essi trovano la prima scuola di quelle virtù sociali, che sono l’anima della vita e dello sviluppo della società stessa. Così in forza della sua natura e vocazione, lungi dal rinchiudersi in se stessa, la famiglia si apre alle altre famiglie e alla società, assumendo il suo compito sociale. La stessa esperienza di comunione e di partecipazione, che deve caratterizzare la vita quotidiana della famiglia, rappresenta il suo primo e fondamentale contributo alla società. Le relazioni tra i membri della comunità familiare sono ispirate e guidate dalla legge della “gratuità” che, rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignità personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda. [Familiaris Consortio, 42]
4. Il senso del riposo e del lavoro 
È particolarmente urgente in questo nostro tempo ricordare che il giorno del Signore è anche il giorno del riposo dal lavoro. Ci auguriamo vivamente che esso sia riconosciuto come tale anche dalla società civile, così che sia possibile essere liberi dalle attività lavorative, senza venire per questo penalizzati. I cristiani, infatti, non senza rapporto con il significato del sabato nella tradizione ebraica, hanno visto nel giorno del Signore anche il giorno del riposo dalla fatica quotidiana. Ciò ha un suo preciso senso, perché costituisce una relativizzazione del lavoro, che viene finalizzato all’uomo: il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro. È facile intuire la tutela che da ciò viene offerta all’uomo stesso, che risulta così emancipato da una possibile forma di schiavitù. Come ho avuto modo di affermare, “il lavoro riveste primaria importanza per la realizzazione dell’uomo e per lo sviluppo della società, e per questo occorre che esso sia sempre organizzato e svolto nel pieno rispetto dell’umana dignità e al servizio del bene comune. Al tempo stesso, è indispensabile che l’uomo non si lasci asservire dal lavoro, che non lo idolatri, pretendendo di trovare in esso il senso ultimo e definitivo della vita”. È nel giorno consacrato a Dio che l’uomo comprende il senso della sua esistenza ed anche dell’attività lavorativa. [Sacramentum Caritatis, 74]
5. Lavoro: un bene per la persona e la sua dignità
Eppure, con tutta questa fatica – e forse, in un certo senso, a causa di essa – il lavoro è un bene dell’uomo. Se questo bene comporta il segno di un “bonum arduum”, secondo la terminologia di San Tommaso, ciò non toglie che, come tale, esso sia un bene dell’uomo. Ed è non solo un bene “utile” o “da fruire”, ma un bene “degno”, cioè corrispondente alla dignità dell’uomo, un bene che esprime questa dignità e la accresce. Volendo meglio precisare il significato etico del lavoro, si deve avere davanti agli occhi prima di tutto questa verità. […] 
Senza questa considerazione non si può comprendere il significato della virtù della laboriosità, più particolarmente non si può comprendere perché la laboriosità dovrebbe essere una virtù: infatti, la virtù, come attitudine morale, è ciò per cui l’uomo diventa buono in quanto uomo. Questo fatto non cambia per nulla la nostra giusta preoccupazione, affinché nel lavoro, mediante il quale la materia viene nobilitata, l’uomo stesso non subisca una diminuzione della propria dignità. E noto, ancora, che è possibile usare variamente il lavoro contro l’uomo, che si può punire l’uomo col sistema del lavoro forzato nei lager, che si può