La grave situazione occupazionale preoccupa i Vescovi di Sicilia riuniti a Caltagirone

La preoccupazione dei Vescovi per la grave situazione occupazionale che riguarda una molteplicità di settori: dall’agricoltura alla pesca, all’edilizia, al settore del pubblico impiego è emersa nel corso dei lavori della Conferenza Episcopale Siciliana, presieduta da mons. Salvatore Gristina e svoltisi presso l’Hotel Villa Sturzo a Caltagirone.
I lavori sono stati preceduti dalla Giornata Regionale delle Famiglie, celebrata domenica 11 settembre, nella Diocesi calatina e organizzata dall’Ufficio regionale di Pastorale Familiare in occasione del Bicentenario di fondazione della stessa. I Presuli delle Diocesi di Sicilia sono stati presenti nelle parrocchie calatine già dalla mattina, guidando le catechesi su uno dei cinque verbi del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo Umanesimo”: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare e sul sostantivo “creato”. La Liturgia Eucaristica con le famiglie presso il Giardino pubblico è stata presieduta dal Card. Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del  Sinodo dei Vescovi.
All’attenzione dei vescovi anche temi quali giovani e lavoro e il depotenziamento delle strutture sanitarie siciliane. Particolare attenzione è stata posta alla formazione professionale dei minori in obbligo scolastico che in questi ultimi anni ha subito un notevole calo di alunni e il conseguente licenziamento di molti docenti e operatori a causa delle inadempienze della Regione Siciliana. Nella prospettiva del prossimo convegno delle Chiese del Sud su “Giovani e Lavoro”, su cui hanno relazionato mons. Michele Pennisi e don Piero Sapienza, Direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e del lavoro dell’Arcidiocesi di Catania e delegato C.E.Si. per il medesimo convegno, è emersa la preoccupazione per il depotenziamento delle strutture sanitarie in Sicilia che garantiscono ai cittadini il diritto alla salute e la paventata chiusura di alcuni presidi ospedalieri, destano apprensione e preoccupazione. I Vescovi auspicano che i criteri di riorganizzazione della sanità siano ispirati alla dignità della persona umana, salvaguardando le zone disagiate e periferiche della nostra regione.