ArcidiocesiNews 24 Agosto 2020

IN QUESTO NUMERO

IN PRIMO PIANO

  • Messaggio della Caritas e dell’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Palermo sull’ordinanza del presidente della Regione Sicilia del 22/8/2020

NOTIZIE DIOCESIPA

  • L’Arcivescovo incontra la Consulta Pastorale Giovanile, sarà presente il direttore nazionale
  • Nella luce di Cristo p. Francesco Furnari

 NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI

  • Al via a Casteldaccia i festeggiamenti in onore di San Giuseppe, patrono del paese
  • Centenario traslazione a Termini Imerese della Reliquia del Beato Agostino Novello
  • A Caccamo la “Fiera d’Agosto 2020” con le celebrazioni in onore di San Nicasio Martire
  • Un inno per il VIII centenario del “Dies natalis” di San Domenico

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

  • “Consacrati per amore, inviati per amare” card. Salvatore De Giorgi
  • Quest’anno “Acchianata” vietata al santuario di Santa Rosalia

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IN PRIMO PIANO

1. Messaggio della Caritas e dell’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Palermo sull’ordinanza del presidente della Regione Sicilia del 22/8/2020

La Caritas Diocesana di Palermo con l’Ufficio Migrantes esprimono forte preoccupazione e fermo dissenso nei confronti dell’Ordinanza n. 33 del 22 agosto 2020 emanata dal Presidente della Regione Sicilia On. Nello Musumeci. Ciò che preoccupa nel testo del provvedimento, e nelle dichiarazioni rese alla stampa per presentarlo, è l’argomentazione solo in apparenza logica ma in realtà deficitaria sul piano razionale, nonché su quello umano ed evangelico.

L’Ordinanza parte in verità da una costatazione del tutto condivisibile, mettendo in luce l’enorme disagio in cui versano oggi sia la popolazione siciliana, sia i migranti affluiti sulle nostre coste in questi mesi estivi. I motivi: penuria di strutture idonee all’accoglienza, assenza di servizi adeguati, mancata redistribuzione in ottemperanza agli accordi europei, deresponsabilizzazione degli altri Stati membri della CEE, fughe da hotspot e centri sovraffollati.

Ma già a questo livello la lettura del fenomeno si rivela fuorviante. Il disagio, il dolore, la fatica vengono giustamente attribuiti agli abitanti delle nostre isole senza prendere però in considerazione anche lo stato e il destino di migliaia di donne, di bambini e di uomini in fuga dalla fame e dalle guerre, che concludono in Sicilia, in maniera indegna, un lungo esodo in cerca di libertà e di vita buona. Come ha fatto notare a più riprese Papa Francesco, se dividiamo l’umanità in persone di serie A e di serie B, se non ci facciamo carico del dolore di tutti, siamo destinati al fallimento umano e politico.

Infatti, la conseguenza logica di questa situazione dovrebbe essere una serie di atti amministrativi e legislativi volti a coniugare sicurezza e solidarietà, a tutelare i Siciliani e ad accogliere in maniera dignitosa i più poveri della terra. L’Ordinanza invece sceglie la via dell’ennesima negazione del diritto umano alla mobilità, la via mistificante di una nuova cosciente discriminazione.

Tutti ricordano come la Regione Sicilia aveva nei mesi scorsi, per bocca dello stesso Presidente, prefigurato misure di controllo severissime per i turisti orientati a trascorrere le loro ferie in Sicilia (trovandosi tra costoro, anche persone provenienti da paesi ad alta diffusione primaria del covid). Di quel che fu preannunziato a maggio finora non si è visto nulla, né si sono messi in atto protocolli di sicurezza volti ad evitare assembramenti o altre forme di pericolosa promiscuità.