fare del lavoro un mezzo di oppressione dell’uomo, che infine si può in vari modi sfruttare il lavoro umano, cioè l’uomo del lavoro. Tutto ciò depone in favore dell’obbligo morale di unire la laboriosità come virtù con l’ordine sociale del lavoro, che permetterà all’uomo di “diventare più uomo” nel lavoro, e non già di degradarsi a causa del lavoro, logorando non solo le forze fisiche (il che, almeno fino a un certo grado, é inevitabile), ma soprattutto intaccando la dignità e soggettività, che gli sono proprie. [Laborem Exercens, 9]
6. Domenica, giorno del Signore
Secondo la tradizione apostolica, che ha origine dallo stesso giorno della risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente Giorno del Signore o domenica. In questo giorno infatti i fedeli devono riunirsi in assemblea per ascoltare la parola di Dio e partecipare alla eucaristia e così far memoria della passione, della risurrezione e della gloria del Signore Gesù e render grazie a Dio, che li “ha rigenerati nella speranza viva per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti” (1 Pt 1,3). Per questo la domenica è la festa primordiale che deve essere proposta e inculcata alla pietà dei fedeli, in modo che risulti anche giorno di gioia e di riposo dal lavoro. Non le venga anteposta alcun’altra solennità che non sia di grandissima importanza, perché la domenica è il fondamento e il nucleo di tutto l’anno liturgico. [Sacrosanctum Concilium ,106]
7. Vivere secondo la domenica
Questa radicale novità che l’Eucaristia introduce nella vita dell’uomo si è rivelata alla coscienza cristiana fin dall’inizio. I fedeli hanno subito percepito il profondo influsso che la Celebrazione eucaristica esercitava sullo stile della loro vita. Sant’Ignazio di Antiochia esprimeva questa verità qualificando i cristiani come “coloro che sono giunti alla nuova speranza”, e li presentava come coloro che vivono “secondo la domenica” (iuxta dominicam viventes). Questa formula del grande martire antiocheno mette chiaramente in luce il nesso tra la realtà eucaristica e l’esistenza cristiana nella sua quotidianità. La consuetudine caratteristica dei cristiani di riunirsi nel primo giorno dopo il sabato per celebrare la risurrezione di Cristo – secondo il racconto di san Giustino martire – è anche il dato che definisce la forma dell’esistenza rinnovata dall’incontro con Cristo. La formula di sant’Ignazio – “Vivere secondo la domenica” – sottolinea pure il valore paradigmatico che questo giorno santo possiede per ogni altro giorno della settimana. Esso, infatti, non si distingue in base alla semplice sospensione delle attività solite, come una sorta di parentesi all’interno del ritmo usuale dei giorni. I cristiani hanno sempre sentito questo giorno come il primo della settimana, perché in esso si fa memoria della radicale novità portata da Cristo. Pertanto, la domenica è il giorno in cui il cristiano ritrova quella forma eucaristica della sua esistenza secondo la quale è chiamato a vivere costantemente. “Vivere secondo la domenica” vuol dire vivere nella consapevolezza della liberazione portata da Cristo e svolgere la propria esistenza come offerta di se stessi a Dio, perché la sua vittoria si manifesti pienamente a tutti gli uomini attraverso una condotta intimamente rinnovata. [Sacramentum Caritatis, 72]
* Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali Arcidiocesi Palermo

