Festa in moschea: “Palermo città di pace e fratellanza”

“Come San Francesco, anche noi andiamo incontro ai nostri fratelli musulmani, mossi dalla Fede, alla ricerca della pace e della giustizia, senza ideologia, per proseguire un cammino iniziato 800 anni fa. Se custodiamo un cuore puro faremo ancora passi gli uni verso gli altri”. Lo ha detto l’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice che è tornato per la seconda volta da quando si è insediato nella Cattedra di San Mamiliano, nella moschea di Tunisia a Palermo, in occasione della Giornata del dialogo Cristiano – Islamico, dove martedì si è svolto un incontro sul tema: “Fratellanza umana per la Pace mondiale e la convivenza comune”, nella ricorrenza dell’8° centenario dello storico incontro di San Francesco d’Assisi con il sultano d’Egitto Al-Malik Al-Kamil.
L’occasione è stata propizia per fare partire da Palermo un appello a diffondere e sostenere il valore della Pace, della tolleranza e dell’accoglienza.
“Nel 1919 nella Chiesa cattolica nessuno celebrò questo evento – ha aggiunto mons. Lorefice – Adesso le nostre vie si incontrano perché i popoli portano quello che di più bello possiedono. Questo è un mondo che sta diventando piccolo e gli uomini sono tentati di starci seguendo la via della violenza, dell’esclusione, dell’imposizione. Se noi siamo donne e uomini di fede, non possiamo che stare insieme in questa comune casa che Dio ci ha dato e non possono starci che come fratelli. Auguro alla nostra Palermo di rimanere umile, semplice e coerente con la sua tradizione di pace e fratellanza”.
Ad accogliere l’Arcivescovo l’Imam Mustafà Boulaalam Abderrahmane che chiama mons. Lorefice “Mio fratello e mio amico”.
“È la prima volta che organizziamo un evento del genere ed è bellissimo – afferma l’imam Mustafà – Vogliamo che questo messaggio arrivi soprattutto alle giovani generazioni. Bisogna cambiare la mentalità di chi cerca di creare muri. Sentiamo di avere fatto un passo in avanti, ora non dobbiamo spegnere i motori”.
Alla manifestazione hanno preso parte i rappresentanti dei consolati del Marocco, della Tunisia, del Bangladesh, l’assessore comunale alle Culture Adham Darawsha, il presidente della Consulta delle culture, Ibrahima Kobena, l’associazione donne musulmane Fatima, i sacerdoti cattolici che ogni giorno nei quartieri operano per la pace e il dialogo, dai responsabili degli uffici diocesani dell’Ecumenismo e dialogo interreligioso, don Pietro Magro e di Migrantes, padre Sergio Natoli, a don Pino Vitrano della Missione Speranza e Carità, a don Enzo Volpe di Santa Chiara, ai padri francescani di Sant’Antonino e alle suore francescane.
Durante l’incontro è stato letto un brano del documento sulla fratellanza umana, firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio scorso nello storico incontro tra papa Francesco e il grande imam Ahmad Al-Tayyeb.