Ma se coloro che provengono dai paesi del Nord del mondo, interessati fortemente dal coronavirus, possono muoversi ed entrare liberamente in Sicilia, perché i migranti no? Al contrario, quanti provengono dai paesi del Sud del mondo, quanti sono sottoposti giornalmente allo sfruttamento dell’Occidente, quanti hanno ‘ricevuto’ il covid dal Nord del pianeta, come una ennesima piaga, costoro no, non possono muoversi liberamente: rappresentano un pericolo sanitario. I poveri sono dunque pericolosi, devono essere discriminati, mentre proprio il covid ci ha insegnato che di fronte alla malattia siamo tutti uguali, che il virus non distingue i ricchi dai poveri, e si diffonde tra gli uni e tra gli altri, a causa degli uni e a causa degli altri, senza differenze di sorta. Il nostro Arcivescovo, Mons. Corrado Lorefice durante il discorso alla Città del Festino di S. Rosalia il 14 luglio scorso ha ribadito: “Se il virus non ci ha insegnato che il destino del mondo è uno solo, che ci salveremo o periremo assieme; se la pandemia ci ha resi ancora più pavidi e calcolatori, facendoci credere di poter salvare il nostro posto al sole, siamo degli illusi, dei poveri disperati. Basta con gli stratagemmi internazionali, con i respingimenti, basta con le leggi omicide”.

Con l’Ordinanza del Presidente Musumeci si trasmette dunque, a nostro parere, un messaggio intimamente sbagliato e antropologicamente pericoloso. Intimamente sbagliato, perché si attribuisce ai migranti la responsabilità di una diffusione del contagio che casomai è da attribuire alla mancanza di protocolli e di misure adeguate a tutelare i cittadini dell’isola e chiunque venga in Sicilia dall’Italia e dall’estero. Antropologicamente pericoloso, perché equipara i poveri agli untori e divide ancora una volta l’umanità in due, inconsapevolmente preparando e non evitando la catastrofe planetaria che verrà da un mondo disunito e disumano. È incredibile – dopo anni di studi e di ricerche sull’invenzione del capro espiatorio quale forma di perversione sociale – come vengano ancor oggi propinate teorie di questo tipo, utili forse demagogicamente sul piano del consenso politico spicciolo ma umanamente ed evangelicamente inaccettabili. “Il Signore – ha affermato ieri Papa Francesco all’Angelus – ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza. Sono stati vittime della cultura dello scarto”.

Solo l’abbraccio tra tutti gli uomini e l’abbraccio dell’umanità alla madre Terra potrà darci futuro e speranza.

NOTIZIE DIOCESIPA

1. L’Arcivescovo incontra la Consulta Pastorale Giovanile, sarà presente il direttore nazionale

La Consulta Diocesana di Pastorale Giovanile, insieme all’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice ha vissuto una due giorni di condivisione e riflessione sul cammino e il servizio ai giovani per avviare il percorso del nuovo anno pastorale.  “Questo servizio generoso della pastorale a favore dei giovani ha come fine – afferma il vescovo – di facilitare l’incontro più importante della vita, perché anche oggi i giovani nelle nostre realtà possano incontrare il Volto risplendente di Luce del Signore Gesù ed esserne testimoni ovunque”.

La due giorni ha visto come “Protagonisti in dialogo” insieme all’Arcivescovo, i rappresentanti dei vicariati e dei gruppi, movimenti e associazioni giovanili dell’Arcidiocesi insieme a diversi presbiteri e religiosi è organizzata da don Giuseppe Calderone e don Massimiliano Lo Chirco. Oltre la presenza di don Corrado, i lavori della Consulta sono stati animati dalle riflessioni di don Michele Falabretti, direttore nazionale della pastorale giovanile della CEI e della dott.ssa Ornella Papitto, sociologa dell’Asp di Palermo.

2. Nella luce di Cristo p. Francesco Furnari

E’ morto a causa di una insufficienza respiratoria, all’età di 72 anni, il salesiano, originario di Biancavilla, p. Francesco Furnari, già parroco della parrocchia di San Nicolò all’Albergheria per 5 anni fino al 2017. Successivamente fu trasferito nella parrocchia delle Anime Sante ad Alcamo. Uomo di grande spessore culturale e filosofico, nutriva una grande passione per i poveri. Collaborò a lungo come psicologo nell’opera cenacolo “Cristo Re” di Biancavilla con mons. Giosuè Calaciura nella Comunità “Sentiero speranza” a favore dei tossicodipendenti. Svolge anche attività di missionario in America Latina. Le esequie sono state presiedute dal vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragnelli e sarà tumulato nella tomba di famiglia a Biancavilla. Nella sua azione pastorale a Ballarò gli piaceva definire la Chiesa: “Finestra aperta sul mondo.