IN PRIMO PIANO
1. Nominati i Direttori della Segreteria Pastorale della C.E.Si. e del Centro “Madre del Buon Pastore”

Dodici i vescovi e oltre 200 i sacerdoti che, provenienti dalle 18 diocesi di Sicilia, martedì 29 maggio, hanno partecipato ad Enna alla Giornata Sacerdotale mariana che si è svolta nell’ambito delle manifestazioni per il 600° anniversario della proclamazione della Madonna della Visitazione a patrona della città.
I presbiteri si sono radunati nella chiesa del monastero di S. Marco da dove è partita la processione introitale della S. Messa presieduta dal Card. Paolo Romeo, Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, che si è svolta nella Chiesa Madre. Per l’occasione la nicchia che custodisce la preziosa statua era eccezionalmente aperta. Vescovi e sacerdoti hanno, così, avuto modo di apprezzare, al termine della celebrazione, i tesori artistici custoditi in duomo, tra cui la splendida corona in oro e pietre preziose posta sul capo della Madonna per la festa del due luglio ed il Pellicano, gioiello donato alla Madonna, entrambi soggetti a recenti restauri. 
A conclusione della S. Messa il Card. Romeo ha annunciato due importanti nomine: quella del Direttore della Segreteria pastorale della C.E.Si. e quella del Direttore del Centro “Madre del Buon Pastore”.
Alla Segreteria pastorale è stato chiamato mons. Francesco Casamento, 43 anni, della diocesi di Cefalù, ordinato presbitero nel 1992. Mons. Casamento ha svolto i suoi studi presso il Seminario Romano conseguendo la Licenza in Teologia Morale presso la Pontificia Facoltà Teologica Alfonsianum di Roma. In diocesi ha ricoperto il ministero di parroco, Direttore Amministrativo della Diocesi e Rettore del Seminario. Attualmente è parroco della Parrocchia Santa Rosalia a Campofelice di Roccella. 
Anche don Calogero Cerami, 40 anni, nuovo Direttore del Centro Madre del Buon Pastore,  è  originario della diocesi di Cefalù. Ha compiuto gli studi presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo ed è stato ordinato nel 1997. Ha conseguito il Dottorato in Teologia e Scienze Patristiche all’Augustinianum di Roma. È parroco di Maria Santissima Assunta in Polizzi Generosa, insegna Patristica presso la Facoltà Teologica di Palermo, è direttore diocesano della Pastorale giovanile e Responsabile della Formazione dei diaconi permanenti.

NOVITÀ DIOCESIPA
1. Trentesimo anniversario della prima ordinazione diaconale

“Siamo stati a lungo esitanti, ma stasera, con l’aiuto di Dio, noi giungiamo ad una meta molto importante per la nostra Chiesa palermitana con l’ordinazione dei primi diaconi permanenti. E’ una cosa molto importante; è certamente un impegno per loro, ma è una prospettiva ministeriale che si apre per tutta la nostra Chiesa palermitana se comprenderà quale e che cosa è il ministero dei diaconi in una comunità cristiana; se sapranno loro stessi adempiere il loro ruolo, che non è suppletivo di nessuno, ma è ruolo autentico, consacrato col sacramento che io sto loro per conferire; se tutti quanti noi, vescovi, sacerdoti e popolo di Dio sapremo fare spazio per la loro azione pastorale senza confonderla con quella di altri. La presenza di questi diaconi segnerà una svolta nell’azione e nella stessa impostazione pastorale della nostra Chiesa locale”.
E’ un passaggio dell’omelia pronunciata dal cardinale Salvatore Pappalardo, la sera del 23 maggio 1982 in occasione delle prime ordinazioni dei diaconi permanenti nell’Arcidiocesi di Palermo don Giovanni D’Anna e don Nino Trentacoste.
Mercoledì scorso i diaconi di Palermo hanno ringraziato il Signore per il dono del ministero ordinato nel corso di una celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare mons. Carmelo Cuttitta, nella chiesa di Maria SS. Mediatrice a Villa Tasca.
“Io ero presente quel giorno in Cattedrale e sono testimone della carica emotiva di quel momento della chiesa di Palermo – ha detto mons. Cuttitta – rendiamo grazie al Signore per avere dato la possibilità di fare riaffiorare questo ministero specifico che partendo dalla vostra testimonianza possa giovare alla Comunità”.
Alla celebrazione era assente don Nino Trentacoste per motivi di salute e don Luigi Ciolino, già nella liturgia celeste a cantare le lodi al Signore. Era presente fratel Antonino Quattrocchi s.j.  che fu ordinato insieme a don Ciolino lo stesso anno il 1° novembre.
“Fare memoria significa ritornare alle origini rivivendo l’ardore e l’entusiasmo iniziale della grazia sacramentale – ha detto nel suo intervento mons. Gioacchino Gammino, delegato arcivescovile per i diaconi – richiamare le motivazioni per le quali ciascuno di noi, diaconi, presbiteri, vescovi, ha detto “si alla chiamata”, vi ha dedicato la vita  coinvolgendo la propria famiglia. Ci aiutano le parole del Cardinale Pappalardo in quel 23 maggio 1982. Non sono parole di circostanza, ma esprimono una scelta pastorale pensata a lungo e maturata all’interno di una riflessione ecclesiale, pertanto scelta condivisa perché necessaria nel contesto di una Chiesa in comunione  ministeriale”.
Guarda intervista

