I diaconi di Sicilia a convegno a Marsala riflettono sul Vangelo della famiglia

“I diaconi discepoli missionari del Vangelo della famiglia” è stato il tema del primo convegno regionale dei diaconi che si è svolto a Marsala e a cui è giunto un Messaggio del Santo Padre per un sempre più fruttuoso servizio alle famiglie e ai poveri.
“Il diaconato non è un ministero per la gloria o la visibilità o peggio ancora per attirare applausi per se – ha detto il vescovo della diocesi di Mazara del Vallo mons. Domenico Mogavero – quanto piuttosto il ministero del nascondimento e del servizio anche se la sua natura fragile e carismatica rischia di creare incomprensioni e malesseri. Talvolta infatti il diaconato può essere calpestato e maltrattato, soprattutto se riferito al ministero presbiterale. Le nostre Chiese hanno bisogno di riscoprire un ministero la cui caratteristica deve essere l’umiltà che non dà fastidio a nessuno perché non cerca i primi posti, ma il servizio. Il diacono è colui che deve lavare i piedi a una Chiesa che ha bisogno di chi ne sorregga la fragilità soprattutto della famiglia”.
Nel suo intervento di saluto il presidente della commissione per il Clero della Cesi, mons. Carmelo Cuttitta ha detto che i diaconi sono chiamati ad offrire un contributo significativo perché vivono, oltre che il ministero diaconale anche il sacramento del Matrimonio.
All’incontro, come riferito dal direttore del Centro Madre del buon pastore don Calogero Cerami sono rappresentate 13 diocesi, con 123 diaconi e 23 spose dei 450 diaconi siciliani. “Papa Francesco in occasione del giubileo dei diaconi – ha aggiunto – ci ha esortato ad essere come Gesù che si è fatto diacono e quindi sia disponibile, mite e orante”.
Il prof. Dario Vitali, docente di Teologia dogmatica alla Pontificia facoltà gregoriana ha svolto una relazione su “Diaconi ordinati ad ministerium”. “Il diaconato – ha dichiarato – è un dono del Concilio e non è un ministero per pensionati. La riflessione teologica sul diaconato è un elemento fisso nella Sacra Scrittura. Il diacono viene ordinato per il ministero del vescovo e quindi per la carità e la catechesi alla comunità”.
Il direttore della rivista “Il diaconato in Italia” don Giuseppe Bellia ha svolto il tema “Formare alla diaconia ecclesiale e familiare”. “Essere formati all’ascolto è come guardarsi allo specchio in un interscambio fa Parola e riflesso che obbliga alla relazione. Per formarsi alla diaconia  di coppia – ha detto – occorre stare bene innanzitutto al suo interno perché se manca questa armonia interna non ha senso affidare al diacono la responsabilità di una comunità. Dal punto di vista ecclesiale si esercita una diaconia quando si forma l’altro all’ascolto in una relazione fatta di reciprocità. Occorre inoltre, rivedere la propria vocazione originante a cominciare dalla preghiera della coppia. Si cresce nella diaconia familiare quando si cresce nella preghiera personale, di coppia ed ecclesiale. La risposta alla parola è un ascolto per crescere nella relazione. Bisogna tornare al primo amore e lasciare lo Spirito che compia in noi tutto questo”.
Il prof. Nello Dell’Agli ha affrontato il ministero dal punto di vista psicologico. “Per raggiungere il prossimo – ha riferito – occorre misericordia che non può essere priva di stima per l’altro. Inoltre occorre avere profondo senso di accettazione e stima con grande volontà di apprendimento reciproco. Accompagnare significa leggere in profondità, ascoltare affettuosamente storie ai piedi dell’altro per capire i drammi e le tragedie della vita”.
Nel suo intervento il Presidente della Comunità del Diaconato in Italia Enzo Petrolino, ha presentato il tema “Diaconato e matrimonio”. Entrambi per il relatore sono finalizzati alla edificazione della comunità ed in questo si arricchiscono a vicenda: il diaconato amplia la dimensione spirituale del matrimonio, mentre il sacramento coniugale accresce la concretezza del ministero diaconale. Questa reciproca relazione deve ispirare l’esercizio del ministero diaconale che non deve mai essere in opposizione con gli impegni del matrimonio e della famiglia e i suoi compiti”.
Interessante e coinvolgente la relazione della Cettina Militello sul diaconato alle donne. La teologa ha fatto un excursus delle presenze femminili nella Chiesa delle origini attraverso l’epoca patristica nei testi letterari, giuridici e liturgici per porre a conclusione la questione se trattasi di ministero istituito o ministero ordinato. “Oggi occorre ripensare il ministero senza negare il carattere sacramentale dell’ordine. Il ministero ha efficacia sacramentale e i ministri stanno a testimoniare i diversi aspetti dei tre munera: docendi, sanctificandi e regendi del diacono chiamato a proclamare la Scrittura, nei Sacramenti e nella dedizione alle opere di carità”.
I diaconi hanno partecipato nella parrocchia di San Francesco di Paola alla celebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Carmelo Cuttitta. Nella sua omelia il vescovo ha richiamato qualche sfida per i Ministri ordinati e per le famiglie. “Dopo l’impegno sinodale dei vescovi – ha detto – passa ora una grande sfida ai sacerdoti, ai diaconi e alle coppie cristiane, date le difficoltà attuali nel trovare tempi sufficienti e qualitativamente ricchi per curare il proprio dialogo di coppia e per assumere il proprio impegno missionario. Solo se si comprende l’importanza prioritaria e strategica della coppia e della famiglia nell’epoca attuale ci si può sentire motivati a questo impegno. Il desiderio di rendersi disponibili per questa missione richiede di approfondire l’atteggiamento di misericordia, sia nella comunicazione di coppia sia nell’accompagnamento di altre coppie. Questo esige un minimo di preparazione specifica per acquisire una sufficiente sensibilità e competenza sul modo di aiutare altre coppie nell’affrontare le loro normali difficoltà e superare gli ostacoli più frequenti alla fedeltà di coppia e alla stabilità delle famiglie”.
Il convegno si è concluso con il Fir a Mazara del Vallo. Don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia, ha guidato un approfondimento su “Il ministero diaconale alla luce dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia”.
“Gesù vuole una Chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità. Quello che Papa Bergoglio ci chiede – ha detto – è un vero cambio di mentalità. Per troppo tempo abbiamo costruito barricate producendo una competizione fra vicini e lontani, finendo per diventare noi stessi lontani dallo sguardo che ha Gesù. Si tratta allora di convertire il nostro sguardo, da quello del figlio fedele della parabola del Figliol prodigo a quello del samaritano. Il diacono è chiesa samaritana e noi altro non siamo che figli prodighi che ogni giorno vengono restituiti al Padre”.