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI

1. Al via a Casteldaccia i festeggiamenti in onore di San Giuseppe, patrono del paese

Si svolgeranno dal 19 al 23 agosto 2020 i festeggiamenti in onore di san Giuseppe, patrono del paese, organizzati dal Comitato dei Festeggiamenti presieduto da Gianfranco Geraci, dalla Parrocchia Maria SS. Immacolata guidata da don Salvatore Pagano, e l’Amministrazione Comunale di Casteldaccia guidata dal sindaco Giovanni Di Giacinto. Il programma religioso e  in parte ricreativo dei Festeggiamenti in onore di San Giuseppe si svolger, nel rispetto delle norme anti covid.

Programma ricreativo:

MERCOLEDI 19 AGOSTO 

21,30 – U Triunfu di San Giuseppe cantato da Salvatore Cassenti sul sagrato della Chiesa Madre in Piazza Matrice

GIOVEDI 20 AGOSTO

19,00 – Accensione luminarie artistiche nel centro storico

VENERDI 21 AGOSTO

9,00 – 16,00 – Giro itinerante dei tamburinai per le vie del paese

SABATO 22 AGOSTO

9,00/ 16,00 – Giro itinerante dei tamburinai per le vie del paese

17,00 – Kimolia Street Band per le vie del centro storico

DOMENICA 23 AGOSTO – Festività di San Giuseppe

8,00 Sparo dell’Alborata

9,00 – 16,00 – Giro itinerante dei tamburinai per le vie del paese

9,00 – 18,00 – Giro della Banda musicale per le vie del paese

Programma Celebrazioni Religiose

MERCOLEDI 19 AGOSTO  – Inizio triduo a San Giuseppe

17,00 S. Rosario Tradizionale e vespri

18,00 Santa Messa

21,30 U Triunfu di San Giuseppe cantato da Salvatore Cassenti sul sagrato della Chiesa Madre in Piazza Matrice

GIOVEDI 20 AGOSTO

17,00 – S. Rosario Tradizionale e vespri

18,00 – Santa Messa

21,30 Adorazione Eucaristica e momento di preghiera guidato dall’Oikos sul sagrato della Chiesa Madre in Piazza Matrice

VENERDI 21 AGOSTO

17,00 – S. Rosario Tradizionale e vespri

18,00 – Santa Messa

SABATO 22 AGOSTO

17,00 – S. Rosario Tradizionale

17,30 – Vespri Solenni

18,00 – Santa Messa

DOMENICA 23 AGOSTO Festività di San Giuseppe

8,00 – 10,00 – 11,30 – Sante messe Chiesa Madre

11,00 – 18,30 – Sante messe Chiesa Nuova

18,00 – S. Rosario Tradizionale

18,30 – Vespri solenni

19,00 – Santa Messa Solenne in Piazza Matrice presieduta da Padre Salvatore Pagano con la  presenza del Simulacro di San Giuseppe e con la partecipazione delle Autorità civili e militari  e del Comitato.

 2. Centenario traslazione a Termini Imerese della Reliquia del Beato Agostino Novello

La Parrocchia San Nicola di Bari, in occasione del 4° centenario della traslazione a Termini Imerese della Reliquia del Beato Agostino Novello organizza una serie di manifestazioni che prevedono, Martedì 25 agosto 2020 alle ore 9 una Tavola rotonda alla quale interverranno Antonino Balsamo con una relazione su “Non ti meravigliare se in uomo può diventare imitatore di Dio”, Maria Rita Costanza su “L’identità del Beato Agostino Novello”. Modera Gaetano Catania.

Giovedì 27 agosto 20220 alle ore 19 si svolgerò una celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Vincenzo Manzella, vescovo Emerito della diocesi di Cefalù che sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Parrocchia.

Durante le manifestazioni che si svolgeranno all’aperto saranno garantite le norme Anticovid 19.