2. Formazione permanente per il Clero
Nell’ambito della formazione permanete per il Clero dell’Arcidiocesi di Palermo, martedì 5 e mercoledì 6 giugno, si svolgerà un incontro residenziale all’Hotel Tonnara di Trabia sul tema: “La nuova evangelizzazione”.
L'incontro sarà guidato da don Luca Bressan presbitero dal 1987. Licenziato in Teologia dell’Italia settentrionale, si è specializzato a Parigi, dove ha conseguito prima il Diploma di 3° ciclo in ”Antropologia culturale alla Sorbona e successivamente il dottorato all'Institut Catholic. Laureato in Teologia, è docente di Teologia pastorale presso il seminario Arcivescovile di Milano dal 1991 e insegna al Ciclo di specializzazione della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale. Collabora con diverse riviste in particolare “La scuola Cattolica”, e “La Rivista del Clero Italiana”. Da anni studia le problematiche connesse alla pastorale e alla parrocchia, collaborando attivamente alle ricerche in campo italiano e distinguendosi anche a livello internazionale.

3. Festa del Battesimo dei neofiti
Come ogni anno si celebra la Festa del Battesimo dei neofiti. L’appuntamento è per domenica 3 giugno 2012, alle ore 17 in Cattedrale. Coloro che hanno ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione cristiana si ritroveranno davanti il Battistero dove il direttore del Servizio catecumenale don Giovanni Di Simone guiderà la preghiera comunitaria e attraverso le immagini farà una mistagogia sul Battesimo. Al termine seguirà alle 18 la celebrazione Eucaristica.

4. Rimandata a venerdì l’appuntamento con LA DIECI
“Per motivi logistici – dichiara Sabrina Saverino – LA DIECI si terrà venerdì prossimo 8 giugno e non oggi. Vi abbraccio con affetto”.
La DIECI È l’attività più importante di tutto il Progetto di Primo Annuncio: è l’evangelizzazione in ginocchio. Ogni primo venerdì del mese i giovani evangelizzatori del Progetto e tutti i giovani e adulti che vogliono sostenere la Nuova Evangelizzazione, si incontrano per un’ora di adorazione eucaristica e per la S. Messa. Mentre con le altre attività portiamo Gesù ai giovani della strada, nell’incontro de La Dieci li presentiamo tutti a Gesù, intercedendo per loro, come Abramo che intercede per la salvezza degli abitanti di Sodoma. Vogliamo essere quei dieci per amore dei quali Dio è disposto a salvare la città (cfr Gen 18,32).

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
1. Il Movimento “Presenza del Vangelo” in visita alla missione in Albania

Dallo scorso 11 al 21 maggio 2012 si è svolta la visita alla missione in Albania di alcuni esponenti del Movimento “Presenza del Vangelo”.
“La nostra responsabile Maria Concetta Gelsomino e le amiche Loredana Parrino, Giuseppina Gianforti e Giovanna Bracchitta – spiega Giuseppe Tabbuso Movimento “Presenza del Vangelo” -hanno vissuto un autentico momento di grazia guidati dalla Parola del Signore”.
Il responsabile del Movimento segnala anche il Commento alla Liturgia della Parola della Solennità della Santissima Trinità a cura di don Carmelo Raspa. Alle stesse informazioni potete accedere anche dalla homepage del sito.
Info: http://www.presenzadelvangelo.org/

