“Festa dei popoli” le comunità straniere protagoniste

Una manifestazione interculturale all’insegna di danze, giochi, sport, musica e cucina ha caratterizzato la terza edizione della Festa dei popoli dal titolo emblematico “Nella stessa barca” che si è svolta nella borgata marinara di Mondello e al Foro Italico a Palermo. A partecipare alle diverse performance, insieme ai palermitani, sono state tutte le comunità etniche presenti nel capoluogo siciliano che prendendo le distanze da muri e barriere di ogni tipo, hanno voluto fare conoscere i percorsi di pacifica ed armonica convivenza interculturale che investono su nuovi modelli di integrazione. La kermesse organizzata dall’Ufficio Migrantes dall’Arcidiocesi di Palermo ha ottenuto il sostegno di Comune, scuole, realtà di volontariato e associative e comunità di migranti.

Dopo un giro simbolico in una barca di canottaggio nella spiaggia di Mondello la giornata di domenica si è svolta al Foro Italico, sotto gli alberi e nei prati attorno dove è stata allestita una mostra degli elaborati pittorici, grafici e scultorici degli alunni del liceo artistico “E. Catalano” sul percorso di solidarietà con la scuola di Quetafine in Guinea Bissau e poi partite di scacchi e dama fino all’ora di pranzo con le diverse comunità etniche che hanno fatto degustare “I sapori dei popoli” con alcune pietanze tipiche: un’opportunità per conoscere altri popoli e culture attraverso la cucina le foto e tessuti. Nel pomeriggio le performance sportive di pallavolo e cricket e la ludoteca all’aperto ispirata a giochi che si fanno nei 5 continenti.

“Tutto l’anno attraverso varie attività – spiega padre Sergio Natoli, responsabile dell’ufficio Migrantes – abbiamo voluto sottolineare che nativi e migranti siamo tutti sulla stessa terra. Siamo anche tutti nella stessa barca perché non esistono prima gli italiani e poi tutti gli altri ma anzi prima di tutto devono venire i più piccoli, i più fragili e chi ha più bisogno. Il messaggio centrale che abbiamo voluto dare a questa festa è che siamo interdipendenti gli uni dagli altri e pertanto dobbiamo trovare delle modalità e delle forme che ci permettono di vivere insieme nello stesso territorio. Tutte le attività sono finalizzate alla valorizzazione dell’incontro reciproco tra le persone attraverso le iniziative artistiche. Occorre guardare al futuro avendo presente il passato che ci aiuta a vivere questo passaggio epocale e ad essere costruttori di un futuro dove popoli e culture sono sempre più interconnesse ed interdipendenti”.