 3. A Caccamo la “Fiera d’Agosto 2020” con le celebrazioni in onore di San Nicasio Martire

Sono diverse le celebrazioni in onore di San Nicasio Martire, Patrono principale della Città di Caccamo organizzate dal parroco, della Parrocchia SS. Annunziata, don Domenico Bartolone con il Superiore della Confraternita di San Nicasio, Concetta Scacciaferro e il Comune.

Si inizia con il solenne ottavario predicato dal parroco che si svolgerà dal 23 AL 29 agosto 2020 secondo il seguente programma:

ore 18.00 – Santo rosario e coroncina

ore 19.00 – Celebrazione Eucaristica

Domenica 23 Agosto 2020 Animano la celebrazione le Pie unioni “Madonna del Buon Consiglio” e “Santa Rita”

Lunedi 24 Agosto 2020 Anima la Celebrazione il Cammino neocatecumenale

Martedì 25 Agosto 2020 Anima la Celebrazione il gruppo di preghiera San Pio

Mercoledì 26 Agosto – Giornata dell’ammalato

Anima la Celebrazione il gruppo del RNS. Durante la celebrazione preghiera per gli ammalati

ore 21,00 – “Le note della Fede” con fr. Enrico Miranti ofm Capp. meditazioni musicali a cura dell’Associazione Musicale “Benedetto Albanese

Giovedì 27 Agosto 2020 Anima la Celebrazione l’OFS

Venerdì 28 Agosto 2020 Anima la Celebrazione la Confraternita di S. Nicasio M.

ore 21,00: Adorazione eucaristica presieduta da fr. Rafael Rivera ofm Capp.

Sabato 29 Agosto- Il portatore e “la fatica del cammino” Anima la Celebrazione il Terz’Ordine domenicano. Omaggio floreale a San Nicasio. Premiazione dei vincitori del concorso “Un disegno per San Nicasio

Solennità di San Nicasio Martire Gloria Jerusalem et onorificentia populi nostri

Domenica 30 Agosto 2020

ore 8,00 – Suono festoso di tutte le campane

ore 9,30 – 12,00 – 17,30 – Celebrazione eucaristica

ore 19,00 – Solenne Celebrazione eucaristica

Lunedi 31 Agosto 2020

ore 8,00 – Suono festoso di tutte le campane

ore 9,00 – 10,00 – Celebrazione eucaristica

ore 11,00 – Solenne Panegirico e Supplica a San Nicasio

ore 19,00 – Solenne Pontificale presieduto da mons. Nunzio Galantino, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari

Domenica 6 Settembre 2020 – Ottava della Festa

ore 19,00 -Solenne Celebrazione eucaristica di ringraziamento e reposizione della Statua argentea di San Nicasio nella Cappella

4. Un inno per il VIII centenario del “Dies natalis” di San Domenico

In occasione dell’VIII centenario del “Dies natalis” di San Domenico (1221 6 agosto 2021), come indicato dal Maestro dell’Ordine Domenicano, fr. Gerard Timoner, anche noi vogliamo sederci “A tavola con San Domenico” e quest’inno che presentiamo, vuole essere una semplice proposta per chi volesse condividerlo nella maniera e nella forma che riterrà opportuno.

Questo inno nasce come atto d’amore verso Domenico, “dono di Dio agli uomini e per gli uomini”, la cui opera e santità risuona e vive, non solo nella storia, ma nella vita di tutti coloro che guardano a Lui come esempio di santità.

A tal motivo, abbiamo ritenuto importante rifarci alle fonti che parlano della vita di Domenico, perché testimoniano, in maniera diretta e immediata, quello che il suo cuore di padre e di fratello ha saputo insegnare e condividere. Lui, che era “tenero come una madre, duro come un diamante” (Madonnet), ha lasciato inciso non nelle carte o sui libri, ma nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto, un solco così profondo che a distanza di ottocento anni è ben distinguibile. Abbiamo, quindi, tralasciato l’elogio delle virtù e meditato di come la sua vita, potesse risuonare oggi nell’esperienza di ciascuno di noi.

