Saranno i migranti i protagonisti principali della “Via Crucis” che si svolgerà la domenica delle Palme, 29 marzo 2015, alle ore 16. Come di consueto, la Via Crucis viene organizzata dall’Ufficio Migrantes di Palermo e prevede la partenza dall’Istituto Padre Messina al Foro Italico e l’arrivo nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Piazza Marina. La preghiera sarà focalizzata sulla pace tra gli uomini, i popoli le Nazioni.
“Meditando l’ultimo tratto della vita terrena di Gesù – dichiara p. Sergio Natoli omi – pregheremo tutti insieme, nativi e migranti, in dieci differenti lingue perché finisca ogni guerra, perché finisca ogni forma di oppressione e riduzione in schiavitù. Canteremo ed invocheremo la Vergine Maria con un solo cuore anche se le lingue ed i canti saranno diversi. La pace è un bene prezioso in mano a tutti gli uomini, ma bisogna avere un pò di buona volontà per saperla custodire e renderla stabile. Solo riconoscendo la dignità di ogni persona umana si potrà superare ogni tipo di schiavitù e costruire una convivenza fraterna. L’obiettivo è la costruzione di una civiltà fondata sulla pari dignità di tutti gli esseri umani, senza discriminazione alcuna. Per questo, occorre anche l’impegno dell’informazione, dell’educazione, della cultura per una società rinnovata e improntata alla libertà, alla giustizia e, quindi, alla pace” (Papa Francesco, XLVIII Giornata Mondiale della Pace, 2015). Saremo il popolo di Dio in cammino uniti dalla medesima fede e preghiera nel chiedere la pace e divenire operatori di pace. E beati noi ogni volta che oseremo operare per la giustizia, dando la speranza a chi vive in condizioni di schiavitù, per poter far loro vivere la gioia della Pasqua”.
“Meditando l’ultimo tratto della vita terrena di Gesù – dichiara p. Sergio Natoli omi – pregheremo tutti insieme, nativi e migranti, in dieci differenti lingue perché finisca ogni guerra, perché finisca ogni forma di oppressione e riduzione in schiavitù. Canteremo ed invocheremo la Vergine Maria con un solo cuore anche se le lingue ed i canti saranno diversi. La pace è un bene prezioso in mano a tutti gli uomini, ma bisogna avere un pò di buona volontà per saperla custodire e renderla stabile. Solo riconoscendo la dignità di ogni persona umana si potrà superare ogni tipo di schiavitù e costruire una convivenza fraterna. L’obiettivo è la costruzione di una civiltà fondata sulla pari dignità di tutti gli esseri umani, senza discriminazione alcuna. Per questo, occorre anche l’impegno dell’informazione, dell’educazione, della cultura per una società rinnovata e improntata alla libertà, alla giustizia e, quindi, alla pace” (Papa Francesco, XLVIII Giornata Mondiale della Pace, 2015). Saremo il popolo di Dio in cammino uniti dalla medesima fede e preghiera nel chiedere la pace e divenire operatori di pace. E beati noi ogni volta che oseremo operare per la giustizia, dando la speranza a chi vive in condizioni di schiavitù, per poter far loro vivere la gioia della Pasqua”.