IN QUESTO NUMERO
IN PRIMO PIANO
- Celebrazioni liturgiche con il popolo: Le disposizioni per l’attuazione del protocollo del 7 maggio 2020
NOTIZIE DIOCESIPA
- Completata l’opera Omnia in 4 volumi degli scritti del Cardinale Pappalardo
- Corrado Lorefice in diretta sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi
NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
- Le ragazze del “Progetto Maddalena” confezionano e donano mascherine alla Caritas
- Migranti: dolore reso invisibile, appello alla comune umanità contro il virus dell’indifferenza
- Pacchi viveri donati alle suore vincenziane di Bagheria dal Lions club
AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI
- Formazione all’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale per Diaconi e Ministri straordinari della Comunione
- Sul Tgweb si parla delle celebrazioni aperte al popolo
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IN PRIMO PIANO
1. Celebrazioni liturgiche con il popolo: Le disposizioni per l’attuazione del protocollo del 7 maggio 2020
“Carissimi Confratelli, com’è noto, il 7 maggio scorso è stato sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministro dell’Interno il “Protocollo” concernente le necessarie misure di sicurezza cui ottemperare per la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo. A integrazione del predetto documento, dispongo che nella nostra Diocesi si osservi quanto appresso indicato, mentre raccomando di osservare diligentemente le misure di sicurezza contenute nel “Protocollo” stesso, che richiama la responsabilità personale di quanti posti alla guida di una comunità, ne hanno anche la responsabilità legale”. Lo scrive l’arcivescovo, mons. Corrado Lorefice il quale aggiunge: “Non è superfluo ricordare, a tal riguardo, che queste disposizioni vengono fornite per una ripresa graduale delle celebrazioni col popolo, in un tempo che rimane ancora di emergenza e dunque molto delicato. Come comunità cristiana abbiamo il dovere di dare il nostro apporto, a cominciare dal rispetto delle disposizioni, tanto più in questo momento in cui possiamo, seppure in maniera limitata, ricominciare a celebrare con la presenza dei fedeli”.
- Come si evince dal “Protocollo”, non è obbligatoria la sanificazione degli ambienti. È, invece, richiesta l’igienizzazione delle superfici e degli oggetti al termine di ogni celebrazione (cfr. 2.1 e 2.2).
- Le celebrazioni potranno avere luogo: nelle parrocchie; nelle rettorie affidate agli Ordini Religiosi maschili; nelle chiese non parrocchiali affidate a rettori nominati dal Vescovo, d’intesa col parroco del territorio.
- Qualora le circostanze lo richiedessero, sono autorizzate le celebrazioni all’aperto, fermo restando che per l’uso degli spazi pubblici non di pertinenza delle chiese, va richiesta anche l’autorizzazione delle pubbliche autorità.
- Si richiama quanto precisato al n. 1.2 del “Protocollo” circa la distanza minima di sicurezza fra le persone, determinando il numero in base alla capienza dell’edificio di culto o dell’eventuale spazio aperto. Per il calcolo o per eventuali pareri e chiarimenti può essere contattato l’Ufficio Tecnico della Curia.
- Estendo a tutti i presbiteri, qualora se ne presentasse la necessità, la facoltà di binare nei giorni feriali e trinare nei giorni festivi.
- Si raccomanda che tutte le celebrazioni siano dignitose ma sobrie per ridurre i tempi di permanenza in ambiente chiuso.
- La distribuzione dell’Eucarestia avvenga nel rispetto delle distanze e nel modo indicato al n. 3.4 del “Protocollo”, con particolare riferimento all’uso dei guanti monouso e delle mascherine.
- Il sacramento del Matrimonio così come la celebrazione delle Esequie all’interno della celebrazione eucaristica sono consentiti, purché nel pieno rispetto delle disposizioni indicate nel “Protocollo”. I Battesimi, invece, vengano celebrati al di fuori della Messa.
- Le celebrazioni delle Cresime, così come quelle delle Prime Comunioni, sono rinviate al nuovo anno pastorale secondo le modalità che verranno comunicate in base all’evolversi dell’emergenza epidemiologica.
I nubendi che avevano programmato la Cresima in prossimità del matrimonio, vengano invitati a riceverla eccezionalmente dopo la celebrazione delle nozze, quando le circostanze lo consentiranno, sempre premettendo un’adeguata formazione.
- Al di fuori delle celebrazioni sacramentali consentite, non sono ammesse altre celebrazioni con concorso di popolo: momenti di preghiera, adorazioni, devozioni, etc. Così come continuano a non essere permesse le processioni.