Cantare è un atto che nasce dentro, dal cuore come dalla mente, dalla preghiera come dall’esperienza. In certo senso, la musica pizzica, come una mano invisibile, le corde dell’animo del cristiano e, in questo contesto, unita al testo, cerca umilmente di continuare l’opera di mendicante evangelizzazione di Domenico. Vuole semplicemente parlare al cuore per elevarlo, non solo nei pensieri e nei propositi, ma alla contemplazione di quel Dio che è “tutto in tutti”.

Il nostro intento è, anche, quello di rispondere all’invito di Papa Francesco che, nell’Esortazione “Gaudete et exsultate”, ci invita a guardare alla santità non come meta, ma come itinerario di risposta alla nostra chiamata a vivere la nostra identità nelle scelte quotidiane. In Domenico abbiamo cercato di vedere “la santità della porta accanto”, di chi fa parte integrante della nostra esperienza. Vogliamo credere e sperare di fare cosa gradita a tutti; se non ci fossimo riusciti, siamo lo stesso soddisfatti se solo per un momento la nostra proposta vi ha permesso di pensare o riflettere, anche per un solo istante a Domenico e al Giubileo che ci apprestiamo a vivere.p. Giovanni Calcara o.p. Claudio Misuraca

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

1. Consacrati per amore, inviati per amare” card. Salvatore De Giorgi

In occasione del 90° genetliaco del Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Emerito di Palermo, la We can Hope editrice, pubblica il volume “Consacrati per amore, inviati per amare” con le sue omelie del Giovedì santo, tenute durante la Messa Crismale presso la Cattedrale di Palermo e consegnate a tutto il popolo santo di Dio e in maniera particolare ai presbiteri e ai diaconi durante i dieci anni di episcopato nella Chiesa palermitana. “Queste omelie costituiscono un dono di condivisione della fede e del discepolato di Cristo capo e pastore della sua Chiesa – scrive nella Prefazione don Giuseppe Calderone – . Questo piccolo omaggio a Sua Eminenza vuole essere segno di gratitudine a Dio per il dono dei suoi pastori alla Chiesa, quei pastori che Dio dona sempre secondo il suo cuore.

Il ministero episcopale di sua Eminenza è stato caratterizzato nelle diverse Chiese particolari servite da lui con instancabile zelo, da una particolare fecondità vocazionale, sono stati infatti, più di un centinaio i presbiteri ordinati da Sua Eminenza, di cui sessanta solo a Palermo e una ventina i diaconi.

Per tutti i sacerdoti ordinati lungo il suo ministero, il Cardinale De Giorgi ha voluto fare speciale “dono” invitandoli a Roma a concelebrare il 26 giugno 2013 in occasione del suo 60° di ordinazione presbiterale con il santo Padre Francesco. In quell’occasione lo stesso Santo Padre Francesco ha indirizzato a sua Eminenza, nell’omelia e durante l’udienza generale, parole che ne delineano la paternità pastorale e spirituale, lo zelo apostolico, la vita di donazione: “Oggi il Signore ci dà anche la grazia di questo brano della Bibbia in questa messa in cui facciamo festa a un padre. Io non so cosa ha fatto il caro Salvatore; ma sono sicuro che è stato padre; e la partecipazione di tanti sacerdoti alla sua gioia ne è un segno. Questa mattina dalla finestra della mia camera, vi ho visto mentre entravate prima dell’inizio della messa, e ho pensato: questi vengono a salutare il padre. (…) Il cardinale De Giorgi da parte sua può ringraziare il Signore per questa grazia che gli ha dato di essere padre”.

Info: www.wecanhope.it

  1. Quest’anno “Acchianata” vietata al santuario di Santa Rosalia

Quello di quest’anno è stato un Festino in tono minore e cosi sarà anche il 4 settembre, festa liturgica di Santa Rosalia. Il sindaco Leoluca Orlandi ha infatti vietato la cosiddetta “Acchianata” su Monte Pellegrino: una delle tradizioni religiose più antiche della città secondo la quale migliaia di fedeli percorrono un tragitto a piedi per arrivare fino al santuario dove sono custodite le reliquie della Santa patrona.

L’ordinanza prevede l’installazione di transenne metalliche mobili nella parte iniziale e finale della Scala vecchia, nonché in tutte le intersezioni della stessa con la via Pietro Bonanno.