Secondo appuntamento per l’assemblea diocesana chiamata a riflettere sul tema: “Per una Chiesa incarnata nel territorio. Sulla traccia di padre Pino Puglisi” voluta dall’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice che si è svolta nella Parrocchia Santa Luisa di Marillac.
Le relazioni sono state tenute da don Matteo Prodi, docente di teologia morale sociale presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna e dell’Italia Meridionale e dal prof. Maurilio Assenza, Direttore della Caritas della Diocesi di Noto. Don Matteo Prodi ha sviluppato il tema: “Il rapporto tra Chiesa e territorio è lo snodo di una rinnovata pastorale della Chiesa”.
“Il Vangelo sembra impossibile in certi momenti – ha detto Prodi – ma noi dobbiamo collaborare affinché l’impossibile diventi inevitabile. Il rapporto tra territorio e la Chiesa è Gesù che attraversa e incontra l’uomo. Il territorio, è patrimonio, grembo e vocazione e impone delle scelte ben precise. Papa Francesco in Evangelii gaudium parla della dimensione sociale dell’evangelizzazione, quindi occorre rendere presente nel mondo il regno di Dio. L’umanità è il tesoro prezioso per cui Gesù dà tutta la sua vita entrando nei luoghi dove non c’è nulla, in quelle periferie esistenziali di cui parla il Papa. Entrando in un territorio occorre generare nuova umanità. Il cristiano deve avere uno sguardo profetico e contemplativo. Il Vangelo desidera cambiare il mondo di oggi e portarlo nei luoghi più difficili dove si rivela.
Nella seconda relazione su: “Chiesa-territorio sulla traccia di padre Pino Puglisi”, il prof. Maurilio Assenza, ha detto che padre Puglisi scrutando il territorio ha sentito la necessità di fondare il Centro Padre nostro per fare conoscere Gesù alla sua gente. Il rapporti tra territorio e Chiesa è Gesù che attraversa e incontra l’uomo. Egli ha dato il primato alla Parola che ha fatto conoscere soprattutto ai giovani. Chi ama non si scoraggia anche se la situazione è particolarmente difficile come quella che incontrò a Brancaccio. Per lui il territorio che legge in maniera sistematica, è un insieme di situazioni in cui ci sono tante povertà manifeste e nascoste soprattutto culturali. Il territorio parla con le sue ferite. Leggere il territorio è un passo fondamentale per capire cosa accade. P. Puglisi entrava nel territorio e interveniva nei bisogni. La sua era veramente una Chiesa povera e dei poveri. E don Pino intendeva la povertà in senso evangelico, non solo come necessità di aiutare i più deboli, ma come scelta esplicita di lontananza dal potere. Per questo la sua evangelizzazione si incarnava costantemente nel territorio”.
A conclusione mons. Corrado Lorefice ha detto che “La bellezza della nostra Chiesa è che ha lo stile di Gesù che percorre la strada degli uomini per questo dobbiamo avere l’audacia del crocifisso. “Colgo il convenire perché abbiamo bisogno di ascoltarci. In questa occasione abbiamo colto dai due interventi l’istanza di una Chiesa che si disloca e si ricolloca lì dove è il Vangelo che funziona dove non lo porteremmo mai perché il Vangelo è dentro la carne degli uomini che soffrono, gioiscono e sperano. Il territorio è la carne ferita del Signore e don Pino Puglisi aveva una passione per il Vangelo che lo aveva consumato nel territorio accanto agli ultimi”.