- Per quanto riguarda la cura delle persone sofferenti e soprattutto la comunione eucaristica da portare loro, richiamo quanto detto nella mia Lettera al Presbiterio del 12.03.2020: essa “va sempre assicurata da noi sacerdoti agli ammalati in forma di viatico”.
La visita agli ammalati e agli anziani da parte dei ministri straordinari della Comunione venga effettuata con le dovute precauzioni. Si eviti che lo stesso ministro straordinario raggiunga nello stesso giorno più infermi, trattandosi delle persone più esposte ad un eventuale contagio.
- Come raccomandato dal documento ministeriale, venga data una diffusa informazione di queste nuove disposizioni ai fedeli soprattutto in ordine al numero dei posti disponibili, secondo le indicazioni contenute al n.1.2. Venga specificato che, occupati i posti individuati, non sarà possibile accedere in chiesa né sostare fuori di essa. Proprio per tale motivo, anche con la parziale riapertura delle chiese, la celebrazione domenicale e festiva può continuare a essere trasmessa in streaming.
“Si ricorda, infine – dice mons Lorefice – che le presenti disposizioni, che integrano nella nostra Arcidiocesi quelle del menzionato “Protocollo”, che qui si allega, entrano in vigore lunedì 18 maggio 2020. Grato per la sensibilità pastorale che state manifestando, saluto voi e le vostre comunità con affetto, assicurando la mia preghiera e la mia benedizione”.
NOTIZIE DIOCESIPA
1. Completata l’opera Omnia in 4 volumi degli scritti del Cardinale Pappalardo
In un elegante cofanetto sono contenuti 4 volumi degli scritti del Cardinale Salvatore Pappalardo, “Sulle strade del mondo un cammino di speranza” Omelie per un totale di circa 1.900 pagine.
Gli scritti del Cardinale Salvatore Pappalardo sono testimonianza di una azione pastorale dai risvolti unici, svolta lungo l’arco di un venticinquennio e destinata per il futuro a lasciare una visibile impronta di carattere religioso, culturale, civile, formativo presso il popolo dei fedeli, dei laici, del clero, dei rappresentanti delle istituzioni pubbliche e di tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono venuti a contatto con lui e la sua opera. La sua missione ha ancora un rilievo storico che oltrepassa i confini della nostra Isola, al cui interno tuttavia la città di Palermo, può contare l’onore di esserne l’erede cara e privilegiata.
Questo immenso patrimonio meritava, per sé stesso, di essere valorizzato e diffuso. Si è dunque pensato a un progetto editoriale ampio, in grado di ripresentare il dettato del Cardinale, non come un insieme di contenuti indistinto, ma, nel rispetto della loro identità, come l’offerta di insegnamenti che, pur situati nel loro tempo, continuano a parlare tuttora.
La documentazione, finalmente ordinata e interamente disponibile, è molto copiosa e, ad oggi, questa casa editrice ne ha già pubblicato una cospicua parte in tre volumi:
- Camminiamo in santità e giustizia, con la presentazione di S.E. Card. Paolo Romeo (2012);
- Sul cammino della carità, con la presentazione di S.E. Card. Paolo Romeo e l’introduzione del prof. mons. Rino La Delfa (2014);
- Sul cammino della verità, con la prefazione di S.E. mons. Corrado Lorefice, e la premessa di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo (2017). I tre tomi, raccolti in un cofanetto, sono stati presentati nella sede della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, profondo conoscitore e grande estimatore del Cardinale il 23 aprile 2016.
Il progetto editoriale è stato ora completato con la pubblicazione delle Omelie raccolte e proposte, con criteri di annualità, a partire dall’inizio del mandato episcopale (1970) fino alla sua conclusione (1996); con la prefazione di S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo e l’introduzione del prof. mons. Rino La Delfa.
Gli scritti, oltre all’interesse culturale che possono suscitare, si qualificano come concreta documentazione del modo consapevole di interpretare un ruolo che, pur connotato dalla forte spinta pastorale e religiosa, ha tuttavia inciso oltre gli apparenti confini ecclesiastici, spingendosi fino alle coscienze, nell’intento di sensibilizzarle e, per quanto possibile, di formarle.
Per questo motivo, e per tanti altri che gli studiosi sapranno riconoscere, sarebbe stata una trascuratezza culturale irrimediabile non pervenire alla completa pubblicazione di un’opera la cui divulgazione è condizione essenziale perché ci si possa riappropriare di una ricchezza che ci appartiene.
