(di Giada Lo Porto / Repubblica) C’è una chiesa “riemersa” con tanto di cripta in questi giorni in piena Ballarò, a Palermo. E la Soprintendenza manda gli archeologi. Siamo tra piazza Brunaccini, via Casa Professa e vicolo Madonna della Volta, dove da mesi c’è un cantiere per la costruzione di un edificio. Durante i lavori, la scoperta. Si tratterebbe dell’antichissima chiesa di Santa Maria la Grotta. Nell’area sussiste una fitta rete di passaggi sotterranei: qui, in epoca imperiale, trovarono rifugio e protezione i primi fedeli palermitani per sfuggire alle persecuzioni dei tiranni, mentre in epoca araba furono ricavati dei bagni termali. Successivamente su questa chiesa, raccontano gli storici, fu edificato un altro luogo di culto, la chiesa di San Michele Arcangelo, odierna dipendenza della biblioteca comunale di Casa Professa.
Un’area di cantiere era già stata sequestrata a inizio anno. Si doveva verificare sulle necessarie autorizzazioni dei lavori di demolizione di una porzione di muratura di grandi dimensioni, parte dei ruderi della ex chiesa, poi era stato dato il via, ma adesso hanno trovato i resti scavando.
“Sì abbiamo trovato la cripta – conferma la Soprintendente per i Beni culturali di Palermo Selima Giuliano – tra l’altro la soprintendenza è presente nei luoghi interessati dal cantiere sin dall’inizio, in quanto tutto il centro storico è sottoposto a vincolo paesaggistico. Adesso la ditta deve presentare un progetto che potrebbe contenere la proposta di rendere fruibile la cripta e noi decideremo se approvare o meno il progetto. Dipende da tanti fattori”. Intanto da un paio di giorni nell’area del ritrovamento ci sono gli archeologi.