2. A Palermo la mostra itinerante sull’Eucaristia  “Oggi devo fermarmi a casa tua” 
Per iniziativa del Centro Culturale Il Sentiero, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo e con il sostegno del Credito Siciliano, sarà esposta a Palermo dal 2 al 17 giugno 2012 all’interno del Palazzo Bonocore, in piazza Pretoria, la mostra itinerante “Oggi devo fermarmi a casa tua. L’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile.
La mostra – ideata e prodotta da Itaca con il sostegno del Gruppo bancario Credito Valtellinese – illustra in 36 pannelli, corredati di testi e di un ricco apparato iconografico, l’importanza del mistero eucaristico per la storia, la vita e la fede dell’uomo.
La presentazione avrà luogo lunedì 4 giugno alle ore 19.30 alla presenza delle Autorità. Alla cerimonia interverranno il Card. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo e Sandro Chierici, curatore dell’apparato e del commento iconografico della mostra.
Il percorso della mostra è articolato in quattro sezioni attraverso le quali si rivela la radicale necessità che l’uomo ha dell’Eucaristia. Alla fame e alle sete dell’uomo, che non si esaurisce nel cibo, cui pure Dio provvede prima con la manna poi con i pani e i pesci, Dio risponde con il dono di sé stesso: «Io sono il pane della vita». Dono che esalta la libertà dell’uomo che è messo di fronte ad una alternativa radicale: seguire sé stesso accontentandosi dei pani e dei pesci, oppure accettare di nutrirsi del Suo corpo e del Suo sangue, come sorgente di una vita nuova. L’ultima sezione sottolinea il permanere di Gesù nella Chiesa e nel segno dell’Eucaristia, che è l’invito che in ogni tempo Gesù continua a ripetere ad ogni uomo: «Oggi devo venire a casa tua».
Un invito che in tempi di confusione e di smarrimento risuona particolarmente attuale. 
L’esposizione sarà aperta nei giorni feriali dalle ore 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 20; nei festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 22. L’ingresso è libero.
Saranno a disposizione alcune guide per illustrare i bellissimi pannelli espositivi e trasmettere l’importante messaggio artistico e culturale che essi veicolano. Affinché il contenuto della mostra possa accadere per chi la visita.
Le visite guidate sono gratuite e prenotabili ai seguenti recapiti: tel. 327/3579237, mostra.eucarestiapa@gmail.com – www.ilsentieropa.it

3. Work Fest 2012 al Piazzale Anita Garibaldi
Sabato 2 giugno 2012 dalle ore 15, presso il Piazzale Anita Garibaldi prenderà il via il Work Fest 2012, una iniziativa del “Ragazzi per l'unità” del Movimento dei Focolari che proseguirà poi presso la scuola “Padre Pino Puglisi”. Nella scuola, vi saranno diversi workshop: musica, teatro, danza murales, giochi di gruppo. A conclusione si svolgerà  la “serata festival”
Info: Famiglia Emanuele 091/6821648 – Francesca 091/6213359 – Andrea 091 481 075 Email piero.emanuele@alice.it – margherita.mongiovi@gmail.com

4. Contributi per realizzare delle attività sociali nelle parrocchie
Un concorso rivolto a tutte le parrocchie italiane, organizzato dal Servizio C.E.I. per la Promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica, che mette in palio contributi per realizzare delle attività sociali nelle parrocchie. Si tratta di I feel Cud, il concorso che dà l’opportunità ai giovani delle parrocchie di progettare un’attività di utilità sociale per la propria comunità parrocchiale. E che premia i migliori 5 progetti con contributi che potranno variare da 1.000 fino a 29.500 euro per la loro realizzazione.
Partecipare è facile basta:
1. Contribuire attivamente alla promozione dell’8xmille alla Chiesa Cattolica organizzando con i giovani una raccolta delle schede allegate al Cud tra i pensionati e i giovani al primo impiego della propria comunità;
2. Iscriversi sul sito www.ifeelcud.it (lo può fare anche un giovane della parrocchia);
3. Presentare il progetto che si intende realizzare con un documento e un video entro il 1 ottobre.
Per maggiori dettagli consultare il regolamento sul sito www.ifeelcud.it

