Giuseppe Notarstefano è stato confermato Presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana per il triennio 2024-27. Scelto all’interno della terna di nomi che il Consiglio nazionale dell’Ac italiana aveva indicato dopo la conclusione della XVIII Assemblea nazionale dell’Associazione. La nomina è avvenuta in seno al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, riunitosi durante i lavori della 79esima Assemblea generale dei vescovi italiani.
Siciliano, 54 anni, vive a Palermo. Sposato con Milena Libutti e padre di Marco. Economista e statistico, è docente all’Università Lumsa del capoluogo siciliano.
Nell’apprendere la notizia della sua riconferma, il Presidente Notarstefano ha dichiarato:
Provo una gratitudine immensa verso il Consiglio nazionale dell’Ac, i nostri vescovi, in primo luogo al presidente card. Matteo Zuppi e verso tutti i membri del Consiglio episcopale permanente della Cei, per la confermata fiducia nei miei confronti. Affidandomi nuovamente questo incarico così significativo che spero di onorare sempre con l’aiuto del Signore, rinnovo il mio sì all’Associazione, alla sua lunga storia di servizio alla Chiesa e al Paese, sempre attiva nella costruzione del bene comune e della pace.
Il mio primo pensiero in questo momento va a tutte le socie e i soci e ai sacerdoti assistenti della nostra Azione cattolica, impegnati nelle migliaia di parrocchie della nostra amata Italia. A loro rivolgo un grande e forte abbraccio dicendo grazie per le energie che spendono non soltanto nel rendere la nostra Associazione un luogo ospitale e fraterno, dove si apprende ogni giorno l’arte di impastare la fede e la vita, ma anche offrendo un servizio umile e generativo alla Chiesa sinodale perché il Vangelo risplenda in tutta la sua bellezza nelle vie e nelle strade delle nostre città.
In questo cammino ci sia sempre di sostegno l’insegnamento e l’esempio di papa Francesco. È vivissimo nel cuore di tutti i ragazzi, i giovani e gli adulti di Ac il ricordo del bellissimo Incontro nazionale dello scorso 25 aprile in Piazza San Pietro, che ha visto decine di migliaia di soci e amici dell’Ac cingere in un unico grande abbraccio il Santo Padre. La nostra casa è una casa aperta a tutti; è la casa dell’Evangelii gaudium e della Fratelli tutti.
Mentre muove i primi passi questo nuovo triennio della via associativa, nel solco di quanto indicato dai lavori della XVIII Assemblea nazionale dell’Ac, l’Associazione vuole essere ancora di più uno spazio di amicizia e di condivisione della vita di tutti. Per promuovere stili e pratiche di vita di cura e per contribuire nella tessitura di alleanze per il bene di tutti, attraverso l’educazione alla responsabilità personale, all’impegno pubblico, al senso delle istituzioni, alla partecipazione, alla democrazia e, mi piace sottolinearlo nell’anniversario della strage di Capaci, alla legalità.
Come amava dire Vittorio Bachelet, l’Azione cattolica vuole aiutare tutti ad amare Dio e gli uomini, vivendo responsabilmente la vita della Chiesa, delle nostre comunità, ricucendo le ferite del vivere, dentro una complessità che non manca mai di rivelare la Speranza.