La natura e la mole delle carte ha richiesto l’intervento di esperti di varia formazione allo scopo di individuarne la natura e la collocazione, mentre la loro trascrizione è stata effettuata con estremo rigore filologico (quasi una vera e propria editio princeps) da Maria Saccone, storica segretaria dell’illustre prelato e custode dei manoscritti.
La scelta della ripartizione in quattro volumi è stata dettata dalla mole del materiale disponibile e dal desiderio di renderlo agevolmente consultabile, attraverso una scansione temporale che rispettasse i tempi liturgici propri della predicazione, variamente e singolarmente titolati, con caratteristiche editoriali analoghe alla precedente pubblicazione che comprendeva tre volumi.
Il costo dell’opera è di € 140.00, ma l’editore, solo per questo periodo, applica il considerevole sconto del 50 per cento (costo promozionale dell’opera € 70.00).
Chiunque volesse prenotare la sua copia, può chiamare il numero telefonico 091/481521 oppure il numero di cellulare 320/8078853.
2. Mons. Corrado Lorefice in diretta sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi
L’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, invita tutti alla Preghiera in questo tempo di prova e invita a prendere parte alle celebrazioni che saranno trasmesse sul canale Facebook dell’Arcidiocesi di Palermo. Domenica 17 Maggio 2020 – ore 10 – Celebrazione Eucaristica
NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
1. Le ragazze del “Progetto Maddalena” confezionano e donano mascherine alla Caritas
Hanno voluto donare le prime mascherine confezionate, alla Caritas, a chi cioè le ha accolte da quando si trovano in Italia, come segno di gratitudine e riconoscenza per quanto fatto per loro. Sono le dieci ragazze vittime della tratta, inserite nel “Progetto Maddalena” di cui si occupano i volontari della “Casa dei giovani” fondata e diretta da don Salvatore Lo Bue, accompagnate per l’occasione dal vice direttore Biagio Sciortino e dai volontari Nino e Gaetano Lo Piparo. Si tratta di 100 mascherine colorate, realizzate in cotone, lavabili fornite di una tasca dove inserire un filtro e renderle più sicure. “Le ragazze erano impegnate nel progetto “Sartoria sociale” nella realizzazione di borse e tovaglie – spiega la responsabile del “Progetto Maddalena”, Stefania Russello – in questo periodo sono state costrette a stare case come tutti ed allora hanno pensato di riconvertire la loro attività nella realizzazione di mascherine in cotone utilizzato le stoffe di fantasia, riciclate che avevamo in casa per donarle ai bisognosi assistiti dalla Caritas”. L’attività è prevista nell’ambito del Progetto “Azione di sistema” del bando per la Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri volto a promuovere l’autoimprenditorialità e formare le ragazze che in questo modo acquisiscono le necessarie competenze da spendere per il loro futuro. “Ringrazio di vero cuore le ragazze e la “Casa dei giovani” che ci sostiene da sempre e particolarmente in questa occasione per il gentile pensiero che hanno avuto – dichiara la direttrice della Caritas di Bagheria, Mimma Cinà – grazie a loro possiamo esaudire le tante richieste che ci pervengono ogni giorno da parte di chi non ha la possibilità di acquistare le mascherine e gli altri ausili che sono importanti come gli alimenti per la salvaguardia della salute”.
2. Migranti: dolore reso invisibile, appello alla comune umanità contro il virus dell’indifferenza
Una strage per naufragio senza adeguato soccorso e senza molta informazione a Pasqua; 4000 migranti (tra cui 600 bambini e ragazzi non accompagnati) approdati sulle nostre coste nel corso di questi primi mesi del 2020, che rischiano di diventare invisibili, perché c’è la crisi del coronavirus: sono indicibili sofferenze occultate. Alle quali non si risponde umanamente, anzi c’è un crescente rischio di gravi omissioni e di facili strumentalizzazioni con cui, utilizzando la pandemia, si accentua un rischio di pericolo senza seria informazione e documentazione.