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI 
1. “Mi metto la mano sulla bocca. Echi sapienziali nella letteratura italiana contemporanea”

Presso l’Istituto “Luigi Sturzo”, in via delle Coppelle, 35 a Roma, il 6 e 7 giugno 2012 avrà luogo un incontro di studio su: “Mi metto la mano sulla bocca. Echi sapienziali nella letteratura italiana contemporanea”. L’evento è organizzato dal Centro “Mons. Antonio Travia” per lo studio della storia e della cultura di Sicilia della Facoltà Teologica di Sicilia e della Arciconfraternita S. Maria Odigitria dei Siciliani.
Programma:
Sessione I – 6 giugno 2012
 – Modera Giuseppe Baldanza, già Primicerio dell’Arciconfraternita S. Maria Odigitria dei Siciliani (Roma)
ore 16 – Introduzione al convegno MASSIMO NARO, Facoltà Teologica di Sicilia – Palermo.
Qualità poetica della letteratura sapienziale, GIUSEPPE BELLIA, Facoltà Teologica di Sicilia – Palermo, Vita esprimer tentai, con Salomone. Giacomo Leopardi “difensore” di Giobbe e Salomone, LORETTA MARCON Saggista – Padova, Giobbe e lo scacco della ragione in Clemente Rebora, David Maria Turoldo, Divo Barsotti, CARMELO MEZZASALMA, Istituto di Alti Studi Musicali “L. Boccherini” – Lucca;
Discussione;
Sessione II – 7 giugno 2012 – Modera SALVATORE VACCA, Direttore del Centro per lo studio della storia e della cultura di Sicilia (Roma)
ore 9 – L’uomo, gran piaga verticale. L’antropologia cristiana di Luigi Santucci e Mario Luzi VITO IMPELLIZZERI, Facoltà Teologica di Sicilia – Palermo. Più che la morte. La sapienza biblica nei versi di Cristina Campo, Margherita Guidacci, Agostino Venanzio Reali, ANNA MARIA TAMBURINI, Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” – Rimini. Primo Levi e il modello sapienziale per un’etica stoica. ANNA BALDINI Università per Stranieri – Siena Tra dolore e consolazione. Giobbe e il Cantico dei cantici nell’opera di Sergio Quinzio. PIERO STEFANI, Università degli Studi – Ferrara;
Discussione
Sessione III – 7 giugno 2012
ore 16 – Modera MASSIMO NARO, Docente di Teologia sistematica nella Facoltà Teologica di Sicilia (Palermo)
Con animo uguale. Prima e dopo Cattafi, voci dalla Sicilia ALDO GERBINO, Università degli studi – Palermo. Questo oscuro personaggio biblico che soffre con un’anima simile alla nostra.
Giobbe secondo Guido Morselli, SALVATORE FERLITA, Università Kore – Enna, Con gli occhi rarefatti dalla follia. Genesi e fioritura della parola poetica in Alda Merini, MARIDA NICOLACI
Facoltà Teologica di Sicilia – Palermo;
Discussione conclusiva.

