La Comunicazione sociale e in particolare dei social network in tempo di pandemia da coronavirus ha assunto un ruolo fondamentale, infatti, non solo i fedeli possono seguire in streaming le celebrazioni liturgiche, ma possono anche abbattere, virtualmente, le barriere imposte dal lockdown, sperimentando un nuovo modo di essere comunità. La community, insomma, ha permesso di ricreare la comunità, ma non basta perché i social sono luogo da abitare, dove si vive e si condividono gioie, angosce e paure. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro del Clero che si è svolto nella Parrocchia di Maria SS. Mediatrice, dove è intervenuto Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
“Attraverso la comunicazione ci dobbiamo rendere conto che siamo membra gli uni degli altri – ha detto Ruffini – e la rete serve a connettere e creare relazione tra le persone. Purtroppo i social media rischiano di diventare un surrogato del pensiero critico e diventare motivo di confusione, piuttosto che di unione e di collaborazione, pertanto occorre condividete la parola, le storie, i progetti e le testimonianze del nostro essere Chiesa, integrando la comunicazione con la mediazione culturale”.
L’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice che ha presieduto l’assemblea, coordinata dal direttore dell’Ufficio Pastorale, don Giuseppe Vagnarelli, ha ricordato come tutti i presbiteri, in tempo di lockdown, hanno utilizzato i mezzi della Comunicazione sociale sforzandosi di dare il meglio di sé per raggiungere i fedeli ed ha auspicato una formazione più accurata a partire dallo studio dei documenti del Magistero della Chiesa.
Il prossimo appuntamento dell’assemblea unitaria del Clero per la presentazione della nuova edizione del Messale Romano si terrà mercoledì 30 settembre alle ore 9.30 presso la parrocchia di Maria SS. Mediatrice.