Il vero pericolo, piuttosto, è quello di lasciare i migranti in condizioni di emarginazione che rende loro impossibile proteggersi dal punto di vista sanitario (e quindi veramente proteggerci tutti); il vero pericolo è quello di non creare canali regolari e di lasciarsi in balia di trafficanti, che approfittano di restrizioni rigide per offrire le loro mediazioni. Chiediamo per questo ai nostri governanti – a livello regionale, nazionale, europeo – politiche saggie di accoglienza, integrazione e anche di una regolarizzazione dei migranti a favore del mondo del lavoro. La nostra agricoltura ha tanto bisogno dell’apporto dei migrati, ma certo il primo motivo della regolarizzazione resta quello della dignità che a tutti deve essere riconosciuta. Senza mai lasciare indietro nessuno, non importa se italiano o straniero, importa solo che sia un uomo.
Il pericolo più grande in questo tempo di pandemia diventa, infatti, quello di cadere nel virus dell’indifferenza, come denunciato dal Papa nel messaggio di Pasqua: «Mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua il vero pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente… quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità».
Non possiamo, allora, passare oltre senza fermarci, soccorrere, costruire un mondo più giusto. Per noi cristiani i migranti (quelli che arrivano nelle nostre coste, ma anche i nostri giovani costretti a migrare in cerca di lavoro pure loro) sono visita di Dio, sacramento del suo agire nella storia. La carità di questo tempo di emergenza, vera perché verso tutti (poveri del territorio, nuovi poveri anche tra le fasce medie, migranti), rafforza il senso dell’eucaristia che di nuovo ci apprestiamo a celebrare in forme comunitarie, come fonte e culmine di vita cristiana. E come uomini riconosciamo nei migranti la cifra di un vivere che, come abbiamo capito in questo tempo di crisi, ci chiede di attraversare paure e smarrimento restando uniti, vivendo quelli che la nostra Costituzione chiama inderogabili doveri di solidarietà.
I migranti del mondo (e i nostri giovani costretti a migrare anche loro per lavoro) sono, non solo sofferenze che ci interpellano, ma anche la cifra del nostro futuro. Accogliendolo, il nostro futuro resta umano per tutti e il mondo potrà ripensarci come unica famiglia di Dio, nella pace. Rinnoviamo per questo l’appello di papa Francesco, alla fine dell’incontro dei vescovi del Mediterraneo (nuovo “mare di Tiberiade” per Giorgio La Pira) svoltosi a Bari lo scorso febbraio, a ripensare il mondo, e quindi la migrazione, ritrovando tutti e per tutti vie di pace e di giustizia: «Dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze, affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi».
3. Pacchi viveri donati alle suore vincenziane di Bagheria dal Lions club
Una donazione di pacchi spesa è stata effettuata oggi pomeriggio, dal Lions club Bagheria, alle Figlie della carità di San Vincenzo Dè Paoli che operano a Palazzo Butera a vantaggio dei poveri che accudiscono giornalmente. Ad accogliere la donazione della presidente Teresa Greco, accompagnata da Marisa Manzella, vice presidente G.V.V. Sicilia e Maurizio Basta, la superiora, società femminile di vita apostolica di diritto pontificio, Suor Imma D’Amore.
AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI
1. Formazione all’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale per Diaconi e Ministri straordinari della Comunione
L’emergenza Covid-19 sta condizionando molte nostre abitudini e richiede di modificare alcuni nostri atteggiamenti, anche in vista di una maggiore prevenzione dalla trasmissione del virus e per le dovute attenzioni rivolte ad ogni persona destinataria delle nostre cure pastorali.
L’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute con l’Ufficio Liturgico Nazionale e in collaborazione con la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), propone per Lunedì 25 maggio 2020, alle ore 15 un corso di Formazione all’uso dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) destinato in particolar modo ai Diaconi e Ministri Straordinari della Comunione e per la Comunione eucaristica individuale in Struttura o a domicilio.
Per la partecipazione è necessario iscriversi attraverso il sito:
Formazione all’uso dei DPI – Dispositivi di Protezione Individuale
2. Sul Tgweb si parla delle celebrazioni aperte al popolo
Celebrazioni liturgiche con il popolo, emanate le disposizioni per l’attuazione del Protocollo del 7 Maggio 2020, le ragazze vittima della tratta inserite nel “Progetto Maddalena” confezionano e donano mascherine alla Caritas per i volontari e i bisognosi e gli uffici di pastorale diocesani si raccontano: Ufficio catechistico. Sono alcuni dei servizi che questa settimana, propone il Tgweb dell’Arcidiocesi di Palermo, il magazine, ideato e realizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, con la collaborazione dei Servizi informatici che viene postato il sabato sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi e sul sito dell’Arcidiocesi.
Guarda il Tgweb: https://www.youtube.com/user/tgwebdiocesipa