“Sappiamo bene come il nostro Paese, e non solo, si sia dovuto fermare di fronte all’emergenza coronavirus, che ha messo in ginocchio la maggior parte dei settori della produttività e che, oggi, per poter ripartire, sono necessari sforzi immani, che risulterebbero inutili, se non venissero coadiuvati dal sostegno economico del Governo”. A dichiararlo le religiose insegnanti dell’Arcidiocesi di Palermo che aggiungono: “Anche la scuola pubblica paritaria ha subito un duro colpo e, considerando che in rapporto alla scuola pubblica statale non è stata mai trattata equamente, sperimenta maggiori difficoltà per rialzarsi e, senza un adeguato intervento del Governo, rischiala chiusura di molte sue sedi”.
Di fronte a tale problema, le Presidenze Nazionali dell’USMI e della CISM, fortemente sollecitate dai Superiori e Superiore Maggiori, si sono fatte portavoce di tutto il disagio e le difficoltà che le varie scuole pubbliche paritarie cattoliche stanno vivendo e, di fronte alla fatica di tante famiglie che hanno difficoltà a pagare le rette, all’indebitamento di tanti Istituti che non riescono più a pagare gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo, hanno attratto l’attenzione del governo con iniziative varie, allo scopo di evidenziare e, possibilmente, risollevare questa situazione.
Le religiose si sono sentite ignorate e lo slogan lanciato sintetizza bene il loro stato d’animo: #noisiamoinvisibiliperquestogoverno che ogni scuola ha adottato come pure tantissime famiglie.
“Noi, religiose della Diocesi di Palermo, abbiamo aderito al progetto di sensibilizzazione, soprattutto, durante la maratona di 48 ore dei giorni 19 e 20 maggio, con molta presenza e creatività. Sono stati inviati articoli, collage di foto, posters, e molti disegni realizzati dagli alunni e dalle famiglie, nonché brevi video per far conoscere la realtà di ogni singola Scuola. Significativa e arricchente è stata la realizzazione di un unico video, creato con la partecipazione attiva di 10 congregazioni operanti nella diocesi di Palermo, il quale è stato condiviso, non solo con i vertici che ci rappresentano, ma diffuso su alcune piattaforme mediatiche per dire che non siamo affatto invisibili e che il nostro operato è richiesto e apprezzato da moltissime famiglie”.
Le religiose continueranno a unire le loro voci, perché vengano ascoltate, animate dallo stesso desiderio di permettere di continuare a svolgere la missione educativa, chiedendo al Governo che conceda l’effettiva libertà di scelta educativa, con relativo sostegno economico alle famiglie.
“Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto e continuano a sostenere la nostra causa – dicono ancora – un riconoscimento particolare va a suor Anna Monia Alfieri, per l’impegno instancabile nel portare avanti le proposte per una concreta parità della scuola e per averci coinvolto attivamente attraverso le rappresentanti dell’Usmi regionale. Ringraziamo le forze politiche che hanno perorato la nostra causa, tutte le religiose che ci hanno sostenuto moralmente, le Famiglie che ci sono state accanto e ogni persona di buona volontà”.