“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati” è il tema della Giornata Mondiale dei Migranti che si celebra domenica 14 gennaio 2018.
Nel mondo sono circa un miliardo le persone in movimento – quasi un essere umano su sette – se contiamo anche i 700 milioni di migranti interni, oltre i 250 milioni di migranti esteri e gli oltre 68 milioni di migranti forzati a causa di guerre, persecuzioni, disastri ambientali. Soprattutto quest’ultimo numero ci dice il dramma che l’umanità sta vivendo, “una terza guerra mondiale a pezzi”, e il perché Papa Francesco, come lui stesso ricorda all’inizio del suo messaggio, torni così frequentemente sul tema dei migranti. Quando si parla di migranti in Italia il pensiero va subito a quanti sbarcano sulle nostre coste, ai tanti immigrati presenti nelle nostre città”. Dall’altro lato, però, pochi parlano dei nostri connazionali che si recano all’estero: dal 2006 al 2017 la mobilità italiana è aumentata del 60,1% passando da poco più di 3 milioni a quasi 5 milioni di iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Al 1 gennaio 2017, infatti, gli italiani residenti fuori dei confini nazionali e iscritti all’AIRE erano 4.973.942, l’8,2% degli oltre 60,5 milioni di residenti in Italia alla stessa data.
“Chi parte oggi si trova spesso ad affrontare le stesse difficoltà di quanti arrivano nel nostro Paese: lavoro nero, sfruttamento – dice p. Sergio Natoli omi, responsabile Ufficio Migrantes Arcidiocesi – e le stesse accuse tolgono il lavoro ai residenti, mettono in pericolo i diritti acquisiti accettando paghe più basse, sono pericolosi e inclini alla delinquenza”. Contrariamente al luogo comune che vede l’Italia soggetta ad una invasione, da qualche anno il numero degli immigrati è sostanzialmente stabile e si aggira attorno ai 5 milioni, all’incirca lo stesso numero degli italiani all’estero. Tuttavia questo numero apparentemente stabile nasconde significativi flussi di ingresso e di uscita.
Nella nostra provincia di Palermo sono poco più di 37.000 gli “stranieri” che hanno scelto di vivere nel nostro Paese. I tre quarti sono cristiani e lo abbiamo visto lo scorso 6 gennaio. La Cattedrale era piena di fratelli e sorelle provenienti dai 5 continenti: immigrati e nativi formiamo una sola famiglia umana, una sola famiglia di figli Dio.
“Insieme abbiamo sperimentato che nella Chiesa non ci sono “stranieri” – aggiunge p. Natoli – che nessuno è straniero e deve sentirsi tale. Per tutti, cristiani e seguaci di altre religioni, la Chiesa di Palermo ha aperto il cuore ed anche le braccia per accoglierli, cercando di rispondere ai loro bisogni primari e nel rispetto delle differenti tradizioni culturali. Celebrare la Giornata Mondiale dei Migranti allora vuol dire affidare al Signore tutto questa comunità di popoli in movimento, ma anche sostenere con la carità le attività della Chiesa ed in modo particolare l’iniziativa “liberi di partire, liberi di restare” promosso dalla C.E.I. Chiediamo ai Parroci di promuovere questa giornata “imperata” alla quale hanno aderito pochissime parrocchie. A tale scopo, ricordo che la raccolta della Giornata, per volontà dei Vescovi Italiani, va devoluta alla Fondazione Migrantes. L’ufficio di cassa della Curia è aperto per raccogliere le vostre offerte”.