387° FESTINO DI SANTA ROSALIA MESSAGGIO DI S.E.R. IL CARD. PAOLO ROMEO

387° FESTINO DI SANTA ROSALIA MESSAGGIO DI S.E.R. IL CARD. PAOLO ROMEO

Giunge anche quest’anno il Festino in onore di Santa Rosalia, e la Città si ritrova ancora fiera di guardare alla Santuzza con un duplice atteggiamento: la memoria del passato, colma di devota gratitudine, e uno sguardo al futuro che vuole esprimere ancora speranza per questa Palermo e per coloro che ogni giorno la vivono e la costruiscono.
Tradizione e devozione, calore del cuore e colore del popolo, fede e vita si intrecciano soprattutto nello spettacolo della Città che rivolge un grido che è già preghiera: “Viva Palermo e Santa Rosalia!”. Così Palermo si tiene stretta a sé la Santuzza, e mostra di non volerne abbandonare l’esempio, di non volerne cancellare l’eredità.
La storia di Rosalia, vergine eremita, e ancor di più quella del miracoloso ritrovamento delle sue reliquie, racconta di una Palermo che si riappropria di una Santa, e che ricevendola per le sue strade, torna a ricevere nuovamente l’appello forte alla santità di vita, alla priorità assoluta di Dio e del suo Vangelo di salvezza nel quotidiano ferito.
Nella memoria popolare e nella fede celebrata, Rosalia continua a passare in mezzo a noi. Ma a rivivere è, più propriamente, il passaggio del suo Sposo e Signore, che desidera incontrare la Città, e rientrare capillarmente nel suo tessuto sociale, nelle famiglie, fra i giovani, nelle amministrazioni, negli ambienti, nelle menti e nei cuori dei palermitani, proprio di tutti i palermitani.
Rosalia manifesta un Dio che vuol farsi ancora presente, e che ha a cuore il bene di tutti, che ama tutti e ciascuno, al punto da “ritornare” sempre all’uomo, donandogli sempre nuove possibilità, occasioni di salvezza e di riscatto da ogni forma di peste che paralizza e contagia, che ammorba l’aria di egoismo e di rassegnazione, e genera veri e proprie aberrazioni sociali e culturali.
Se la nostra Città, nella consueta ed intensa parentesi della sua estate, si mostra pronta a ricevere ancora una volta la Santuzza nelle sue strade, deve avere il coraggio di scavare più a fondo, per trovare il nobile desiderio di puntare in alto, e ricevere e accogliere Dio, quel Dio che di Rosalia e di Palermo è stato e vuole continuare ad essere Sposo e Signore.

+ Paolo Card. Romeo
Arcivescovo di Palermo