L’Osservatorio Socio-Politico della Conferenza Episcopale Siciliana ha avviato un’indagine nelle diciotto diocesi di Sicilia, che coinvolge tutti i fedeli dell’Isola, per comprendere quali siano le motivazioni che spingono tanti siciliani, giovani e non, a lasciarla e i motivi dell’attrattiva di essa per le popolazioni straniere. Si tratta di un’iniziativa sui fenomeni delle emigrazioni e immigrazioni che propone un approccio che, partendo dalle persone e dai territori, vuole fare tesoro dello sguardo di chi in essi vive. La nostra Arcidiocesi di Palermo è chiamata a partecipare a questa iniziativa attraverso la diffusione e compilazione di un questionario per dare un contributo fattivo su temi che riguardano anche il nostro territorio, come gli abbandoni, gli spopolamenti, e le nuove mobilità in ingresso. Sarà per la nostra chiesa un’ulteriore opportunità, nell’orizzonte del cammino sinodale che è in corso, per crescere in sensibilità e lasciare che lo Spirito dilati il nostro ascolto e il nostro sguardo anche a partire da questo fenomeno delle migrazioni oggi nella nostra realtà. Il questionario è online e la scadenza è il 28 febbraio. La sua compilazione è molto semplice, richiede una decina di minuti ed è aperta a tutti, a iniziare da quanti, a vario titolo, vivono e frequentano le realtà ecclesiali e le comunità parrocchiali siciliane. Basterà aprire il documento, compilarlo e reinviare il modulo, cosa che il sistema rende praticamente automatico. Nella raccolta delle risposte, verrà garantito l’anonimato di chi ha partecipato: i questionari verranno analizzati con riferimento al territorio di appartenenza. Dopo la fase di osservazione, di ascolto dei territori e di discernimento sui dati, questi saranno raccolti e per una successiva fase di proposta e di progettualità.
Migrazione: un questionario online aperto a tutti
L’iniziativa dell’Osservatorio Socio-Politico della CESi offerta dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, Dalla Caritas Diocesana, dall’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Migrazioni e dalla Consulta diocesana per le Aggregazioni laicali
