(gds.it) Il vaccino come modo di amare se stessi e il prossimo. Per un gruppo di parrocchiani di Palermo immunizzarsi è stato un atto di fede. Hanno scelto di vaccinarsi insieme alla Fiera del Mediterraneo, dopo aver frequentato un corso di cresima per adulti a maggio in videoconferenza.
Don Gioacchino Ragona, parroco a Boccadifalco, li ha motivati: “I ragazzi mi chiedevano cosa potevano fare di concreto per mettere in pratica il comandamento di amare gli altri come se stessi – spiega il sacerdote -. Io ho suggerito il vaccino: mi è sembrato il modo migliore e più concreto di rispettare e rispettarsi, in tempo di pandemia”. Dopo un iniziale scetticismo, Giuseppe Vallecchia, trent’anni, uno dei corsisti, ha preso l’iniziativa e cominciato a informarsi sull’iter di vaccinazione, nonostante la fobia degli aghi che ha deciso di affrontare. Ha fatto da apripista e trascinatore: in poco tempo anche la maggioranza degli altri si è convinta. L’11 giugno hanno fatto la cresima, la sera del 14 si sono venuti a vaccinare tutti insieme al padiglione 20A della Fiera del Mediterraneo. “Se ce l’ho fatta io, che ho una terribile fobia degli aghi, può farcela chiunque – è l’appello di Vallecchia -. Dalle paure o si scappa o si affrontano. Io ho deciso di affrontarla e, quindi, di combattere, proprio come tutti noi abbiamo combattuto in quest’ultimo periodo. Continueremo a farlo, con l’aiuto del vaccino, sperando di vincere”.