2. A Monreale la mostra Sicilia ritrovata
Giovedì 7 giugno 2012, alle ore 18 nella Basilica Cattedrale di Monreale, inaugurazione della mostra Sicilia ritrovata arti decorative dai musei vaticani e dalla santa casa di Loreto a cura di Antonio Paolucci e Maria Concetta Di Natale.
Interverranno: Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale, Sebastiano Missineo, Assessore Regionale BB.CC. e I.S., Gesualdo Campo, Dirigente Generale del Dip. BB.CC. e I.S., Gaetano Gullo, Soprintendente BB.CC.AA. di Palermo, Guido Cornini, Curatore del Reparto Arti Decorative dei Musei Vaticani, Umberto Utro, Curatore del Reparto Antichità Cristiane dei Musei Vaticani e Maria Concetta Di Natale, Direttore del Museo Diocesano di Monreale.
La Mostra “Sicilia ritrovata. Arti decorative dai Musei Vaticani e dalla Santa Casa di Loreto”, curata da Antonio Paolucci e da Maria Concetta di Natale, prevede l’esposizione, nella Cappella di San Placido, all’interno del Museo Diocesano di Monreale, delle opere d’oreficeria siciliana presenti nelle collezioni dei Musei Vaticani e del Museo della Santa Casa di Loreto. Si tratta di un’occasione di grande rilievo e prestigio. I manufatti da esporre – autentici capi d’opera prodotti dalle migliori botteghe dell’isola nel corso dei secoli – non sono mai stati visti in Sicilia. L’iniziativa nasce da una collaborazione fra i Musei Vaticani, la Santa Casa di Loreto e il Museo Diocesano di Monreale, sostenuta e condivisa dall’Assessorato regionale dei Beni culturali, Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, e dall’Università di Palermo, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Studi culturali Arti Storia e Comunicazioni e l'Osservatorio per le Arti decorative in Italia “Maria Accascina”. Nella attività scientifica e organizzativa l’Amministrazione regionale è rappresentata dal Soprintendente di Palermo, Gaetano Gullo.

NOVITA’ IN LIBRERIA
1. “Prima di andare via…” La mediazione familiare come risorsa

Quando all’interno di una coppia si fa strada la delusione, l’incomprensione e la conflittualità, spesso l’unione naufraga. Altre volte, fortunatamente, non si arriva a una separazione. Sta di fatto che in molti casi, raramente, le coppie sono in grado da sole di contenere i sentimenti negativi che il conflitto genera (delusione, amarezza, tradimento, rabbia, vendetta…): è qui che diventa fondamentale il ruolo del mediatore familiare, che può aiutare le parti a confrontare gli opposti punti di vista e intervenire nella gestione degli “squilibri di potere” nella coppia.
Dopo aver spiegato cos’è la mediazione familiare e a chi si rivolge; con quali strumenti di osservazione relazionale, con quali metodologie e tecniche di comunicazione, Giuseppa Calò nel volume “Prima di andare via…” La mediazione familiare come risorsa di, Casa editrice Paoline, 2012, prefazione di Giacomo Mulè, mette in risalto l’importanza del delicato ruolo del mediatore nell’offrire una relazione di aiuto, finalizzata essenzialmente all’uscita dalla logica che stabilisce un vincitore e un vinto, per tentare invece di risolvere il conflitto (di coppia come intergenerazionale) con il dialogo, riaprendo spazi comunicativi e neutralizzando la destabilizzazione insorgente su basi familiari caratterizzate da dinamiche inique.
La mediazione familiare come relazione di aiuto nel contesto sociale, è un intervento specifico alla famiglia, basato sul recupero delle esperienze emozionali della coppia, nei momenti di crisi o di conflittualità accesa.
Giuseppa Calò, docente e mediatore familiare riconosciuto professionalmente dal Forum Europeo di Ricerca e Formazione, associata all’A.I.M.e.F. Dopo la laurea di Magistero in Scienze Religiose, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo, ha conseguito la laurea in filosofia, presso l’Università degli Studi Tor Vergata di Roma.
Successivamente ha conseguito la laurea di specializzazione in filosofia Teoretica Morale Politica ed Estetica presso l’Università degli Studi Tor Vergata di Roma.
Coniugata con due figli, vive a Palermo dove svolge la propria attività professionale collaborando come mediatore anche con la Caritas diocesana. È membro di redazione della rivista diocesana InformaCaritas di Palermo – Se ognuno fa qualcosa, dove cura la rubrica “Giovani e sfida educativa”. È presidente per la città di Palermo dell’A.I.M.C (Associazione Italiana Maestri Cattolici – Ente riconosciuto M.I.U.R. per la formazione docenti). È autrice di diverse pubblicazioni in ambito filosofico e teologico.